Patrimonio Unesco: dove nei Balcani occidentali?
Sono 911 al mondo i siti tutelati dall’Unesco. 18 di questi si trovano nei Balcani occidentali. Pubblichiamo una rassegna che ci accompagna dalle campagne dell’isola di Hvar al Ponte di Mostar, dai siti archeologici in Albania ai ghiacciai del Durmitor in Montenegro
Vi sono 911 siti nella lista stilata dall’Unesco a tutela del patrimonio culturale e naturale mondiale. “704 hanno carattere culturale, 180 naturale e 27 misto” riporta il portale web dell’agenzia delle Nazioni unite "e si trovano in 151 diversi Paesi del mondo".
Tra questi, 18 si trovano in Paesi dei cosiddetti Balcani occidentali. La Croazia precede tutti gli altri, con 7 siti tutelati Unesco; la Serbia segue con 4 (inclusi quelli situati in Kosovo, che non si trova infatti ancora nella lista dei Paesi Unesco); Albania, Bosnia Erzegovina e Montenegro vengono dopo con due siti ciascuno e infine la Macedonia, con un unico sito, la regione del lago di Ohrid.
La maggior parte di questi luoghi, 14, sono inseriti nella lista per il loro valore culturale. Due invece per il loro valore naturalistico: il parco nazionale dei laghi di Plitvice, in Croazia e il parco naturale del Durmitor, in Montenegro. Un solo sito, i monumenti medioevali in Kosovo, è inserito tra i siti culturali in pericolo.
Tra i siti culturali ritroviamo differenti tipologie di patrimoni architettonici: due ponti, entrambi in Bosnia Erzegovina, il Ponte vecchio di Mostar e il ponte di Mehmed Pasa Sokolovic a Visegrad, quest’ultimo descritto nel famoso romanzo “Il ponte sulla Drina” del premio Nobel Ivo Andric.
La maggior parte del patrimonio culturale Unesco nei Balcani occidentali è invece rappresentato da città storiche: Trogir, Dubrovnik, e la piana di Stari Grad (sull’isola di Hvar) in Croazia; Berat e Gjirokastra (incluse in un unico sito seppur città distinte) in Albania. La città di Kotor in Montenegro è enumerata all’interno della regione “naturale e storico-culturale” della baia di Kotor. Tra i siti tutelati anche il Palazzo di Diocleziano nel “Complesso storico di Spalato”.
Tra i siti tutelati rientrano anche cattedrali e monasteri, per esempio in Croazia il complesso episcopale della Basilica Eufrasiana nel centro storico di Porec e la Cattedrale di San Giovanni a Sibenik. In Serbia invece abbiamo il Monastero di Studenica e quello di Sopocani.
Altri siti sono invece tutelati per il loro valore archeologico, tra questi Butrint in Albania e il palazzo di Galerio nel complesso "Gamzigrad-Romuliana" in Serbia. Butrint esiste “dai tempi preistorici” e dopo essere stata una città greca, romana, bizantina e veneziana è stata abbandonata durante il Medioevo. Il complesso di Gamzigrad-Romuliana è stato invece costruito in epoca tardo-romana, nel IV secolo a.c, ed è considerato unico per la sua “relazione spaziale tra il palazzo e il complesso memoriale”.
I primi siti, in quella che era ancora la Jugoslavia, vennero inseriti nella lista Unesco nel 1979: erano il Palazzo di Diocleziano, la città vecchia di Dubrovnik, Plitvice, Kotor, Stari Ras e Sopocani ed infine Ohrid. Quest’ultimo è stato il primo sito naturale preso in considerazione dall’Unesco poi anche inserito come sito culturale l’anno successivo.
L’aggiunta più recente alla lista nei Balcani occidentali è il pianoro di Stari Grad, sull’isola croata di Hvar, targato Unesco dal 2008. L’anno prima l’Unesco aveva accettato il complesso Gamzigrad-Romuliana e il Ponte di Visegrad.
Alcuni dei siti tutelati dall’Unesco sono più conosciuti di altri, ma nessuno ha bisogno di particolari presentazioni. Sono tutti protetti dall’Unesco per via del loro contributo unico al patrimonio mondiale. Ad esempio i centri storici di Berat e Gjirokastra sono stati inseriti in quanto “rari esempi della struttura architettonica tipica del periodo ottomano”. La città di Trogir sulla costa croata è stata accettata sulla lista come “esempio rilevante di continuità urbanistica: “Una città medioevale .. che ha conservato la sua struttura quasi intatta e con interventi moderni minimi”.
La piana di Stari Grad, sull’isola di Hvar, per il paesaggio agricolo organizzato secondo canoni ellenici: “Parcelle di terra geometriche delimitate da muri a secco”. Un paesaggio rimasto praticamente inalterato fin dal IV secolo a.c.
Il massiccio del Durmitor, in Montenegro è stato inserito tra i siti tutelati Unesco a causa della bellezza “mozzafiato” dei suoi paesaggi “costituiti da ghiacciai e … attraversati da fiumi”, con il canyon del fiume Tara che è la “gola più profonda d’Europa”.
La città e la regione di Ohrid, secondo l’Unesco, è uno dei “siti abitativi più antichi d’Europa” e vi è situato “il più antico monastero slavo (St Pantelejmon)”. La collezione di icone di Ohrid è “considerata tra le più importanti collezioni di icone al mondo, seconda solo alla galleria Tretiakov a Mosca”.
La cattedrale di San Giovanni a Sibenik, “costruita interamente in pietra con tecniche particolari, testimonia gli scambi di arte monumentale tra Italia del nord, Toscana e Dalmazia nel 15mo e 16mo secolo”.
Infine l’area del Ponte vecchio di Mostar “con le sue caratteristiche architettoniche pre-ottomane, ottomane orientali, mediterranee e dell’Europa occidentale”, secondo l’Unesco costituisce un esempio unico di "impianto urbano multiculturale”. Recentemente ricostruito dopo essere stato distrutto durante la guerra degli anni ’90, ora per l’Unesco simboleggia anche la “riconciliazione, la cooperazione internazionale e la coesistenza …”. Se uno è giovane e coraggioso, un tuffo dal ponte è l’esperienza di una vita. Per il resto di noi, basta sedersi ed ammirare. E la soddisfazione data dalla sua bellezza dura un mese intero.
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