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Romania: a tutto expo

Slogan del padiglione Romania all’Expo di Milano sarà “In armonia con la natura”. Circa 900 metri di esposizione per raccontare un paese con risorse e potenzialità e condividere pratiche tradizionali, folklore, ospitalità

01/04/2015, Daniela Mogavero -

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A un mese dall’apertura dei cancelli di Expo 2015, tra presentazioni video di padiglioni, agende fittissime in via di definizione e nuovi ambasciatori dell’Esposizione internazionale che si aggiungono di giorno in giorno, ognuno dei circa 140 Paesi che prenderà parte alla manifestazione sta sfoderando le carte migliori per far sì che Expo non sia solo una vetrina, non resti lettera morta, ma abbia un futuro e dia un futuro alla propria economia con la definita uscita dalla crisi. Obiettivo condiviso da molti e anche dalla Romania che punta sulle eccellenze, sulla qualità, sull’agricoltura e sulla biodiversità per far conoscere qualcosa di nuovo di sé all’Italia e a tutti i visitatori di Expo.

Bucarest, come la maggior parte dei partecipanti all’Esposizione internazionale che si terrà a Milano ha accumulato parecchio ritardo e ha un budget limitato a sua disposizione, ma per raggiungere i suoi obiettivi di visibilità e di diplomazia anche economica punta su un padiglione d’impatto che raccoglie tradizione e innovazione e che ospiterà lungo i sei mesi talenti, prodotti, investitori, imprenditori, insomma il vero volto della Romania, oltre gli stereotipi come ha spiegato il commissario per Expo della Romania, Georgian Ghervasie.

“Nel mettere in piedi la nostra strategia siamo partiti dal motto di Expo ‘Nutrire il Pianeta’ e abbiamo creato uno slogan che fosse facilmente comprensibile in italiano e in romeno – ha spiegato il commissario – ‘Romania in armonia con la Natura’ (În armonie cu natura). Uno slogan che lega i nostri due Paesi, andando al di là della politica e degli ottimi rapporti già esistenti, passando per la numerosa presenza di romeni in Italia e di italiani in Romania, per arrivare agli oltre 2.000 anni di storia comune. Italia e Romania sono legate a livello politico ed economico, grazie a uno straordinario partenariato strategico consolidato e poi dall’amicizia tra le persone: non parliamo solo di Paesi, di nazioni, ma anche di anima, una cosa importante in giorni di divisione come questi”.

A differenza degli Expo di Shanghai e di Aichi “arriviamo a Milano non come una new entry, come è avvenuto in Cina e o in Giappone, qui siamo conosciuti e quindi dobbiamo puntare sulle novità, sulle eccellenze, sulla qualità: per questo il padiglione, realizzato in vetro e legno con una copertura di paglia, circa 900 metri quadrati in tutto, racconta al pian terreno, con mezzi multimediali, dell’agricoltura, dell’unicità della biodiversità e dei prodotti di alto livello che vengono coltivati in Romania. L’agricoltura romena non è ancora sfruttata al massimo anche se siamo i secondi nell’Ue per potenzialità. L’agricoltura è uno dei motori principali della nostra economia – ha sottolineato il commissario – la terra è ottima, i prodotti che hanno ottenuto le certificazioni internazionali dimostrano che hanno e mantengono la qualità e il rapporto con la natura. Inoltre presenteremo alcuni vini autoctoni romeni di prestigio che hanno già una tradizione e vengono apprezzati".

"E’ questo quello che vogliamo esprimere all’Expo – continua il commissario – tradizione, natura vanno a braccetto con innovazione e qualità. Al primo piano del padiglione, poi, c’è un ristorante in cui vengono serviti i piatti tipici regionali, perché quando si visita un Paese anche il cibo fa parte della tradizione e l’enogastronomia rappresenta ciò che eravamo e ciò che siamo. E attorno al ristorante ci sarà un orto che terremo vivo per i sei mesi dell’Esposizione”.

Ma Bucarest non punta solo sul concept del padiglione per impressionare i visitatori, piuttosto vuole coinvolgere e stupire mettendo in mostra quello che passa spesso sotto silenzio, le eccellenze della cultura, dello sport, dell’istruzione: “Faremo conoscere le eccellenze e i talenti romeni nel settore della matematica, delle scienze esatte, dello sport. Negli ultimi anni i nostri giovani hanno vinto più dei 20% dei premi del contest ‘Inventions’ di Ginevra”.

Un piano ambizioso se si pensa a come corrono veloci le lancette dell’orologio che porta al primo maggio. I lavori del Padiglione sono iniziati con ritardo e il budget di 3,5 milioni di euro è molto limitato a confronto con Paesi della stessa regione, la Repubblica ceca 7 milioni, Slovacchia e Slovenia 5 milioni e Ungheria 10 milioni: “La prima gara è andata a vuoto, la seconda è stata aggiudicata per 1,618 milioni di euro, a gennaio. Siamo in ritardo, come molti dei Paesi, ma il primo maggio ci saremo e sfrutteremo al massimo i nostri fondi per costruire nuovi rapporti e relazioni politico-economiche”, ha confermato Ghervasie. “In vista dell’Esposizione abbiamo chiuso due accordi importantissimi: uno con la Camera di commercio romeno in Italia e uno con quella italiana in Romania, due legami imprescindibili per presentarsi all’Expo. Sono convinto che oltre ad arrivare in tempo per l’apertura il primo maggio, sarà altrettanto importante per tutti i Paesi il programma dei sei mesi di Expo – ha aggiunto il commissario – auspico che il primo novembre avremo gettato le basi per nuove relazioni internazionali tra tutti i paesi e soprattutto tra Romania e Italia”.

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