Romania: Ciugud, i fondi europei fanno la differenza
Ciugud, in Transilvania, è il comune rumeno con più investimenti procapite in fondi europei. Alla scoperta di questo fenomeno, in controtendenza rispetto ai dati nazionali
La Romania è tra i paesi europei con il più basso indice di assorbimento dei fondi europei. Miliardi di euro che potevano essere investiti per lo sviluppo del paese non sono stati mai richiesti per progetti che avrebbero potuto cambiare in meglio la vita di molti romeni.
Alla fine dell’anno scorso la Romania risultava aver utilizzato solo il 59% dei fondi europei che le erano stati messi a disposizione dalla Commissione europea tramite i Fondi europei strutturali e di investimento nel periodo 2014-2020. Si tratta di un totale di 19,8 miliardi di euro spesi mentre ne erano stati messi a disposizione dalla Commissione europea 33,4 miliardi.
I miliardi non spesi – 14 – aspettano ancora a Bruxelles e la Romania ha tempo per proporre progetti adeguati per spenderli fino alla fine del 2023. Si tratta di fondi europei che arrivano da otto fonti tra cui il Fondo di coesione, il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo di sviluppo rurale.
Ci sono però anche progetti di successo, diventati un vero e proprio modello. È il caso del villaggio di Ciugud, circa 3000 abitanti, nella contea di Alba, in Transilvania. È considerato il villaggio più sviluppato della Romania. La sua fama nasce in gran parte dalla capacità di spendere bene i fondi europei. È infatti il comune romeno con i maggiori investimenti europei: il merito va alle autorità locali che hanno presto capito che questi ultimi potevano rappresentare una risorsa preziosa.
La prima scuola intelligente
Dal 2019 a Ciugud è attiva la prima “scuola intelligente” mai costruita in un villaggio della Romania. La frequentano 130 bambini, tra elementari e medie e sempre più sono le richieste di iscrizione da parte di famiglie di bambini di villaggi e città vicine: in un paese di campagna da dove dieci anni prima partivano i bambini in cerca di una scuola migliore.
L’attuale scuola del villaggio è all’avanguardia grazie a vari finanziamenti europei : le classi sono illuminate in modo automatico tramite sistemi dotati di sensori e si adattano in modo da non stancare la vista dei bambini. Sempre tramite i sensori si regola il riscaldamento, si verifica il livello di CO2, si assicura la ventilazione.
In Romania ci sono ancora molte scuole di campagna con il bagno nel cortile, senza fognature, senza riscaldamento. A Ciugud i bagni della scuola hanno invece i sensori che avvertono di eventuali allagamenti. Gli impianti della scuola sono gestiti – sia in presenza che da remoto – in modo da garantire un notevole risparmio energetico.
Inoltre ogni alunno ha manuali e libri digitali, un tablet dedicato esclusivamente alle lezioni e uno spazio Cloud. Inoltre, grazie a telecamere nelle classi, qualsiasi alunno impossibilitato a frequentare la scuola per diversi motivi, può seguire a distanza le lezioni.
Con i fondi europei è stato costruito un parcheggio intelligente che produce energia elettrica sia per il comune che per le macchine elettriche. Lo stesso comune ne ha una, chiamata “Eli”.
La digitalizzazione
La Romania è diventata membro dell’Unione europea nel 2007. Già i programmi di pre-adesione avevano dato la possibilità di attirare fondi europei per lo sviluppo. A Ciugud i primi fondi europei arrivarono con un progetto PHARE. 100.000 euro investiti in software e computer per l’amministrazione pubblica locale. Attualmente oltre l’80% della popolazione usa strumenti digitali per pagare le tasse, i servizi o ricevere documenti. Da cinque anni tutti i dipendenti del comune usano la firma elettronica. Gli abitanti sono in possesso di una tessera “del cittadino” con la quale possono pagare le bollette locali in modo elettronico.
Ad oggi Ciugud ha attirato oltre 32 milioni di euro, circa 10.000 euro per persona, rispetto ad una media nazionale di circa 1700 euro. I fondi sono stati spesi per infrastrutture, turismo, energia verde e progetti culturali.
Il sindaco di Ciugud, Gheorge Damian, eletto come indipendente (ma fuoriuscito nel 2017 dal Partito Social Democratico) guida l’amministrazione comunale dal 2000. Nel 2000 Ciugud era come molti villaggi romeni: senza acqua corrente, fognature, gas, con strade e immobili spesso fatiscenti. Ora le strade sono asfaltate, la raccolta dei rifiuti è differenziata, l’illuminazione pubblica è a led e consumo ridotto. Il WiFi è ovviamente gratuito.
Nuovi posti di lavoro
Un villaggio rinato grazie all’amministrazione locale e “per merito dell’UE”, come dice il sindaco Damian, secondo cui senza i fondi da Bruxelles il villaggio avrebbe impiegato più di 100 anni per fare gli stessi investimenti realizzati nell’ultimo periodo: nel 2000, ricorda il sindaco, sui conti del comune c’erano 15.000 euro. E i debiti ammontavano a 100.000 euro.
Nel frattempo il comune di Ciugud si è assicurato anche fondi a lungo termine per oltre un milione di euro all’anno dopo aver promosso nel 2004 un’area industriale dove svolgono le loro attività decine di ditte romene e straniere. In questo modo, grazie agli investimenti dell’amministrazione locale si sono creati oltre 1000 posti di lavoro.
Anche per questo, molti cittadini dell’area che erano emigrati, stanno facendo ritorno e vi sono anche persone che si stanno trasferendo a Ciugud dalla capitale Bucarest. Infine vi sono quelli che potremmo chiamare i “turisti dei fondi europei”: sono in molti infatti a far visita alla cittadina, ormai modello per molte altre realtà romene nella capacità di progettare il futuro grazie al sostegno europeo.
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