Quando il turbo folk unisce
Un canale satellitare di musica no stop, dedicato alla musica dei Balcani. Balkanika Music TV è un progetto ambizioso promosso da imprenditori di vari Stati del sud est Europa. E col turbo folk si cerca di spodestare MTV Internazionale
Alen Borbas di Osijek è uno dei tre fondatori di una rete televisiva balcanica che, sotto il nome Balkanika Music TV, dal 18 novembre di quest’anno va in onda per 24 ore al giorno via satellite. Suoi partner in quest’impresa, già da alcuni denominata la MTV balcanica, sono Dragoljub Milosavljevic di Belgrado, e Viktor Kasamov di Sofia, entrambi proprietari di case televisive locali.
Se fosse uscito in pubblico solo cinque o sei anni fa con l’idea di fondare una televisione di questo tipo, Borbas sarebbe stato accusato del tentativo di ripristinare la Jugoslavia o di spingere la Croazia nei Balcani, ai quali essa, secondo le posizioni politiche ufficiali di allora, non apparteneva "né storicamente, né culturalmente, né geograficamente". Oggi invece tutto è passato in sordina. E’ stata mossa solo un’obiezione riguardante la data d’inizio delle trasmissioni, il 18 novembre: si sono offese tutte le vittime di Vukovar, dato che quel giorno del 1991 dopo un assedio durato diversi mesi fu infranta la difesa della città, a seguito della quale si verificò un massacro e l’uccisione di oltre 260 feriti e civili dell’ospedale locale.
Balkanika Music TV trasmetterà musica dal territorio di dieci paesi balcanici, fra i quali ci sono tutti i neo-stati nati dalla dissoluzione della ex Jugoslavia (Croazia, Serbia e Montenegro, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia) poi Bulgaria, Turchia, Grecia, Romania e Albania. Ma a differenza di MTV Adrija – uno dei rami della MTV conosciuta a livello mondiale, che ha iniziato a trasmettere sul territorio degli ex stati Yu il 1° settembre di quest’anno – Balkanika MTV si rivolgerà alla cosiddetta "musica narodnjacka" o a quello che in Serbia, da dove è partita quest’onda, viene chiamato "turbo folk".
"La MTV Adrija per noi non è concorrenza, perché il nostro programma è dedicato a un pubblico diverso. Loro sono rivolti al rock e al punk, e noi verso il pop e il folk" afferma Alen Borbas. Borbas è in contatto con le stelle del "turbo folk" grazie al fatto di essere proprietario dell’agenzia "Borbas Security" che offre servizi sicurezza e protezione. Spesso in prima persona, come bodyguard, si è trovato a far parte dell’accompagnamento delle star del "turbo folk" durante le loro tourné musicali. Quando alla fine degli anni novanta le stelle del "turbo folk" della Serbia iniziarono a tenere concerti anche in Croazia, i primi del dopoguerra, la ditta di Borbas offriva loro protezione. Considerando le fresche ferite della guerra e le tensioni che a causa del conflitto bellico hanno devastato i territori della ex Jugoslavia fino alla metà degli anni novanta, le esibizioni delle cantanti e dei cantanti serbi in Croazia non erano accolte da tutti in modo benevolo.
"C’erano annunci di bombe piazzate nelle sale dove si tenevano i concerti, annunci di proteste e minacce, ma considerando il fatto che la guerra era finita da poco, consideravamo tutto questo come qualcosa con cui fare i conti. Ma col passare del tempo" – dice Borbas – "queste cose accadevano sempre meno e oggi questi concerti si svolgono senza alcun incidente".
Borbas possiede anche il disco-club OKS a Osijek dove quasi ogni settimana arrivano le "stelle del folk" dalla Serbia. L’interesse per questo tipo di musica in Croazia è particolarmente spiccato fra i giovani, tanto che non è per niente raro sentire dalle casse delle loro autoradio gli ultimi successi serbi. Qualche anno fa una cosa del genere era completamente impensabile, oggi è una cosa completamente usuale. In Croazia, invece, questo tipo di musica non viene trasmesso alla televisione statale, ed è molto rara anche nei programmi delle stazioni radio. "Proprio per questo ci è venuta in mente l’idea di creare la Balkanika Music TV" ricorda Borbas "perché i giovani della Croazia sono ‘affamati’ di questa musica".
Entro la fine di ques’anno, il programma che adesso può essere seguito solo sul satellite Eutelsat W2, andrà in onda anche sulle reti via cavo nei paesi dell’ex Jugoslavia, così sarà raggiungibile da un ambito ancora più vasto di spettatori. I tre proprietari, che in tutto il progetto hanno investito circa 1,5 milioni di euro, entro la metà dell’anno prossimo pensano di equipaggiare altri due studi – uno a Osijek e l’altro a Belgrado – così il programma oltre che dallo studio già esistente di Sofia, sarà trasmesso anche dalla Croazia e dalla Serbia e Montenegro.
"Si tratta di un territorio vasto che comprende dieci paesi e un gran numero di cittadini, e siamo convinti che susciterà l’interesse dei futuri inserzionisti. In modo particolare facciamo conto sulle case discografiche e sull’enorme produzione che esiste in questi paesi, e quindi speriamo che la nostra impresa sarà conveniente dal punto di vista finanziario", dice Borbas. Lui non ha dubbi che la loro televisione avrà un grande numero di spettatori e che, considerando il numero dei fans di questa musica, sul territorio dei Balcani, facilmente potrà mettere in ombra la celebre MTV.
Il quaranta per cento della musica che viene trasmessa sulla MTV balcanica sarà dei paesi dell’ex Jugoslavia, mentre il restante 60 per cento proverrà dagli altri cinque paesi balcanici. Uno dei lavori di cui si occuperà Balkanika Music TV è pure la fondazione di una produzione musicale balcanica, che si occuperà della produzione di spot musicali. Con questo e con la trasmissione delle pubblicità, i proprietari pensano di recuperare i soldi investiti.
Balkanika Music TV, in questi giorni ha iniziato a mettere on line anche una propria pagina web (www.balkanika-mtv.com), che è ancora in costruzione e contiene solo i dati di base su come trovare il suo programma sul satellite. Ma presto, dicono i suoi fondatori, questo sito avrà molte informazioni e vi si potrà trovare tutto quel che riguarda la programmazione e il tipo di musica che trasmetteranno.
Per quanto si sa, Balkanika Music TV è il primo progetto che unisce attorno a un’idea non solo tutti i paesi dell’ex Jugoslavia, ma anche tutti i paesi dei Balcani. Sul territorio che fino ad ora era conosciuto principalmente per le guerre e le disintegrazioni, è nato così il tentativo di creare un’associazione comune, che offre al resto d’Europa un autentico prodotto locale (per ora solo musicale).
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