Salomè Zourabishvili, missione Europa
La presidente georgiana Salomè Zourabishvili nei mesi scorsi ha sottoposto al governo la richiesta di fare un tour europeo per promuovere la candidatura del paese all’UE. Il governo le ha bocciato l’idea ma la presidente ha deciso ugualmente di visitare le cancellerie europee
Secondo la Costituzione georgiana, l’iniziativa in politica estera è del governo. La presidente della Repubblica rappresenta lo stato georgiano, ma il suo è un ruolo prevalentemente cerimoniale. L’attuale presidente Salomè Zourabishvili ha però dato al suo incarico una forte valenza politica e ha preso spesso l’iniziativa, forte di un background personale in diplomazia. Ma si è mossa anche in virtù di un altro articolo della Costituzione georgiana, il 78 nello specifico, che definisce l’ingresso del paese nella famiglia euro-atlantica come obiettivo strategico per la Georgia.
A seguito delle dichiarazioni del presidente del Consiglio europeo Charles Michel sull’allargamento UE a inizio settembre – e avendo preventivato un tour di cancellerie già a primavera – la Zourabishvili ha sottoposto al governo la richiesta di realizzare un tour diplomatico in Europa per promuovere la candidatura del paese. La richiesta è stata bocciata dal governo, ma nonostante l’opposizione del potere esecutivo, la presidenza ha deciso di intraprendere comunque questo viaggio .
Il viaggio dalla Georgia all’Europa
Il primo incontro della presidente georgiana è stato con il presidente tedesco Frank Walter Steiner. Il primo settembre ha poi incontrato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: i due hanno discusso le relazioni UE-Georgia, gli sviluppi regionali e le conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina per la Georgia e per il Caucaso meridionale in generale. Michel si è complimentato con la presidente georgiana per il suo contributo all’avvicinamento del Georgia all’Unione europea. Il 6 settembre la presidente ha postato un video con il presidente francese Emmanuel Macron. I due presidenti avrebbero avuto uno scambio molto produttivo sulla futuribile candidatura georgiana a membro dell’UE.
Zourabishvili ha trasmesso un appello alla nazione informando i cittadini georgiani che non si risparmierà per promuovere la candidatura della Georgia all’Unione europea. Ha ricordato di aver giurato di essere garante della Costituzione e di essere rimasta fedele a questo giuramento. Ha menzionato quindi che la Costituzione obbliga tutte le istituzioni del paese a fare quanto hanno in potere per garantire il futuro europeo della Georgia. Ha poi annunciato che continuerà il suo tour e che lo farà a spese proprie. Zourabishvili ha concluso dicendo: "Continueremo su questo percorso finché non arriveremo là dove la Giorgia ha la sua appartenenza naturale. E sarà un passo positivo se il governo lo capirà e lo accetterà di buon grado. Altrimenti la mia speranza è in voi e voi potete avere sempre speranze in me, agiremo insieme."
Impeachment
A seguito di questo nuovo scontro con la presidenza, il partito di governo Sogno georgiano ha proposto un impeachment nei confronti di Zourabishvili. La notizia dell’apertura di una procedura di impeachment è stata accolta con stupore e incredulità da parte dei rappresentanti europei, ma anche delle organizzazioni non governative nel paese. Queste hanno sottolineato non solo come la mossa sia in aperta violazione dell’articolo 78, ma che rappresenta anche un’azione estremamente controproducente nei confronti l’integrazione europea della Georgia.
Il mese prossimo la Commissione europea dovrebbe esprimere la propria raccomandazione se garantire o meno lo status di paese candidato alla Georgia. Questa sarà seguita dalla decisione dell’Unione, che dovrebbe essere presa a dicembre dagli stati membri. Il 6 e il 7 di settembre scorsi Joseph Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, nonché vice presidente della Commissione, ha visitato la Georgia.
Il viaggio dall’Europa alla Georgia
Sono circa una decina i paesi che entro il 2030 potrebbero divenire nuovi membri dell’Unione europea: questo è messaggio di Borrell nella conferenza stampa che ha preceduto gli incontri ufficiali. È un momento delicato e inusitato perché, come ha detto lo stesso Borrell, la guerra è stata catalizzatore di grandi cambiamenti, e il partenariato orientale è cambiato significativamente dopo l’inizio dell’aggressione russa. Secondo Borrell, l’Unione europea ha cominciato a fornire un supporto senza precedenti verso l’Ucraina, armi incluse, e potremmo dire rivoluzionario rispetto a come era stato pensato il partenariato europeo finora.
Borrell ha ricordato i punti di forza e i punti di debolezza dell’integrazione della Georgia, menzionando il grande attaccamento dimostrato dalla popolazione georgiana al percorso europeo. Ma ha anche notato che l’avvicinamento fra Tbilisi e Mosca – voluto dal Sogno georgiano – ha portato la Georgia ad un uno stimato 43% di allineamento con le politiche europee. La riapertura dei voli, il fatto che i visti per i georgiani siano stati cancellati dalla Russia, o le borse di studio gratuite per gli studenti georgiani che vogliono studiare all’università russe: tutti segnali di un avvicinamento che va in direzione contraria a quanto richiesto dalle politiche europee in questo momento.
Bruxelles ha dichiarato, attraverso Borrell, che la porta è aperta ma l’integrazione europea è basata sul rispetto di parametri specifici e quindi sulla capacità dei governi di avvicinarsi a questi indicatori in modo da essere in linea con i requisiti di appartenenza all’Unione. Non può essere quindi solo una decisione politica.
Per quanto riguarda la Georgia questi parametri sono definiti dalle 12 priorità indicate dalla Commissione. L’Alto rappresentante ha poi ricordato quanto l’Unione europea sia già partner della Georgia nonché il fornitore più grande di assistenza bilaterale con 340 milioni di euro. Nel triennio 2021-2024 l’UE ha mobilitato qualcosa come 1,3 miliardi di euro in investimenti economici. Inoltre per quanto riguarda la sicurezza e la difesa ha fornito 60 milioni di euro alla Georgia attraverso lo "European Peace Facility", uno strumento per rafforzare la resilienza e la capacità di difesa.
Durante la conferenza stampa condivisa con il primo ministro Irakli Garibashvili, Borrell ha sfatato uno dei fake del Sogno georgiano, cioè che per entrare nell’UE bisogna fare la guerra alla Russia e che quindi ci sia la volontà da parte dei partner europei di aprire un secondo fronte in Georgia. È una tesi bizzarra perché è stata proprio l’Unione europea a porre fine alla guerra russo-georgiana con il suo intervento nel 2008, e da allora l’UE mantiene sul territorio una missione di monitoraggio del cessate il fuoco (EUMM), missione che quest’anno ha compiuto quindici.
L’alto rappresentante ha definito l’ipotesi del secondo fronte contro la Russia come voci incontrollate, propaganda e disinformazione e ha invitato le persone a non prestare attenzione a queste narrative fuorvianti, proiezioni a suo dire della propaganda russa.
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