Purghe continue
In Slovenia la stampa è sempre più sotto pressione. Lo denunciano associazione e sindacato dei giornalisti. Licenziamenti e censure se si contrasta la linea politica governativa
L’ associazione dei giornalisti sloveni (DNS) e il sindacato dei giornalisti (SNS) rilanciano in questi giorni l’allarme; in Slovenia la libertà di stampa è ormai ad altissimo rischio dopo che nuove purghe e nuove censure imposte più o meno direttamente dal governo hanno messo in agitazione il fragile mondo dei media.
Dopo il divieto, ribadito in questi giorni dalla direzione del Delo, in mano a proprietari vicini al governo, di scrivere su temi bilaterali sloveno-austriaci al corrispondente da Vienna Mitja Grah, perché considerato poco in linea con la diplomazia ufficiale, é arrivato l’esonero in tronco per Mirko Štular, redattore responsabile del canale radiofonico pubblico Val 202.
La sua colpa è stata quella di aver preso le difese della giornalista Nataša Štefe, licenziata dalla direzione e contro la volontà della redazione del programma per essersi concessa in un suo commento, velatamente ironico, di constatare che le prime immagini su You Toube, legate al nome di Janša, erano dedicate al mondo cinofilo.
Immediata è stata l’interruzione del suo contratto con la radio su ordine di Vinko Vasle, il direttore di Radio Slovenia. Per protesta Mirko Štular, responsabile di Val 202, ha annunciato le sue dimissioni il che ha fatto desistere Vasle e riassumere la Štefe.
Ma subito dopo è scattata la rappresaglia su Štular e le sue dimissioni sono state imposte direttamente dal direttore generale della Radio Televisione Slovena Anton Guzej, direttore "politico" eletto a questa carica dopo la riforma RTV del 2006 che aveva notevolmente rafforzato la presenza del governo e ridimensionato l’autonomia delle redazioni nei media pubblici.
La protesta delle associazioni giornalistiche è immediata e, questa volta, sortisce un certo effetto; Guzej congela la sua decisione e dopo un colloquio a quattr’occhi con Štular, ammette che l’audience di Val 202 è in crescita e che il redattore responsabile ha altri tre mesi per confermare il trend positivo della sua linea redazionale. Un dietrofront forse consigliato dallo stesso governo i cui indici di popolarità sono fortemente in ribasso.
Ma non si sono ancora sopite le polemiche sulle purghe in sede RTV che il mondo giornalistico sloveno è nuovamente in subbuglio per la censura imposta ad un articolo "scomodo" della STA l’ agenzia di stampa slovena. L’articolo si riferiva ad un commento recentemente pubblicato dal quotidiano economico Finance, un commento critico nei confronti della politica economica del governo Janša.
La STA è solita riportare in sintesi alcuni dei commenti e fondi dei principali giornali sloveni. Ma questa volta l’articolo con gli apprezzamenti poco favorevoli di Finance è stato censurato su ordine di Alenka Paulin, nuova direttrice della STA, nominata alcune settimane fa su suggerimento del governo.
La Paulin fu già portavoce di Janez Janša ed è membra del governativo Partito democratico sloveno (SDS). I giornalisti della STA ora protestano per le continue ingerenze della politica nel loro lavoro. Ma sono proteste che rimangono inascoltate e che rischiano di concludersi al massimo con l’esonero dei più contestatari.
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