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Romania: prefetti più lontani dalla politica?

Approvata una riforma dell’istituzione prefettizia. Se prima i prefetti erano nominati direttamente dal governo ora sono funzionari pubblici. "Riforma necessaria per adeguarsi agli standard europei" sottolinea il governo. Ma l’opposizione protesta: tutti gli attuali prefetti erano stati nominati dalla compagine governativa

12/01/2006, Mihaela Iordache -

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In Romania all’inizio dell’anno la carica di prefetto è stata de-politicizzata. I quarantadue prefetti che erano stati promossi in carica dai partiti della coalizione di governo hanno dovuto scegliere tra la carriera politica o divenire funzionari pubblici di alto livello.

La stragrande maggioranza, salvo tre eccezioni, ha abbandonato la carriera politica a favore dell’amministrazione pubblica locale. Non è stato troppo difficile scegliere, visto che la politica implica cambiamenti e quindi relativa insicurezza mentre con la nuova riforma i prefetti diventano inamovibili.

O quasi. Potranno infatti essere rimossi dalle loro cariche solo nel caso abbiano commesso reati. Così prevede la modifica alla legge 340/2004 relativa all’istituzione del prefetto varata recentemente dal governo composto da liberali, democratici conservatori e rappresentanti della minoranza magiara. Nei giorni scorsi, 39 prefetti su 42 si sono recati a Bucarest, per prestare giuramento davanti al primo ministro Calin Popescu Tariceanu, il ministro degli Interni, Vasile Blaga, ed il capo della delegazione della Commissione Europea in Romania, Jonathan Scheele.

La principale novità consiste nell’indipendenza dei prefetti dalla politica. Ma non mancano dubbi espressi in particolare da giornalisti e rappresentanti della società civile: come è possibile che un prefetto "vada a dormire politico per poi svegliarsi alla mattina apolitico"? Difficile se non impossibile – ritengono molti analisti – scettici sull’annunciatissima "depoliticizzazione" dell’amministrazione pubblica locale. Molti ritengono improbabile che un prefetto lasci alla porta un ex collega di partito.

Ma vederli giurare sulla bibbia, fa un certo effetto. I prefetti hanno giurato sulla bibbia e davanti al primo ministro, di rispettare la Costituzione, i diritti e le libertà dell’individuo, di applicare correttamente le leggi del paese, di adempiere al loro dovere, di mantenere il segreto professionale e di rispettare le norme deontologiche professionali e civiche. A sua volta il premier Calin Popescu Tariceanu ha parlato del ruolo importante del prefetto nel creare un clima di correttezza e di rispetto delle leggi, il che "porterà più investitori nelle contee e in seguito nuovi posti di lavoro" esprimendo soddisfazione poiché il giuramento dei prefetti rappresenta "la trasformazione dell’amministrazione pubblica in chiave europea".

Alla base della modifica della legge sull’istituzione prefettizia, i partiti al governo hanno sempre dichiarato vi sia l’esigenza di adeguarsi a standard europei. Presente alla cerimonia, svoltasi a Palazzo Victoria, il capo della delegazione della Commissione europea in Romania, Jonathan Scheele, che ha esortato i prefetti a mostrare fiducia, apertura, trasparenza, responsabilità ed efficienza. Scheele – secondo il quale si sentiva il bisogno di "una amministrazione senza colore politico " – ha espresso la speranza che i prefetti faranno tutto il possibile per essere percepiti d’ora in poi come depoliticizzati.

Hanno fatto però discutere altre parole del rappresentante UE, secondo quale "l’adesione all’UE non dipende dal fatto che i prefetti della Romania siano politici o alti funzionari". Perché – ha aggiunto Scheele – "non c’e un acquis comunitario che stabilisca gli standard necessari per l’amministrazione pubblica nazionale." Perciò "si potrebbe dire che l’adesione della Romania all’UE non dipende dalla sua struttura amministrativa, ma la riuscita dell’adesione e l’ammodernamento della Romania non si possono fare senza la riforma dell’amministrazione". Per il governo Tariceanu la riforma è stata compiuta dopo un solo anno di governo dell’attuale coalizione. Per il governo manca solo qualche legge e poi "è tutto fatto". In Parlamento l’opposizione però promette battaglia. Se non riuscirà a bloccare le leggi previste ha annunciato chiederà l’opinione della Commissione europea per quanto riguarda il rispetto dei criteri europei nella nomina dei prefetti. Il principale partito dell’opposizione, il PSD – partito social democratico – aveva elaborato dal 2003 una legge con gli stessi fini di depoliticizzare l’istituzione prefettizia. Ma non fece in tempo ad approvarla. Si trova ora nella paradossale situazione di vedere il proprio disegno compiuto solo a metà. Nessun prefetto oggi proviene dal PDS perché tutti gli attuali prefetti erano stati nominati dall’attuale governo.. Quindi in pratica guadagnano a lungo termine i partiti al potere e perdono quelli dell’opposizione.

L’opposizione lamenta anche il modo in cui si è tenuto l’esame perché i prefetti sono di fatto divenuti automaticamente alti funzionari pubblici. Al concorso i prefetti si sono confrontati con loro stessi, visto che non c’erano altri candidati. Comunque sia, i 39 prefetti che hanno scelto l’amministrazione pubblica locale al posto della politica si possono considerare fortunati. Hanno ricevuto forse uno dei più bei regali della loro vita. Ed hanno potuto iniziare a pensare tranquillamente alla pensione. Secondo la legge, il prefetto sarà il rappresentante del Governo a livello locale, sarà il garante del rispetto della legge e dell’ordine pubblico. Inoltre al prefetto spetterà verificare la legalità delle azioni del sindaco e del presidente del consiglio della contea – attribuzioni considerate dall’opposizione un metodo di pressione del Governo là dove i comuni hanno un altro colore politico.

Il sottosegretario di stato nel ministero degli Interni e dell’Amministrazione pubblica, Victor Paul Dobre, citato dal giornale "Evenimentul Zilei" ha precisato che "finché essi rispetteranno il regolamento dei funzionari pubblici, i prefetti potranno restare in carica fino alla pensione". Il segretario di stato ha dichiarato inoltre che i prefetti "non sono inamovibili" anche se la procedura per la loro sostituzione rimane poco chiara. In base alla legge, ogni anno l’Agenzia Nazionale dei Funzionari Pubblici e il governo decideranno se il prefetto rimarrà in carica o se sarà trasferito ad altro posto equipollente (come segretario generale del prefetto, ad esempio). Inoltre c’è anche una Commissione per la disciplina, ma la decisione finale circa la rimozione del prefetto spetta sempre al primo ministro. Un prefetto può essere mosso senza problemi, ma da un posto ad altro. La legge prevede quindi la possibilità di spostare un prefetto da una contea ad un’altra. Se la contea è diversa da quella del domicilio, allora il prefetto riceverà una indennità di trasferimento eguale a 3 stipendi nonché un’abitazione di servizio. In Romania un prefetto guadagna intorno agli 800 euro mensili. Lo stipendio minimo lordo sul mercato è di circa 90 euro mensili, mentre quello medio lordo si aggira attorno a 260 euro.

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