Privatizzazioni in Bulgaria: colpo di mano del governo?
Un emendamento alla nuova legge sulle privatizzazioni scatena la protesta. Annullati tutti i ricorsi contro presunte irregolarità nelle privatizzazioni in atto. "Si è istituzionalizzata la criminalità organizzata" commenta l’opposizione.
Ultimi 12 minuti della seduta parlamentare del 12 dicembre scorso. Il Movimento Nazionale di Simeone II assieme al Movimento per i diritti e le libertà, suo partner di governo, approvano un emendamento sostanziale alla legge sulle privatizzazioni. Quest’ultimo prevede che gli atti dell’Agenzia sulle Privatizzazioni e del Consiglio dei ministri in merito alle privatizzazioni siano inappellabili.
In merito alle privatizzazioni la nuova legge prevede che sia il Parlamento a delineare le strategie generali e poi la singola operazione debba passare attraverso il vaglio e l’approvazione del governo, da oggi inappellabile o, meglio dire, dal 23 marzo 2002 inappellabili. L’emendamento ha infatti vigore in modo retrodatato a partire da quella data.
Ma l’emendamento non è passato senza clamore nel Paese. Il quotidiano ‘Troud’ titola: "Il governo da il via libera ai grandi latrocini", "Ladri all’ingrosso ma non fuorilegge". E disagio in merito alla decisione del governo è emerso chiaramente all’interno della stessa maggioranza. 32 dei 115 deputati che la compongono non l’hanno votato. Emil Koshloukov, parlamentare del Movimento nazionale, afferma che un atto così estremo può essere approvato solo nel caso di forti interessi nazionali coinvolti. "In questo caso non sono convinto che l’Agenzia per le privatizzazioni stia effettivamente difendendo gli interessi nazionali".
Ed anche alcuni esperti legali del partito di Simeone sono rimasti perlomeno perplessi. "Così violiamo la Costituzione" hanno sussurrato.
Secondo il vice-premier Nikolai Vassiliev l’emendamento adottato non sarebbe contrario alla Costituzione. Differente l’opinione di Alexander Djerov, rinomato avvocato, che descrive quanto accaduto come una ‘vergogna’ per il Parlamento.
Per ‘Troud’ vi sarebbero conseguenze di breve, medio e lungo periodo che il Governo causa con questa mossa. Per quanto riguarda le seconde, sicuramente vi era l’intenzione da parte del Governo di non rischiare il congelamento, a causa di presunte irregolarità, delle privatizzazioni della ‘Bulgartabak’ e della ‘Telecom’. Per quanto riguarda invece gli effetti di lungo periodo, scrive ‘Troud’, si rischia senza dubbio l’impunità per tutti coloro i quali mediano illegalmente in questi processi di privatizzazioni ricavandone somme enormi, a spese naturalmente dei contribuenti.
E certo l’emendamento capita a proposito proprio quando la Procura Generale aveva iniziato a muoversi indagando su alcuni processi di privatizzazione ed aveva presentato presso la Corte amministrativa di più alto livello nel Paese una richiesta di annullamento di alcuni atti dell’Agenzia sulle privatizzazioni. Ora questo non è più permesso: l’emendamento prevede infatti che tutti i procedimenti legali e decisioni in merito alle gare d’appalto attualmente in atto siano da considerarsi invalidi.
L’UDF, partito che rappresenta l’opposizione di destra, ha invitato a chiarire le ragioni di tale emendamento ed ha inoltre richiesto al Presidente della Repubblica di porre il veto sull’approvazione della legge. "Non abbiamo mai visto nulla di simile", hanno dichiarato invece i deputati del Partito socialista bulgaro.
Il quotidiano ‘Sega’ nota che Simeone Saxe-Coburg Gotha arrivò al potere con la promessa di attrarre grossi investimenti stranieri e di arrivare in fretta alla privatizzazione delle più grandi aziende pubbliche del Paese. Ora nulla di tutto questo è stato raggiunto ed anzi, continua ‘Sega’, con questo emendamento hanno dichiarato guerra alla magistratura. Non a caso, per un editoriale pubblicato sempre su ‘Sega’ è stato scelto il titolo "Parlamento come una corte militare".
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