Tipologia: Reportage

Area: Bulgaria

Categoria:

Scienza e lavoro: rilanciare Gabrovo, la “Manchester bulgara”

Gabrovo, in Bulgaria centrale, è stata a lungo uno dei principali poli industriali nel paese: per rilanciarlo, l’Università cittadina ha lanciato un Centro di competenze, per riallacciare i legami tra accademia e mondo imprenditoriale e stimolare ricerca e formazione

14/04/2022, Francesco Martino - Gabrovo

Scienza-e-lavoro-rilanciare-Gabrovo-la-Manchester-bulgara

“Gabrovo è stata conosciuta per decenni come la ‘Manchester bulgara’. Qui abbiamo una consolidata tradizione industriale e tecnica, che affonda le radici fino alla seconda metà del XIX secolo. Le sfide per tornare a crescere non mancano e nemmeno le competenze e la voglia. Sono convinto che il Centro di competenza saprà dare un contributo importante”.

Le parole di Iliya Zhelezarov, rettore dell’Università tecnica di Gabrovo, non nascondono slanci di ottimismo, bilanciati però dal realismo di chi è abituato ad analizzare la realtà con occhio critico.

Il “Centro di competenza per le tecnologie intelligenti, di meccatronica e per i sistemi ecologici e di risparmio energetico” , frutto di un lavoro che parte nel 2012 e aperto ufficialmente nel 2019, è uno dei progetti più ambiziosi per restituire a Gabrovo lo status di hub industriale e tecnologico che la città ha lungamente mantenuto nella storia della Bulgaria moderna.

Abbarbicata alle falde settentrionali dei Balcani, nel centro geografico del paese, Gabrovo ha approfittato di secolari tradizioni artigiane per imporsi, soprattutto dopo l’indipendenza dall’Impero ottomano, come il suo primo e principale polo industriale, grazie soprattutto al settore tessile. La prima fabbrica qui è stata aperta nel 1882, e appena vent’anni più tardi, al volgere del XX secolo, in città si concentrava più del 20% dell’intero settore industriale bulgaro.

Una tradizione che non ha perso continuità dopo l’imporsi del regime comunista, che nel 1964 ha deciso di dotare la città di un polo universitario per rispondere alle esigenze industriali dell’area, dando vita all’Università tecnica di Gabrovo.

Col crollo del sistema politico ed economico socialista, anche Gabrovo, come tutta la Bulgaria, ha dovuto affrontare una transizione difficile e dolorosa, con la chiusura o il forte ridimensionamento dei giganti industriali sviluppati nei decenni di economia programmata, come il kombinat “Kapitan Dyado Nikola”, a lungo il più grande produttore di oggetti in plastica di tutti i Balcani.

Nonostante le difficoltà, Gabrovo è riuscita a non perdere la sua vocazione industriale, e oggi il 50% degli occupati lavora ancora in questo settore. “Dal nostro punto di vista, si era però sfilacciato uno dei legami fondamentali, quello tra il mondo universitario e quello dell’imprenditoria che vuole rilanciarsi con idee innovative”, racconta il professor Zhelezarov nella luminosa sala riunioni del “Centro di competenza”.

Ecco perché, una decina di anni fa, nasce l’idea di lanciare un centro di eccellenza, in grado di rivitalizzare le capacità scientifiche e industriali a Gabrovo. Il percorso è stato lungo, ma anche grazie a finanziamenti europei [vedi box], nel 2019 si è arrivati all’apertura del “Centro di competenza”, ospitato sulle alture alle spalle della città, in quella che per lunghi decenni è stata una struttura ricreazionale e di villeggiatura d’élite, riservata ai dirigenti del Partito comunista bulgaro, poi passata alla municipalità e quindi messa a disposizione dell’Università.

Il centro ospita quattordici laboratori, dotati di apparecchiature di ricerca e analisi all’avanguardia, in molti casi uniche sia per la Bulgaria che per l’intera penisola balcanica. I laboratori rispondono contemporaneamente a diverse finalità: innanzitutto c’è la ricerca scientifica, con nuovi strumenti che hanno messo i ricercatori attivi nel centro in grado di realizzare esperimenti e produrre pubblicazioni scientifiche.

In secondo luogo, la possibilità di coinvolgere gli studenti dell’Università, dando loro l’occasione unica di affiancare agli studi teorici la possibilità di acquisire esperienza con macchinari e tecnologie dell’ultima generazione.

“Questa possibilità, purtroppo, finora è stata fortemente limitata dalla pandemia di Covid-19, che ci ha costretto a spostare buona parte delle attività formative online”, ci dice il professor Plamen Tsankov, vice rettore per le attività di ricerca scientifica e responsabile del laboratorio per l’analisi dei corpi luminosi. “Naturalmente, nel momento in cui le cose torneranno alla normalità gli studenti potranno tornare. Nel frattempo, abbiamo già potuto constatare che la pratica nei laboratori stimola gli studenti forse più di ogni altra attività formativa”.

L’obiettivo è coinvolgere presto anche le scuole superiori della città, soprattutto quelle con vocazione tecnica e professionale. “L’effetto è anche psicologico: con l’apertura del Centro, molti giovani vedono che le cose si muovono anche in Bulgaria, che per loro esiste un futuro anche restando a casa”, sostiene convinto il rettore. “Ispirare gli studenti è l’investimento più importante che possiamo fare per la nostra comunità”.

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, alcuni dei laboratori già hanno sviluppato un rapporto fecondo con aziende attive nell’area di Gabrovo: come quello guidato da Borislav Stoyanov, ricercatore e assistente nella cattedra di Design industriale, che mette a disposizione macchinari per la “saldatura a fascio di elettroni”, tecnologia che rende possibile saldature di estrema precisione anche tra metalli diversi.

“Questa tecnologia è stata sviluppata principalmente in settori come quello dell’aviazione e con applicazioni soprattutto nell’industria militare. Ecco perché finora, almeno in Bulgaria, è rimasta fuori della portata di aziende civili e con disponibilità economiche più limitate”, ci spiega Stoyanov. “Oggi questo è possibile e alcune ditte hanno già chiesto il nostro supporto, come ad esempio un’azienda che produce strumenti medici di precisione per la sala operatoria”.

Ad usufruire delle possibilità offerte dal centro non ci sono solo aziende private, ma anche soggetti pubblici. “Al momento, il nostro laboratorio sui corpi luminosi sta aiutando la municipalità di Gabrovo a portare avanti un progetto di generale ammodernamento dell’illuminazione pubblica, testando qualità e caratteristiche della nuova dotazione”, racconta il professor Tsankov. “Finora per effettuarli l’unica strada sarebbe stata quella di coinvolgere centri a Sofia o fuori dalla Bulgaria, ora invece i nostri laboratori vogliono imporsi come polo di ricerca e di servizi per tutta la nostra regione, ed anche oltre”.

Il laboratorio guidato dal professor Tsankov sarà presto certificato secondo gli standard UE. “Sono convinto”, aggiunge, “che questo ci darà una forte spinta, aumentando significativamente l’interesse verso i nostri servizi”. La lunga emergenza sanitaria legata al Covid-19, ha rallentato le attività del centro: proprio per tornare a correre è stata creata una piattaforma online, che facilita la comunicazione tra il centro e il mondo delle aziende.

L’ottimismo e lo spirito d’iniziativa con cui sono noti gli abitanti di Gabrovo non cancellano le numerose sfide da affrontare per rilanciare la città. Nonostante un’economia relativamente vitale e l’innegabile bellezza dei paesaggi circostanti, la città ha perso negli ultimi decenni una parte sostanziale della propria popolazione, passata dagli oltre 81mila del 1985 ai poco più di 51mila del 2019.

“I processi demografici sono il principale nodo da superare per il nostro futuro”, sostiene il rettore Zhelezarov. “Io però resto ottimista. E strutture come il centro possono giocare un ruolo fondamentale, concentrando sia il fattore tecnologico che il know-how, e aiutando realtà come Gabrovo a rimanere vitali e competitive. Perché nel mondo iper-dinamico di oggi”, conclude il rettore, “essere capaci di cambiare ed adattarsi al nuovo è quello che conta davvero”.

editor's pick

latest video

news via inbox

Nulla turp dis cursus. Integer liberos  euismod pretium faucibua

Possono interessarti anche