Orchestra Giovanile “Zakaria Paliashvili”
Giovani musicisti georgiani con coraggio e determinazione nell’attuale situazione post-conflitto si dedicano alla musica. Ora sono in tournée in Italia e ringraziano per l’aiuto nell’emergenza umanitaria
L’esibizione al Conservatorio Statale di Tbilisi alla fine dello scorso gennaio ha inaugurato la tournée di concerti sinfonici dell’Orchestra Giovanile "Zakaria Paliashvili" che ha portato i 46 musicisti georgiani e italiani ad esibirsi in Città del Vaticano e nelle città italiane di Verona, Trento e Spoleto. La serie di concerti è stata organizzata dalla Nunziatura Apostolica in Georgia e sponsorizzata dalla Fondazione San Zeno di Verona, che già da qualche anno è impegnata nel sostegno di progetti di sviluppo e di formazione professionale promossi dalla Caritas Georgia.
La scelta della scuola "Zakaria Paliashvili", che prende il nome dall’omonimo compositore georgiano vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, è motivata dal fatto che l’istituto è noto in Georgia per aver formato molti tra i migliori e più famosi artisti georgiani in ambito musicale. La scuola fu aperta nel 1934 all’interno del Conservatorio Statale di Tbilisi come istituto musicale per i bambini particolarmente dotati e brillanti. Nel giro di pochi anni è diventata un’istituzione indipendente dal Conservatorio e molto prestigiosa in Georgia. Molti artisti diplomatisi presso la scuola "Zakaria Paliashvili", infatti, si sono affermati sul panorama internazionale e sono diventati rinomati insegnanti in conservatori europei. Ad oggi l’istituto musicale mantiene il suo alto livello grazie all’impegno e alla professionalità della direttrice e pianista Nino Mamradze.
Monsignor Claudio Gugerotti, Nunzio Apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaigian, ha spiegato che "l’iniziativa è nata con l’intento di far conoscere il naturale talento artistico – in particolare quello musicale – del popolo georgiano e vuole essere un ringraziamento per il generoso aiuto internazionale in risposta all’emergenza umanitaria creatisi in Georgia come conseguenza della guerra dello scorso agosto". Le ostilità dell’ultima estate, che hanno portato all’aperto confronto tra Tbilisi e Mosca, hanno causato infatti una crisi umanitaria nel Paese per oltre 130,000 profughi. "Dedicarsi alla musica in Georgia, nell’attuale situazione post-conflitto, è difficile e richiede coraggio, motivazione e determinazione" ha aggiunto Monsignor Gugerotti. Il Nunzio Apostolico, in segno di amicizia e stima, ha dedicato il concerto di Tbilisi alla guarigione del Patriarca georgiano Ilia II che in queste settimane è costretto al ricovero in ospedale a causa di problemi di salute.
Presente alla "prima" di Tbilisi anche Rita Ruffoli, in rappresentanza della Fondazione San Zeno, la quale racconta che "lo scopo ultimo dell’iniziativa è quello di promuovere la musica quale strumento di pace". Secondo la signora Ruffoli, infatti, "il gruppo di giovani musicisti georgiani con il loro talento musicale riesce a comunicare attraverso un linguaggio universale che si fa espressione di valori artistici e si pone come elemento d’incontro tra popoli diversi".
Attraverso la musica di Mozart, Brahms e del compositore georgiano Revaz Lagidze, lo scambio culturale e le relazioni di amicizia tra Italia e Georgia si sono rafforzate. Una ventina di strumentisti italiani hanno arricchito l’orchestra completando le parti dove non erano disponibili musicisti georgiani. Alcuni dei giovani talenti georgiani, inoltre, avevano già avuto modo di esibirsi in Italia con l’Orchestra Giovanile Italiana.
Seduto accanto a me c’è Misha, un appassionato di musica che, capito che sono italiana, mi sussurra tra un pezzo e l’altro come sia "bello vedere ragazzi georgiani e italiani che suonano insieme. Sono straordinari. In particolare la giovane pianista georgiana che ha suonato come solista nella prima parte. Farà strada. La musica è un linguaggio universale che crea unione e comprensione reciproca" continua Misha "si vede e si sente un grande affiatamento creato evidentemente dal lavoro insieme, dall’impegno e dalla bravura del maestro che li dirige".
I concerti a Tbilisi, in Città del Vaticano e in Italia sono stati diretti dal Maestro Giampaolo Pretto, direttore della sezione fiati dell’Orchestra Giovanile Italia presso la Scuola Musicale di Fiesole. Oltre alla serie di concerti, il progetto ha previsto un corso di formazione e perfezionamento per i musicisti georgiani. Il Maestro Pretto con entusiasmo ha investito tempo ed energie nell’iniziativa ed ha messo a disposizione dei giovani musicisti il suo talento e la sua esperienza, avvalendosi della preziosa collaborazione del Maestro Manuel Zigante per un’ottimale riuscita delle esibizioni dell’Orchestra Giovanile.
Finito il concerto a Tbilisi ho modo di scambiare due chiacchiere con il padre di uno dei giovani musicisti che mi dice che per i ragazzi georgiani è stata "un’esperienza importante, che ha dato loro l’opportunità di confrontarsi con il lavoro e il livello dei giovani musicisti in Italia. E questo è un grande stimolo. Ho visto in mio figlio, come negli altri ragazzi, riaccendersi l’entusiasmo per lo studio" aggiunge soddisfatto l’uomo "hanno trovato conferma delle loro potenzialità e soprattutto acquisito sicurezza vedendo riconosciuto il loro impegno e il loro talento. Sono ragazzi in gamba che meritano di essere aiutati nel loro difficile cammino di musicisti. Si sa che al giorno d’oggi con la musica è difficile guadagnarsi da vivere e che tutti preferiscono fare business. Loro hanno scelto la passione per la musica. Una scelta difficile da portare avanti senza il supporto non solo di noi genitori ma anche di qualcuno che li sostenga dal punto di vista finanziario. Questa iniziativa ha dato loro la speranza di poter continuare con la musica e soprattutto ha permesso loro di entrare in contatto con musicisti di un altro Paese, e non un Paese qualsiasi, ma con l’Italia che, si sa, ha una grande tradizione musicale e che noi sentiamo culturalmente molto vicina a noi. Il risultato c’è e lo abbiamo potuto sentire stasera". Il padre del giovane musicista georgiano conclude augurandosi che "questo primo viaggio in Italia porti loro la fortuna e il successo che si meritano".
Il concerto di Trento si è svolto il 7 febbraio scorso ed è stato organizzato dall’associazione "Italia-Georgia" già da diversi anni impegnata nella realizzazione di progetti sociali e umanitari in diverse regioni georgiane. "E’ stato un vero successo" mi racconta al telefono Marco Zeni, uno dei promotori dell’iniziativa in Trentino. "Più di 600 persone sono venute ad ascoltare i giovani musicisti. L’evento è stato di grande rilievo culturale per Trento perché i ragazzi, pur essendo giovani, erano preparatissimi". Gli animatori dell’associazione trentina si sono detti molto soddisfatti anche perché "l’associazione Italia-Georgia nel corso dei suoi dieci anni di attività ha sempre operato un po’ nell’ombra senza mai fare grande pubblicità ai progetti che ha sponsorizzato in Georgia" come mi spiega Marco Zeni. "Con il concerto molte persone hanno avuto modo di conoscere la Georgia e la nostre attività. Dopo il concerto abbiamo ricevuto diverse richieste per organizzare presentazioni sulla situazione nel Paese e molte persone ci hanno chiesto come fare per poter aiutare la popolazione georgiana".
All’Auditorium di Trento ad ascoltare l’orchestra "Zakaria Palishvili" era presente anche Claudio Lucchini, Presidente della Federazione Bande del Trentino che ha annunciato l’intenzione dell’associazione musicale di iniziare una collaborazione in campo musicale con la scuola di Tbilisi.
Una bella iniziativa culturale, quindi, che grazie al contributo italiano mette in luce le qualità artistiche del popolo georgiano e rafforza l’amicizia tra i due popoli.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell’articolo sono da attribuirsi unicamente all’autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell’UNHCR
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