Nuovo governo in Georgia
In meno di due mesi il governo georgiano ha subito due rimpasti e il cambio del primo ministro. I mutamenti sono legati all’instabilità politica venutasi a creare nel Paese all’indomani della crisi di agosto
In meno di due mesi il governo georgiano ha subito due rimpasti e il cambio del primo ministro. In ottobre il presidente georgiano Mikheil Saakashvili aveva ventilato la possibilità di sostituzioni nella composizione della compagine governativa e affermato che già da maggio, in seguito alle elezioni parlamentari, stava pensando di cambiare il governo, ma la crisi di agosto ne aveva causato il ritardo.
Alla fine di ottobre sono stati introdotti i primi cambiamenti con la nomina di Grigol Mgaloblishvili quale nuovo Capo di governo a rimpiazzare l’allora primo ministro Lado Gurgenidze. Il giorno della nomina, Saakashvili ha dichiarato che Mgaloblishvili è stato "un ottimo ambasciatore in Turchia, un Paese che ha investito in modo importante in Georgia negli ultimi anni" e ha aggiunto che "abbiamo bisogno di un primo ministro che sia capace di attrarre investimenti". Dal 1995 fino al suo recente incarico governativo, Mgaloblishvili ha lavorato per il ministero degli Esteri georgiano. Il giovane diplomatico trentacinquenne, che non è mai stata una figura attiva nella vita politica, ha ricoperto vari ruoli in diversi dipartimenti del ministero degli Esteri e nel 2004 è stato nominato ambasciatore georgiano in Turchia.
All’ex leader di governo Lado Gurgenidze è stata assegnata da Saakashvili la conduzione della nuova Commissione finanziaria e per gli investimenti che nella visione del presidente georgiano avrebbe il compito di stabilizzare il settore finanziario del Paese. "Il nuovo organo dovrà coordinare l’attrazione degli investimenti e supervisionare il settore bancario. Questo è un organo speciale" ha dichiarato Saakashvili "creato in connessione alla crisi finanziaria internazionale e il fine di questa Commissione sarà quello di temperare le conseguenze della crisi finanziaria per il Paese".
Stando alla Costituzione georgiana, il cambio del primo ministro comporta le dimissioni di tutto il gabinetto e la richiesta della fiducia del Parlamento per una nuova compagine governativa da parte del nuovo leader. Il gabinetto presentato da Grigol Mgaloblishvili pochi giorni dopo la sua nomina presentava pochi cambiamenti ai vertici dei ministeri. In quel primo rimpasto solo i ministri della Giustizia, Cultura, Ambiente e per i Rifugiati sono stati rimpiazzati.
Zurab Adeishvili, prima a capo della Procura e da gennaio capo dell’Amministrazione del presidente, è stato nominato ministro della Giustizia al posto di Nika Gvaramia. Grigol Vashadze, già vice ministro degli Esteri, è stato nominato nuovo ministro della Cultura in sostituzione a Nikoloz Vacheishvili. Il deputato Koba Subeliani è stato rinominato ministro dei Rifugiati al posto di Tamar Martiashvili, ruolo che ricopriva prima delle elezioni di maggio. Il governatore della regione di Samtskhe-Javakheti Goga Khachidze ha preso il posto di Irakli Gvaladze al ministero dell’Ambiente.
Lo scorso 5 dicembre, poco più di un mese dall’avvicendamento del primo ministro e dalla sostituzione di alcuni ministri, sono stati annunciati nuovi cambiamenti nel governo.
In questo secondo rimpasto alcuni ministeri-chiave hanno visto la propria leadership rinnovata.
Grigol Vashadze è stato nominato nuovo ministro degli Esteri al posto di Eka Tkeshelashvili. Vashadze, sposato con la famosa ballerina georgiana Nino Ananiashvili, era stato nominato vice ministro degli Esteri lo scorso febbraio, con il compito di guidare un team di diplomatici che lavoravano sulle relazioni con la Russia. Nel corso del rimpasto di governo del primo novembre era diventato ministro della Cultura ed ora è a capo della diplomazia georgiana. Appena nominato, il nuovo ministro degli Esteri ha annunciato che tutti gli attuali vice ministri degli esteri e tutti gli ambasciatori avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. E così è stato. "Discuteremo seriamente tutte le nomine degli ambasciatori specialmente alla luce di come hanno operato durante la guerra" ha dichiarato Vashadze "allora ero al ministero degli Esteri e so ogni cosa". Vashadze, che ha vissuto in Russia per oltre trent’ anni, ha la doppia cittadinanza russo-georgiana e ha lavorato nel ministero degli Esteri sovietico dal 1981 al 1988. Dopo aver lasciato la carriera diplomatica si è dedicato al business nel settore privato, fino a quando il presidente Saakashvili gli ha offerto il posto di vice ministro degli Esteri.
Un’altra investitura di rilievo è stata quella di David Sikharulidze, già ambasciatore della Georgia negli Stati Uniti e vice ministro della Difesa nel 2004-2005 prima di prendere servizio nella diplomazia, nominato nuovo ministro della Difesa.
Sostituzioni vi sono state anche al ministero dell’Economia dove Lasha Zhvania, Capo della Commissione parlamentare per gli affari esteri, ha sostituito Eka Sharashidze alla conduzione del ministero. Prima di essere eletto in Parlamento lo scorso maggio, Zhvania era stato ambasciatore in Israele. Eka Sharashidze è stata rinominata a Capo dell’Amministrazione del presidente, ruolo che ricopriva prima della nomina a ministro.
Parte del rimpasto governativo è stata anche la sostituzione di Ghia Nodia, ministro dell’Educazione, con Nika Gvaramia, ex ministro della Giustizia. Il nuovo ministro della Cultura, invece, è Nika Rurua, ex deputato. Fin dal 2004 Rurua è stato vice Capo della Commissione parlamentare per la difesa e la sicurezza. Il posto al ministero della Cultura era stato offerto a Zurab Abashidze, ex ambasciatore in Russia, che però ha rifiutato l’incarico.
Da gennaio 2009, inoltre, verrà creato il ministero per lo Sviluppo regionale e le infrastrutture. Nel nuovo ministero verranno incorporati il dipartimento per la costruzione delle strade e il dipartimento dei trasporti che attualmente fanno capo al ministero dell’economia.
Un altro ministero che verrà stabilito il prossimo anno è quello per il Sistema penitenziario. Il dipartimento per il sistema penitenziario è ora formalmente di competenza del ministero della Giustizia, ma il governo si è espresso sulla necessità della separazione del dipartimento dal ministero in modo da scindere il sistema delle prigioni dalla procura. Con un emendamento costituzionale approvato recentemente dal parlamento, infatti, l’ufficio del procuratore generale è stato incorporato con il ministero della Giustizia.
I significativi cambiamenti nel gabinetto georgiano delle ultime settimane sono manifestazione dell’instabilità politica venutasi a creare nel Paese all’indomani della crisi di agosto e del tentativo del presidente Saakashvili di rispondere alle difficoltà economiche e sociali che la Georgia si trova ora ad affrontare. Tutte questioni che erano ben note prima di agosto ma che il recente conflitto ha ulteriormente aggravato.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell’articolo sono da attribuirsi unicamente all’autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell’UNHCR
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