Ohrid e il suo lago, perla dell’Unesco in pericolo
Ohrid e il suo lago rappresentano un eccezionale patrimonio di arte, storia, architettura e natura, nella Lista del patrimonio mondiale dal 1979. A causa di abusivismo edilizio e inquinamento, potrebbe però finire nella lista dei siti a rischio
La Lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO comprende siti di eccezionale valore universale che soddisfano almeno uno tra dieci criteri culturali o naturali. La regione del lago di Ohrid ne soddisfa quattro, ma soprattutto è fra i 39 siti mondiali di rilevanza sia culturale che naturale.
La città di Ohrid è protetta per la sua importanza culturale e il lago di Ohrid per la sua unicità naturale. La città soddisfa tre criteri culturali: rappresenta un capolavoro del genio creativo umano, porta testimonianza unica di una tradizione culturale e vanta un esempio eccezionale di un tipo di edificio o architettura. Il lago di Ohrid è considerato un’area di fenomeni naturali superlativi, eccezionale bellezza naturale e importanza estetica.
La situazione, tuttavia, è cambiata nel corso degli anni. Decenni di urbanizzazione selvaggia hanno messo a repentaglio lo status di Patrimonio mondiale di Ohrid. Durante la 43ma sessione del Comitato del patrimonio mondiale, tenutasi dal 30 giugno al 10 luglio 2019 a Baku, in Azerbaijan, la regione di Ohrid ha ricevuto un ultimo avvertimento.
Il rapporto dell’UNESCO ha presentato 19 raccomandazioni che dovranno essere affrontate entro e non oltre febbraio 2020. Alcune di esse sono già state soddisfatte, altre quasi, ma altre rimangono in sospeso. Una delle raccomandazioni chiave è affrontare il problema dell’urbanizzazione. Dopo diversi ritardi, il comune di Ohrid ha annunciato che inizierà la demolizione degli edifici illegali entro la fine di settembre. Ma la domanda rimane: ce la farà entro febbraio 2020?
Regione transfrontaliera di valore universale
Situato al confine tra Macedonia del Nord e Albania, con un’età stimata di circa tre milioni di anni e una profondità massima di 300 metri, il lago di Ohrid è uno dei laghi naturali più antichi e profondi d’Europa. La parte macedone del lago, con le sue coste, è entrata nella lista protetta dell’UNESCO per il suo valore di conservazione naturale nel 1979; la città di Ohrid, per il suo valore di patrimonio culturale, un anno dopo.
La città di Ohrid è uno dei più antichi insediamenti umani in Europa e una testimonianza dell’arte bizantina con oltre 2.500 metri quadrati di affreschi e oltre 800 icone di fama mondiale. Le chiese di Santa Sofia (XI secolo), Santa Madre di Dio Peribleptos e San Giovanni a Kaneo mostrano un alto livello di arte nei loro affreschi e rappresentazioni teologiche di artisti locali e stranieri. La regione del lago di Ohrid vanta il più antico monastero slavo e la prima Università slava nei Balcani: la scuola letteraria di Ocrida che diffuse la scrittura, l’educazione e la cultura in tutto il mondo slavo antico.
Il lago stesso è nella lista dell’UNESCO per la sua storia che risale ai tempi pre-glaciali, ma anche grazie ad uno straordinario fenomeno naturale: le sue acque oligotrofiche che contengono oltre 200 specie endemiche.
Finora, l’area protetta comprendeva la parte del lago situata nella Macedonia del Nord. A Baku l’area è stata estesa fino ad includere la parte situata in Albania, e ora si estende in entrambi i paesi su 94.728,6 ettari, con una zona cuscinetto di 15.944,4 ettari: ora include l’intero lago e le città circostanti di Ohrid, Struga in Macedonia del Nord e Pogradec in Albania.
Che fare?
Il report dell’UNESCO afferma che “la città di Ohrid è ragionevolmente ben conservata, sebbene interventi incrementali incontrollati abbiano influenzato la forma complessiva del monumentale complesso urbano, nonché la riva del lago e il paesaggio più ampio. La regione è anche vulnerabile a grandi progetti infrastrutturali e altri sviluppi in entrambi i paesi”. Il rapporto individua le principali minacce all’integrità dell’area nello sviluppo urbano non coordinato, nel trattamento inadeguato delle acque reflue e dei rifiuti solidi e nella pressione del turismo, nonché in una serie di altre questioni.
Pertanto, l’UNESCO raccomanda che sia la Macedonia del Nord che l’Albania rafforzino e coordinino la protezione giuridica. Le azioni coordinate, tra le altre cose, dovrebbero estendere il trattamento delle acque reflue intorno al lago, stabilire una moratoria su eventuali trasformazioni urbane e costiere fino a quando tutti i documenti di pianificazione pertinenti non saranno stati finalizzati e adottati, fare un inventario di costruzioni illegali e procedere alla demolizione di tutte quelle che rappresentano una minaccia per l’area.
L’elenco delle cose da fare è chiaro e coerente, la situazione sul campo no. Sebbene gli Stati debbano presentare un rapporto aggiornato per l’esame da parte del Comitato del patrimonio mondiale entro il primo febbraio 2020, la demolizione delle costruzioni abusive non è ancora iniziata.
Triste realtà
Il sindaco di Ohrid Konstantin Georgieski ha recentemente affermato che il comune ha completato l’inventario delle costruzioni abusive. Si è scoperto che nel comune ce ne sono 1.076, di cui 409 nell’area protetta. “Sarà data priorità agli oggetti illegali nel vecchio nucleo di Ohrid e nel parco nazionale Galičica. Saranno i primi a essere demoliti”, ha detto Georgieski, aggiungendo che si tratta di circa dieci abusi.
Indipendentemente dalle buone intenzioni, la situazione sul campo è poco promettente, inficiata da caos e dinamiche politiche. Un esempio perfetto è il recente scandalo di una pizzeria abusiva nel centro storico di Ohrid, di proprietà niente meno che del consigliere comunale e imprenditore locale Nefi Useini. Useini, membro del partito minore della coalizione governativa DUI, ha rifiutato di demolire l’edificio, sostenendo che era legale. Ha persino minacciato gli ispettori statali e insultato i giornalisti che stavano riportando la vicenda, raccontano i media locali.
A peggiorare le cose, alla cerimonia di apertura della pizzeria ha partecipato Ramiz Merko, collega di partito di Useini e sindaco della vicina Struga: lo stesso sindaco che deve eseguire le raccomandazioni dell’UNESCO, poiché anche Struga fa parte dell’area protetta. A parte questo, Merko afferma che non ci sono edifici abusivi nel comune di Struga, anche se i media riportano oltre 10.000 richieste di sanatoria dal 2011. E non è tutto: Useini possiede anche un impianto di produzione di cemento nell’area protetta del lago di Daljan, vicino a Ohrid.
Macchinazioni politiche
Diverse ONG, allertate dai recenti sviluppi e dalla palese interferenza politica, hanno reagito al progetto di legge sulla protezione della regione del Lago di Ohrid. Ovvero, il governo ha in programma di creare un consiglio consultivo per la protezione della regione di Ohrid. Fra le altre cose, il progetto di legge prevede che questo organo, formato da 15 esperti e rappresentanti degli organi statali competenti, comprenderà un membro nominato dal neonato ministero del Sistema politico e delle Relazioni intercomunitarie e governerà a maggioranza qualificata.
Secondo Ana Cholovikj-Leshoska della ONG Eko-svest, questo è un altro bug nel sistema: una leva che sarà pesantemente sfruttata per pressioni politiche e commerciali a scapito della protezione ambientale. "Non è chiaro il motivo per cui è necessaria una disposizione, in quanto il consiglio avrà un ruolo consultivo e non legislativo né vincolante", ha dichiarato Cholovikj-Leshoska ai media locali.
Ci sono ancora alcuni mesi per vedere se la regione del Lago di Ohrid diventerà una storia di successo o sarà iscritta nella lista UNESCO del Patrimonio mondiale in pericolo. Se ciò accadrà, a parte la pubblicità negativa, non sarà necessariamente un male, come hanno sottolineato alcuni attivisti delle ONG, poiché esperti di tutto il mondo sarebbero coinvolti nella protezione della regione. In questo caso, aggiungono, le macchinazioni politiche non sarebbero possibili.
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