Revythoussa, lo scoglio del gas
L’isolotto di Revythoussa è un piccolo pezzo di terra arida nel Golfo di Megara, a ovest di Atene. Non ci sarebbe niente di speciale in questo luogo, se non fosse diventato l’unico terminale GNL in Grecia e una roccaforte energetica strategica per l’Europa sud-orientale
Lo scorso aprile, nel mezzo di un’imminente crisi energetica, la stazione di rigassificazione di Revythoussa – ampliata negli anni anche grazie a numerosi investimenti della politica di coesione UE – è stata ulteriormente potenziata. Con 9 carichi di GNL previsti per novembre, molti parlano del ruolo strategico dell’isolotto nella salvaguardia della sicurezza energetica in Grecia e nei Balcani alla luce degli sforzi dell’UE per trovare soluzioni praticabili alternative al gas naturale russo.
“L’apertura degli impianti di GNL a Revythoussa rafforza l’affidabilità del sistema del gas naturale poiché offre una soluzione alternativa al gas russo”. Lo ha dichiarato Savvas Papafilippou, ex CEO di DEPA (Public Gas Corporation of Greece), al quotidiano greco To Vima in occasione dell’inaugurazione della prima stazione GNL in Grecia. Ma non in questi giorni perché la frase, così attuale, risale al novembre 2008.
All’epoca la Grecia non aveva intenzione di interrompere la cooperazione con il potente amico e alleato. Era trascorso meno di un decennio dall’arrivo tanto atteso del primo gas naturale russo in Grecia, a Salonicco (1996). Dopo anni di negoziati con l’allora URSS, la Grecia, sotto la guida del PASOK, aveva ottenuto una vittoria diplomatica accordandosi con Mosca sulla fornitura di gas naturale liquefatto, nonostante l’opposizione statunitense. Un accordo interstatale con l’Unione sovietica era stato firmato ad Atene all’inizio di ottobre 1987, mentre un altro accordo con l’Algeria sarebbe stato firmato nella capitale greca pochi mesi dopo, nel febbraio 1988.
Questi rapidi sviluppi nel campo dell’energia avevano portato alla nascita della stazione di Revythoussa all’interno della visione greca di una presenza potenziata nell’Europa sudorientale. Per comprendere l’entità di questo ambizioso progetto, bisogna considerare che durante i primi 12 anni dalla sua costruzione, per l’impianto di Revythoussa erano stati spesi 440 miliardi di dracme greche, il che lo rende il secondo maggiore investimento energetico dopo quello realizzato per il Public Power Corporation (PPC), la più grande azienda elettrica della Grecia. Proprio come molti altri piani su larga scala nel paese, ci sono voluti diversi anni prima che il progetto specifico prendesse vita. Il primo impianto temporaneo di stoccaggio e gassificazione di GNL è stato costruito nel 2000. Lo schema è stato aggiornato nel 2008 ed è stato finalmente nel 2018 che il terminale di Revythoussa è stato reso funzionante.
Nell’aprile 2022, il governo greco ha previsto la creazione di un nuovo molo GNL su piccola scala presso il terminal di Revythoussa. Il progetto è stato inserito nel Programma Operativo “Competitività, Imprenditorialità e Innovazione 2014-2020” della politica Ue di coesione, per decisione del vice-ministro dello Sviluppo e degli Investimenti Ioannis Tsakiris.
Il nuovo serbatoio galleggiante (FSU) è stato consegnato in pochi mesi. Il serbatoio aumenta di 145.000 metri cubi la capacità di stoccaggio della stazione di Revythoussa. Lo scorso agosto, dopo aver ispezionato il sito, il ministro dell’Ambiente e dell’Energia Kostas Skrekas ha commentato che il governo greco è intervenuto immediatamente per “proteggere il paese dallo scenario sfavorevole dell’interruzione del flusso di gas naturale dalla Russia”. Insieme con le nuove stazioni di Corinto e Alessandropoli, la Grecia diventa una porta del gas naturale per l’intera Europa sudorientale.
Autonomia energetica in cifre
Parlando alla televisione nazionale greca lo scorso ottobre, il gestore dell’impianto Aristotelis Nastos ha spiegato come Revythoussa abbia la capacità di garantire l’autonomia energetica del paese per il gas naturale liquefatto. Dall’inizio dell’anno, il porto di Revythoussa ha ricevuto circa 4,5 milioni di metri cubi di GNL, circa 28 terawattora (TWh) di energia.
Dalla creazione dell’impianto nel 2000 sono state scaricate 690 navi di gas naturale liquefatto, mentre dall’inizio del 2022 sono state ricevute 62 navi. Il rapporto tra gas liquefatto e gas è di circa 1 a 600, cioè una nave GNL corrisponde a 600 navi che trasportano gas naturale.
Secondo Nastos, anche in caso di temporanea assenza di navi, l’impianto di Revythoussa può garantire alla Grecia un’autonomia energetica variabile da 12 a 15 giorni.
Un vantaggio significativo della fornitura GNL è che può provenire da tutto il mondo, a differenza del monopolio del gasdotto. L’esistenza di più fornitori garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento grazie alle fonti alternative. Attualmente, il porto di Revythoussa si affida principalmente al suo fornitore americano, ma ci sono anche carichi provenienti da Spagna, Algeria, Oman e Indonesia.
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