Oltre il confine: turismo tra Croazia e Bosnia
Valorizzare il proprio territorio costruendo sinergie di promozione turistica condivisa e intrecciata. Un’idea che attraversa i confini geografici tra Bosnia e Croazia, per arrivare a una ‘Strada dei vini e dei sapori’ transfrontaliera. Se ne parla in questi giorni a Mostar e Dubrovnik
Il Ponte Vecchio a Mostar unisce due sponde sul fiume Neretva, il porto di Dubrovnik in Croazia unisce due sponde d’Europa. Sono due luoghi simbolo delle città che proprio in questi giorni, dal 15 al 17 novembre 2010, stanno ospitando alcuni seminari dedicati alla valorizzazione del territorio. Per superare i confini, non solo geografici, attraverso la costruzione di una rete di promozione turistica regionale.
Le giornate di lavoro rientrano nel vasto Programma di cooperazione decentrata – denominato SeeNet II – partito alcuni mesi fa. Il Programma coinvolge numerose Regioni italiane, la Provincia autonoma di Trento e decine di autorità locali nel sud-est Europa. Gli incontri di questi giorni sono promossi nell’ambito delle attività dedicate alla valorizzazione delle risorse locali per lo sviluppo del turismo rurale nelle regioni dell’Erzegovina (regione a sud della Bosnia Erzegovina) e di Dubrovnik, cittadina costiera della Croazia, di cui è capofila la Regione Toscana.
Queste aree rurali sono dotate di un forte potenziale in termini di risorse agro-alimentari, artigianali, naturalistiche e storico-culturali. Spesso però non valorizzate nel contesto di un’offerta turistica accessibile e di qualità. Le cause di questa loro "esclusione" dal settore sono legate all’assenza di piani strutturati per la loro valorizzazione, alla mancanza spesso di coordinamento tra i principali attori dei territori, oltre che alla persistenza di problemi nei trasporti o all’insufficienza di strutture ricettive adeguate.
Di qui l’esigenza di organizzare le giornate di formazione di Mostar e Dubrovnik: creare un nucleo forte di soggetti interessati alla costruzione di una proposta turistica – una Strada dei vini e dei sapori – transfrontaliera tra la regione di Dubrovnik e dell’Erzegovina, ma soprattutto una rete che possa promuovere il territorio nel suo insieme e non – come avviene ancora oggi – singole zone disgiunte.
Ai seminari partecipano soggetti bosniaci e croati che già da anni sono impegnati a sviluppare – e tutelare – le produzioni tipiche dei propri territori. E’ il caso, per esempio, dei produttori che negli anni scorsi hanno creato la rete "Sapori d’Erzegovina" grazie a un programma di cooperazione iniziato nel 2005, promosso dalla Regione Toscana e gestito dall’Ong Ucodep (ora diventata Oxfam-Italia), poi proseguito con altro progetto co-finanziato dal ministero Affari Esteri italiano dedicato alla valorizzazione dei prodotti agricoli tradizionali di pregio dell’Erzegovina. Alcuni di questi produttori, nonostante le difficoltà, sono riusciti ad attestarsi come prodotti d’eccelenza fuori dai propri confini. Lo dimostra la loro partecipazione a diverse edizioni di Terra Madre e, per alcuni di loro, l’inserimento tra i presidi di Slow Food.
Nel delineare il percorso di formazione, la Regione Toscana ha voluto mantenere un approccio regionale ampio: è infatti coinvolta anche la Provincia autonoma di Trento, già impegnata in un programma di cooperazione comunitaria tra Trentino e Serbia a sostegno del turismo sostenibile e delle produzioni locali. Tra i soggetti trentini attivi in esso vi è la "Strada del Vino e dei Sapori della Vallagarina" che offre da tempo il suo apporto, in termini di competenze e idee progettuali. A Mostar e Dubrovnik intervengono dunque la coordinatrice, Lorenza Campolongo e il presidente, Paolo Malfer di un marchio che in Trentino rappresenta un’offerta turistica apprezzata da migliaia di visitatori l’anno.
Accanto a loro, formatori quali Zelinda Ceccarelli dell’Ufficio Promozione Agricola della Provincia di Arezzo e a nome del marchio "Strada del vino – Terra di Arezzo" di cui la Provincia detiene la vicepresidenza e che a sua volta è stata parte attiva nella realizzazione dell’iniziativa "Sapori d’Erzegovina". Mentre Ermanno Bonomi, del Centro Studi Turistici di Firenze, verterà il suo intervento di formazione sulle strategie di marketing per la promozione del turismo rurale, soprattutto attraverso l’uso dello strumento web.
La costruzione di una "Strada dei vini e dei sapori" transfrontaliera è l’obiettivo centrale delle attività a cui è a capo la Regione Toscana. La Strada conterà su di una struttura di gestione mista pubblico-privato, per poi diventare strumento stabile di animazione e collegamento del territorio con scopi turistici condivisi. A questo proposito per condividere l’esperienza già avviata della Strada dei vini e dei sapori in Istria, partecipano agli incontri i rappresentanti dell’Agenzia per lo Sviuppo Rurale della Regione Istriana AZRRI (capofila del Programma SeeNet per i paesi del SEE) nelle persone del presidente Graizano Prekalj e della coordinatrice Jasenka Kapuralin.
Mostar e Dubrovnik dunque come opportunità di crescita e co-progettazione per istituzioni locali, non solo per i partner di progetto come la municipalità di Trebinje, Nevesinje, Livno e Dubrovnik, ma anche per gruppi e associazioni, oltre che comunità turistiche simili alle nostre APT (Aziende per il turismo) e singoli albergatori sensibili al tema del turismo rurale.
Un esempio di volontà di lavorare in maniera concertata, sia tra coloro che operano in loco per lo sviluppo del proprio paese, sia del sistema di cooperazione decentrata italiano. Un esempio che va nella direzione della tanto auspicata condivisione delle esperienze e delle competenze di ciascuno, per utlizzarle al meglio e cercare di rispondere alle domande e agli input dei partner d’oltre Adriatico.
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