OBC: più di un milione di visite all’anno
Centinaia di migliaia di persone in carne ed ossa ogni anno passano da www.balcanicaucaso.org. Il sito di Osservatorio riceve più di un milione di “visite” all’anno, oltre il doppio le visualizzazioni di pagina, senza contare interviste alla radio e ripubblicazioni. I grandi numeri di voi che ci seguite
C’è chi passa per caso, e non torna mai più. C’è chi ci legge ogni giorno, e più volte al giorno. C’è chi ci segue su Facebook e clicca solo occasionalmente per leggere un articolo. C’è chi apre sempre la nostra newsletter, legge ogni titolo e abstract con attenzione, ma non passa quasi mai al sito. C’è chi scrive www.balcanicaucaso.org nella barra degli indirizzi del browser per vedere cosa c’è in prima pagina oggi. C’è chi (e non sapremo mai quanti sono) su balcanicaucaso.org non ci passa mai, ma si ritrova a leggere i nostri articoli ripubblicati su altri blog, siti, forum… tanti siti grandi e piccoli sparsi per il web sfruttano la possibilità di poter riprendere i nostri articoli per intero.
Tu, che stai leggendo queste righe, sei una di queste persone. Una persona in carne e ossa che legge notizie, reportage, interviste e approfondimenti su Osservatorio Balcani e Caucaso.
La carta stampata
È sempre difficile fare paragoni con la carta stampata, ma anche nell’era digitale per un giornalista (e per un lettore) quello della stampa rimane un termine di paragone ineludibile. Facciamo un tentativo.
In un mese il sito di Osservatorio riceve circa 140mila visite* cui si aggiunge chi ci segue solo via Facebook, Twitter, attraverso la newsletter, o ci legge ripubblicati da altri siti.
Secondo il nostro server, questo corrisponde a 84.000 “visitatori unici”, secondo Google Analytics* (che usa un metodo di calcolo differente) a 65.000. È notoriamente difficile stimare con precisione l’effettivo numero di persone reali che visitano un sito, ma questi dati permettono quantomeno di farsi un’idea dell’ordine di grandezza.
E di poter, ad esempio, provare a fare dei confronti con la carta stampata. Secondo ADS (http://dati.adsnotizie.it/) a dicembre 2014, per fare qualche esempio di rivista mensile, Marie Claire ha avuto una diffusione di circa 95.000 copie, Cosmopolitan di 87.000, Vogue di 64.000, Wired di 59.000, Le Scienze di 49.000.
Difficile dire in realtà quante persone abbiano fisicamente preso in mano almeno una volta nel corso di un mese una copia di queste riviste. Ma, per quanto difficile sia il paragone, questo dato potrebbe essere non così lontano dal numero di persone che almeno una volta nell’ultimo mese sono passate da balcanicaucaso.org.
Certo, non è la diffusione della Gazzetta dello Sport di lunedì (210.000) o de La Repubblica in un giorno medio (285.000), ma si tratta pur sempre di numeri di tutto rispetto per una testata giornalistica online che si occupa di politica, cultura e società in paesi che raramente ottengono l’attenzione della carta stampata, dando voce in particolare a corrispondenti che vivono nella regione.
È giusto aggiungere che le voci dei giornalisti e corrispondenti di Osservatorio raggiungono il pubblico non solo attraverso il sito e le ripubblicazioni su media online e carta stampata, ma anche grazie alla partecipazione a trasmissioni radiofoniche (vedi la nostra rassegna stampa per il 2014). Non si tratta di eventi rari: nel solo 2014, giornalisti, corrispondenti o collaboratori di Osservatorio sono stati invitati a intervenire a più di 100 trasmissioni radiofoniche su tutte (davvero tutte) le principali stazioni radio che fanno informazione in Italia, nonché stazioni radio italofone con sede in Svizzera, Slovenia e Vaticano.
Funziona così
Molte delle centinaia di migliaia di persone che hanno sentito uno di noi alla radio probabilmente non si ricorderanno neppure di aver sentito parlare qualcuno di Osservatorio Balcani e Caucaso. Lo stesso è probabilmente vero anche per tanti dei lettori “casuali” del nostro sito: persone che cercano di scoprire qualcosa di più sul Montenegro prima di andarci in vacanza, piccoli imprenditori che cercano informazioni sulla situazione economica a Timișoara, il giovane che deve scrivere una tesi per l’università. Circa metà delle nostre visite provengono da motori di ricerca. È un dato importante, merito – vogliamo credere – della qualità del nostro lavoro, ma senza dubbio anche di una scarsità di informazione sui paesi di cui ci occupiamo, in particolare per quanto riguarda i media mainstream di lingua italiana.
Se della Grecia in crisi o della Turchia di Erdoğan si sente parlare anche al telegiornale, quante volte di può dire lo stesso per la maggior parte dei paesi di cui si occupa Osservatorio? Cliccate su “aree” dal menu nella testata del sito per un rapido pro-memoria di quali sono i paesi e territori di cui ci occupiamo. Buona parte di queste aree non solo non sono coperte dai telegiornali nazionali, ma sono quasi del tutto assenti anche dagli spazi informativi della rete in lingua italiana. Per chi cerca informazioni su internet riguardo i paesi della regione, capitiamo spesso in cima ai risultati di ricerca… tra Wikipedia e la marea di contenuti sparsi di cui sempre abbonda la rete.
Ci sembra essere un posto importante dove stare… la voce competente alla radio che ti piace sentire, o il sito di qualità che trovi dopo Wikipedia nei risultati di Google: anche se non sei uno dei nostri oltre 24.000 fan su Facebook (per la sola versiona italiana del sito, altri 7.000 sono i nostri fan anglofoni), uno dei nostri oltre 5.000 follower su Twitter (in italiano o inglese), o una delle 9.000 persone che ricevono settimanalmente la nostra newsletter, puoi avere avuto occasione di incontrarti con i contenuti offerti da Osservatorio in questo modo.
Centinaia di migliaia
A volte ci fa effetto vedere centinaia di persone di fronte a noi in una piazza a uno degli eventi a cui partecipiamo. Ma forse è anche perché neppure noi ci rendiamo davvero conto di quanti sono davvero i lettori di Osservatorio. I dati riportati poco sopra riguardo a chi ci segue attraverso i social network possono essere un indicatore del numero di nostri lettori regolari. Ma se pensiamo alle centinaia di migliaia di persone in carne ed ossa che ogni anno visitano il nostro sito… è meglio che ci rimettiamo subito a lavorare.
Perché stiamo dando i numeri? Perché OBC in questi anni è riuscito – i numeri lo dimostrano – a creare una grande comunità. Ed ora tutto questo lavoro è messo a rischio. Ne abbiamo scritto in più di un articolo ed abbiamo lanciato un appello ai lettori. Ma proprio a questo proposito è utile tornare subito ai numeri: sono oltre 3.600 in meno di una settimana le persone che hanno deciso di sottoscrivere il nostro appello a sostegno di Osservatorio. Una rapida occhiata all’elenco dei firmatari dell’appello offre una buona immagine di chi sono i nostri lettori: cittadini, studenti, volontari, docenti, giornalisti, diplomatici, consulenti, pensionati… per tutti loro vogliamo continuare a lavorare.
Grazie di cuore a tutti voi che avete firmato. Se non l’avete ancora fatto, lo potete fare ora. Nel frattempo, noi torniamo a lavorare alle prossime pubblicazioni… ci sono centinaia di migliaia di persone che aspettano.
* Dati annuali riferiti all’anno solare 2014; dati mensili riferiti al mese di marzo 2015. Fonte: AWStats e Google Analytics.
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