Serbia ed antisemitismo
Benchè numericamente esigua, la comunità ebraica di Serbia è sempre più presa di mira da una schiera di gruppi ultranazionalisti. Un viaggio all’interno dei siti web, pubblicazioni e movimenti antisemiti presenti nella società serba
Di Dragana Nikolic-Solomon e Ljubisa Ivanovic*, Belgrado, IWPR, 4 marzo 2005 (titolo originale: "Anti-Semitism Raises its Head in Serbia")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall’Asta
Gli slogan alludono ad una futura resa dei conti. "Juden Raus", "Achtung Juden", "Ebrei fuori dalla Serbia" e "A morte Ebrei e Zingari", proclamano, e le parole forniscono una raggelante eco dell’Olocausto che decimò gli Ebrei d’Europa più di mezzo secolo fa.
Ma pochi Ebrei oggi in Serbia vedono effettivamente questi slogan. Fornendo un’ampia dimostrazione della teoria secondo cui l’antisemitismo non ha bisogno di Ebrei per svilupparsi, l’ultima ondata di antisemitismo in Serbia si è abbattuta su una comunità che è l’ombra di quello che era.
La comunità è ora ridotta a un numero minuscolo, più o meno 3.000, su una popolazione totale della Serbia di circa otto milioni, e nel censimento del 2002 si sono dichiarate ebree solo 1.200 persone circa.
La maggior parte dei Serbi non ha mai neppure incontrato un Ebreo. Anche prima della Seconda Guerra Mondiale la comunità era piccola, arrivando allo 0,45 per cento della popolazione.
Dopo l’Olocausto e la migrazione della maggior parte dei sopravvissuti in Israele, la quota si è ulteriormente ridotta, allo 0,3 per cento.
Ma mentre rimangono pochi Ebrei, l’antisemitismo fiorisce. Molte librerie fanno scorta del famigerato "I Protocolli dei Saggi Anziani di Zion", il libro russo dei primi del ‘900 che fraudolentemente pretendeva di svelare una cospirazione ebraica contro la popolazione non-ebrea del mondo, e specialmente contro quella cristiana.
Cosa ancora più fastidiosa, un elenco di eminenti Ebrei serbi è stato recentemente pubblicato sul sito web di una organizzazione neonazista, accanto a messaggi inviati da visitatori del sito che chiedono che costoro siano uccisi.
Anche se "Stormfront" è un gruppo tedesco, molti commentatori serbi ritengono che essi possano avere ottenuto questa lista solo con l’aiuto di colleghi serbi.
L’elenco include famosi attivisti ed artisti, come il capo del Fondo di Belgrado per l’Eccellenza Politica, Sonja Licht, l’attore Predrag Ejdus, il cantante Djordje David, l’esperto di marketing Srdjan Saper e il capo dell’Unione delle Comunità Ebraiche, Aca Singer.
Un catalogo di letteratura antisemita in Serbo che, viene detto, "ogni nazionalsocialista e nazionalista razzialmente consapevole dovrebbe leggere" è contenuto nel sito in una pagina denominata "Biblioteca Nazionalsocialista Serba".
Tra i testi raccomandati c’è un articolo intitolato "Ebrei – i Nemici dei Popoli Balcanici."
Il professor Ratko Bozovic, un sociologo dell’Università di Belgrado, ha detto a IWPR: "Questi incidenti non sono isolati. Fanno parte di un fenomeno in crescita."
Altri esperti concordano che la Serbia sta diventando un focolaio di ideologie razziste estreme – il che in parte è una conseguenza di un decennio di guerra sotto Slobodan Milosevic, quando i media hanno dipinto i Croati, i Musulmani e gli Albanesi come i nemici demoniaci degli incolpevoli Serbi.
All’inizio delle guerre in Jugoslavia, il regime inizialmente aveva provato a collegare i Serbi e gli Ebrei come entrambi vittime del fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, promovendo le attività di organizzazioni di facciata quali la Società per l’Amicizia Serbo-Ebraica.
Ma dal momento che questa iniziativa non è riuscita a raggiungere il risultato voluto in ambito internazionale, la propaganda antiebraica ha incominciato a circolare, compresi gli avvertimenti che i Serbi stavano diventando vittime di una lobby ebraica di Washington.
Questa propaganda raggiunse l’apice durante i bombardamenti NATO del 1999 sul Kosovo, quando gli Ebrei nell’amministrazione del Presidente Bill Clinton furono accusati di essere artefici di un progetto per bombardare la Serbia.
Bozo Prelevic, un avvocato di Belgrado, dice che credere in una cospirazione antiserba degli ebrei è un’eredità dell’era Milosevic, quando i media di regime iniziarono ad elencare Ebrei e Massoni insieme a tutti gli altri cospiratori che tramavano la rovina della Serbia.
Anche dopo che i partiti democratici presero il potere nell’ottobre 2000, la società serba continuò a dare la colpa agli altri per i suoi problemi, dice il professor Bozovic – senza curarsi se questi altri fossero i Rom, gli Ebrei, gli Albanesi, gli Americani, il Tribunale dell’Aja o i ricchi investitori, che molti vedono come colonizzatori economici.
Navigare a caso tra i siti web serbi di destra rivela una abbondanza di letteratura e propaganda antisemita.
Il sito della Lega di Difesa Serba, un’organizzazione che sostiene che la sua missione è quella di documentare il "genocidio contro i Serbi" sionista, mette in rilievo che "le ricerche hanno scoperto che gli Ebrei in posizioni di potere cospiravano per frammentare la Jugoslavia in stati amici di Israele, perchè Israele aveva bisogno dei loro voti nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".
Secondo l’organizzazione gli Ebrei furono direttamente responsabili per i bombardamenti NATO della Serbia alla fine degli anni ’90. "Gli Ebrei introdussero risoluzioni alle Nazioni Unite per bombardare i Serbi e per farli pagare per quello che Israele sta facendo ai Musulmani", sostiene.
La Lega di Difesa Serba dice che gli Ebrei hanno "rubato l’olocausto serbo" perché "il più grande genocidio nella Seconda Guerra Mondiale fu commesso contro i Serbi nella Croazia nazista, e non contro gli Ebrei in Germania".
Aca Singer, leader veterano della ridotta comunità ebraica di Serbia, dice che l’ondata di scritte ostili sui muri, come anche i messaggi di minaccia su vari siti web, sono fonte di preoccupazione.
La Comunità ha ora intentato sei procedimenti penali contro gli autori ma ci sono poche speranze che qualcosa venga fatto.
I website sono collocati all’estero, così né la polizia né i tribunali possono agire, e non ci sono leggi contro l’incitamento all’odio su Internet.
Singer dice che è significativo che gli incidenti antisemiti siano aumentati dopo la caduta del regime di Milosevic nell’ottobre 2000. Crede che questo possa essere dovuto al fatto che l’avvento della democrazia ha fatto emergere sentimenti sugli Ebrei che prima erano tenuti ben nascosti.
"Negli ultimi cinque anni oltre cento libri antisemiti sono stati pubblicati in Serbia," ha detto Singer.
"Due dei più recenti sono ‘I Serbi nelle grinfie degli Ebrei’ e ‘L’omicidio rituale ebreo’. Quest’ultimo, pubblicato da IHTUS Libri Cristiani, dice che gli Ebrei uccidono i bambini cristiani per poi impastare il pane con il loro sangue."
Il sito web di IHTUS presenta una grande mole di letteratura antisemita e di calunnie. Un articolo intitolato "L’omicidio Rituale presso gli Ebrei" ricalca tutti i vecchi libelli medievali contro gli Ebrei assassini di innocenti Cristiani.
"Quando un omicidio rituale viene portato a termine per il banchetto ebraico di Purim," si legge, "allora la vittima è di solito un cristiano adulto. Questo sangue è poi fatto essiccare e viene mescolato con il lievito in polvere per fare dolci triangolari… È possibile usare il sangue secco avanzato dall’omicidio di Purim per la successiva festa della Pasqua ebraica."
La casa editrice IHTUS è una impresa privata, i cui uffici si trovano a Zabalj in Vojvodina, provincia nel nord della Serbia.
Il direttore editoriale Ratibor Djurdjevic era un membro di una organizzazione di destra, precedente alla Seconda Guerra Mondiale, chiamata Dimitrije Ljotic. Dopo essere emigrato negli Stati Uniti, Djurdjevic ritornò in Serbia nel 1990.
Djurdjevic espone la sua visione sul sito web, sostenendo che i suoi libri sono importanti per Serbi e Cristiani perché racchiudono informazioni sui "potenti, ma sconosciuti dominatori del mondo – i banchieri ebrei. Essi sono i più importanti collaboratori di Satana nella sua malvagia lotta contro Gesù Cristo."
Aggiunge che questi innominati banchieri ebrei hanno recato molto male ai Serbi, avendo "incominciato la guerra contro i Serbi; fornito assistenza alle forze disgregatrici in Jugoslavia; incendiato la Bosnia; imposto un crudele embargo a Serbia e Montenegro; armato i Croati e i Musulmani… e demonizzato i Serbi in tutto il mondo".
I Serbi sono un ostacolo per le forze della conquista ebraica nei Balcani, sostiene. Il sito di Djurdjevic promette future pubblicazioni dello stesso tenore.
IWPR ha tentato di contattare Djurdjevic, usando l’e-mail ed il numero di telefono pubblicato sul sito, ma senza successo.
Comunque Branislav Jakovljevic, uno dei direttori di IHTUS, ha detto a IWPR che i loro libri non accusavano tutti gli Ebrei di crimini contro i Cristiani, ma solo qualcuno.
"È ingiusto accusare tutti gli Ebrei", ha detto. "Tra di loro c’è gente normale, che non ha peccato verso Dio." Il problema inizia, ha aggiunto, con "i media europei ed americani che sono gestiti da banchieri ebrei, e che sono responsabili di creare una cattiva immagine dei Serbi".
L’antisemitismo in Serbia non è comunque limitato alle discussioni su siti web registrati all’estero e a slogan tracciati anonimamente sui muri.
Raggiunge i giovani tramite organizzazioni come Obraz, che si rivolge a studenti e ad altri giovani con il suo messaggio di nazionalismo radicale.
Obraz, che significa "onore", è un movimento di destra che predica la fedeltà alla Chiesa Ortodossa Serba e in generale a tutto ciò che è serbo, e incoraggia l’ostilità ad una lista di quelli che chiama nemici della nazione e della chiesa. Mladen Obradovic, presidente di Obraz, ha detto a IWPR che i valori chiave di Obraz sono l’amore di Dio e la buona volontà verso gli altri, indipendentemente dalla loro provenienza. Ma il loro sito web racconta una storia diversa. Una dichiarazione d’intenti sul sito contiene un duro "Proclama contro i Nemici di Obraz", che sono così indicati: "Sionisti, convertiti all’Islam, Ustascia fascisti croati, democratici, falsi pacifisti, pervertiti, criminali e tossicodipendenti".
I summenzionati gruppi "dovrebbero essere puniti secondo giustizia, perché non gli sia permesso di rovinare la salute della gioventù serba", aggiunge minacciosamente il proclama.
Obradovic è stato più sfumato nel descrivere ad IWPR la posizione di Obraz verso gli Ebrei.
"Siccome siamo Cristiani, non possiamo e non vogliamo nascondere la verità, che molti uomini potenti in ambito euro-atlantico, di origini ebree, si sono rivelati apertamente nemici del popolo serbo," ha detto.
"Distinguere i nemici dagli amici non può essere chiamato antisemitismo," ha aggiunto. Secondo Obradovic, le uniche persone in pericolo oggi in Serbia sono i Serbi stessi.
Quanto simili atteggiamenti riescano a raggiungere la gente comune è una questione aperta.
Secondo un sondaggio condotto nel 2003 dal Centro di Belgrado per lo Studio delle Alternative, un think-tank specializzata nel monitorare l’opinione pubblica, l’antisemitismo era più diffuso di quanto un tempo si pensasse.
Il nove per cento di chi rispondeva si dichiarava apertamente antisemita, mentre un altro 31 per cento ha detto di essere indeciso, secondo il sondaggio.
Molta gente della strada sembra confusa nella sua concezione della storia e disposta ad incolpare gli ebrei per le recenti crisi del proprio Paese.
Un tassista ha detto a IWPR che "Hitler era ebreo e il fatto che i nazisti hanno ucciso milioni dei loro prova quanto sono cattivi".
Ha detto che gli Ebrei sono stati responsabili della distruzione della Jugoslavia perché "Tito era ebreo". Ha aggiunto, "Gli Ebrei volevano distruggere la Jugoslavia per i loro interessi economici".
Un’altra donna intervistata per strada ha detto che gli Ebrei hanno esagerato i pericoli dell’antisemitismo a loro beneficio. "Gli Ebrei usano l’antisemitismo al fine di procurarsi dei privilegi," ha detto.
Secondo il professore di psicologia Zarko Trebjesanin dell’Università di Belgrado, l’antisemitismo fa appello ai molti falliti della travagliata società serba.
"Gli antisemiti sono persone che si sentono insoddisfatte, così, spesso, si identificano fortemente con la loro razza," ha detto. "Queste persone soffrono di complessi di inferiorità e cercano una identità nel collettivo, abbracciando teorie estremiste nel corso del processo."
Trebjesanin ha puntualizzato che molti Serbi morirono tentando di salvare gli Ebrei dall’Olocausto, "Lo Yad Vashem Centre di Gerusalemme ha citato 113 nomi serbi tra quelli di 19.141 benemeriti", un riconoscimento a persone che vengono onorate per aver salvato degli Ebrei.
Mentre i siti web continuano a rimestare il loro veleno, la maggioranza dei rimanenti Ebrei di Serbia dice di sentirsi tranquilla, pur chiedendo al governo di reagire con maggiore fermezza.
Aca Singer sostiene che le attuali sanzioni legali contro la diffusione di ideologie basate sull’odio sono insufficienti.
"Il Codice Penale dovrebbe prevedere il reato di antisemitismo," ha detto.
La misera situazione economica della Serbia è uno dei fattori retrostanti il risorgere dell’antisemitismo, ha aggiunto.
"Gli Ebrei sono stati visti con sospetto da molte nazioni nel corso della storia. In particolare se si considera la convinzione, profondamente radicata, che gli Ebrei controllino lo sviluppo finanziario e politico globale."
*Dragana Nikolic-Solomon è direttore nazionale di IWPR per la Serbia e il Montenegro. Ljubisa Ivanovic lavora per il quotidiano di Belgrado Politica
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