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Reparto frutta e verdura

Il Friuli Venezia Giulia consolida la partnership nel settore agroalimentare con Vojvodina, Croazia e Bosnia. Produzioni di qualità, strategie di marketing e infrastrutture logistiche a sostegno della cooperazione commerciale

24/03/2009, Anita Clara -

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Un’unica piattaforma logistica per la lavorazione e l’esportazione di prodotti agroalimentari del Friuli Venezia Giulia destinati ai vicini paesi del sud-est Europa. È il progetto che Udine Mercati avvierà entro la fine del 2009 per unificare i centri dell’agroalimentare già esistenti in regione, con la finalità di intensificare e riorganizzare gli scambi commerciali. Specialmente con la Serbia, che già da alcuni anni, richiede prodotti freschi di qualità provenienti dal nord-est Italia.

«Come operatore del settore, lavoro con la Serbia da un triennio – racconta Giuseppe Pavan, presidente di Udine Mercati e membro di giunta della Camera di Commercio di Udine -, e in questo arco di tempo ho constatato quanto stia crescendo in quel paese la richiesta di qualità: prodotti freschi provenienti dalla nostra regione e di cui occorre a questo punto velocizzare la distribuzione con una nuova rete di trasporti. In nome di questa forte esigenza rilevata sul mercato balcanico, metteremo insieme per la prima volta le aziende presenti nel nostro territorio per fare esportazione a Est: il nostro traguardo è diffondere prodotti di qualità con un marchio unico che dia titolarità alla regione Friuli Venezia Giulia, e allo stesso tempo consolidare i già buoni rapporti commerciali con un paese dall’economia nascente come la Serbia».

Giuseppe Pavan ha partecipato alla missione economico-istituzionale guidata dalla presidenza della regione Friuli Venezia Giulia a Novi Sad e Belgrado, dove 8 aziende friulane selezionate da Informest (5 della provincia di Udine e 3 della provincia di Podenone) hanno incontrato una serie di imprese della Vojvodina.

«L’intera Serbia presenta spazi grandissimi da dedicare all’agricoltura non ancora sfruttati – rileva Giuseppe Pavan -, e c’è in quel paese un lento processo di crescita nella lavorazione delle merci, il che certamente innalzerà anche la loro quota di eccellenza: per questo lo scambio tra la nostra regione e la Vojvodina è non solo di volumi e derrate ma anche di informazioni. In concreto, con gli incontri svoltisi durante il nostro ultimo viaggio si sono continuati dei discorsi che erano stati avviati già in precedenza tra alcune aziende. Questo passaggio positivo è però intaccato dal problema dei tempi che la burocrazia serba impone alle imprese per ottenere la documentazione necessaria a procedere, a fronte della grande volontà di aprirsi che molti operatori locali dimostrano, invitando le nostre aziende a investire ed entrare nel loro territorio. Noi di Udine Mercati abbiamo avviato già da 3 anni rapporti commerciali in Serbia e stiamo valutando delle aperture verso nuovi partner; allo stesso modo, varie aziende friulane dell’agroalimentare sono in trattative, mentre altre hanno già investito in Vojvodina. È soltanto una questione di tempo per la sigla di nuovi accordi».

Dopo aver presentato le rispettive realtà economiche, i rappresentanti delle Camere di Commercio di Udine e Pordenone hanno sfruttato l’incontro confrontandosi con il vicepresidente della Camera di Commercio di Novi Sad, Ratko Filipović, per trattare i temi della collaborazione tra aziende del Friuli Venezia Giulia e della Vojvodina, e della partecipazione a progetti congiunti sui fondi Cards.

La missione ha portato anche alla firma dell’accordo di collaborazione tra Informest e la Camera di Commercio di Sombor. Mentre i rappresentanti economici sono stati coinvolti in un seminario sui possibili investimenti esteri nella regione autonoma serba, la delegazione politica italiana ha partecipato a una tavola rotonda durante la quale è stato firmato il protocollo d’intesa riguardante Unioncamere FVG per creare una piattaforma logistica in Vojvodina e dar seguito al progetto della Camera di Commercio di Trieste, quale capofila, assieme alle Camere di Commercio di Udine e Pordenone, per l’informatizzazione del registro imprese in Vojvodina.

La delegazione del Friuli Venezia Giulia ha infine posto le basi per futuri scambi economici con la Vojvodina anche rispondendo all’invito di partecipare al calendario delle attività dell’Ente Fiera di Novi Sad ricevuto da parte del direttore Goran Vasić. Il presidente della Regione Renzo Tondo ha confermato che in occasione della prossima fiera dell’agricoltura di Novi Sad, programmata dal 9 al 16 maggio, l’assessore regionale alle risorse agricole guiderà gli operatori friulani interessati a conoscere le possibilità di investimento in questo settore.

«All’appuntamento di maggio ci sarà sicuramente una forte adesione da parte degli imprenditori friulani – prevede Giuseppe Pavan -, visto che l’agroalimentare è un ramo dell’economia serba decisamente in espansione. Ci sono spazi per l’innovazione e questo è confermato anche dal fatto che la produzione biologica comincia a diventare una nicchia importante in Serbia.

Parallelamente alle azioni intraprese in Serbia, la Camera di Commercio di Udine è presente nel campo dell’agroalimentare anche in Croazia e in Bosnia: è infatti capofila del progetto PASEP – Promoting Agrifood Sources for Export Performances, che assieme alla Camera di Commercio delle Fiandre Occidentali, la mette in diretto collegamento con le Camere di commercio della Contea di Zagabria e del Cantone di Sarajevo per la promozione del comparto ‘food and beverage’ .

L’iniziativa fa parte di Partners for Investment Promotion, il programma lanciato nel maggio 2008 da Eurochambres – l’Associazione delle Camere di Commercio e Industria Europee a Bruxelles che rappresenta oltre 19 milioni di imprese attraverso la sua rete di 2000 camere di commercio in tutta Europa fino in Russia – e destinato alla cooperazione con l’area balcanica, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle Camere nei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Macedonia, Montenegro e Serbia) per attrarre e consolidare gli investimenti diretti stranieri, fornire alla classe politica europea e dei Balcani occidentali un quadro del settore privato sullo stato delle riforme degli investimenti, incrementare i contatti tra le Camere di Commercio dell’Unione Europea e dei Balcani occidentali e tra le stesse Camere balcaniche, al fine di creare una rete camerale che possa portare ad una crescita degli investimenti diretti stranieri nel lungo periodo. A tale scopo sono stati costituiti otto partenariati formati da una o più Camere di Commercio dell’Unione Europea e da due della regione balcanica.

In particolare, il progetto PASEP – presentato ufficialmente a Belgrado lo scorso 4 dicembre davanti a un’ampia platea costituita dagli attori coinvolti negli otto parternariati del programma – ha l’obiettivo di mettere a disposizione le tecniche per la promozione dei prodotti già utilizzate con successo in Italia e in Belgio. L’intervento coinvolgerà diversi enti della provincia di Udine e della Regione Friuli Venezia Giulia (il Distretto Agroalimentare di San Daniele, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele, il Consorzio del Montasio, il Consorzio del vino Colli Orientali del Friuli Doc, la direzione centrale per le risorse agricole, ambientali, forestali e della montagna della Regione FVG, e l’Ente Turismo FVG) contribuendo a scambiare idee e strategie all’interno di un network europeo che includa anche alcune regioni dell’ex Jugoslavia.

Le attività progettuali, che si svilupperanno fino a settembre 2009, prevedono l’analisi benchmarking sulla qualità delle operazioni pubblicitarie a favore del settore agroalimentare attualmente organizzate a Zagabria e Sarajevo, un periodo di formazione nella provincia di Udine di funzionari delle Camere di Commercio di Zagabria e Sarajevo, azioni di marketing presso le Pmi agroalimentari di delle due capitali e quattro conferenze finali per la presentazione dei risultati ottenuti, che saranno organizzate presso le sedi dei partners progettuali: Udine, Zagabria, Sarajevo e Roeselare.

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