Musica: l’epopea dei Siddharta
Con il loro alternative rock hanno caratterizzato vent’anni del panorama rock sloveno. Una rassegna
L’ultimo capitolo della saga Siddharta risale al 2015: Ultra è uscito pochi mesi fa, poco dopo il gemello Infra, con altre dieci canzoni nuove. Con questo disco la band festeggia i venti anni di carriera affiancandosi a un altro celebre produttore, Dejan Radičević, con una quarantina di dischi alle spalle. "Nastalo bo" è il primo singolo: pace, amore e adrenalina.
L’inizio
Band attiva dal 1995, i Siddharta sono fra i rappresentanti più interessanti della realtà musicale slovena. Il nome non è un caso: i componenti della band hanno un debole per uno degli esponenti più importanti della letteratura tedesca, Hermann Hesse, autore del celeberrimo libro Siddharta; benché a loro piaccia semplicemente dire che amano la musicalità del titolo. Si formano grazie all’incontro fra il cantante e chitarrista Tomi Meglič, il chitarrista Primož Benko, il bassista Primož Majerič e il batterista Bostjan Meglič.
E’ il 17 marzo, quando per la prima volta si esibiscono in una scuola superiore di Lubiana, davanti a quaranta persone. Ma c’è già qualcosa nell’aria, e l’energico sound prodotto evoca serie possibilità di farsi strada nel mondo della musica rock. Il sound viene perfezionato nei mesi successivi, con l’innesto di un nuovo membro, Cene Resnik, al sassofono. L’anno dopo sono ufficialmente on the road. Visitano i locali più cool della Slovenia, forti di numerose registrazioni apripista, senz’altro grezze, ma convincenti. Al K4, storica location della capitale, fanno centro e iniziano a fare parlare di sé.
Nel 1997 finiscono in una compilation con altre band emergenti. Vanno in tv con il singolo "Lunanai". Il brano fino a oggi ha totalizzato su Youtube 80mila visite. Incalza con un ritmo in levare che si scioglie in un ritornello hard-pop, difficile da scordare. La voce del cantante è ferma e potente e la ritmica del gruppo supporta il tutto con grande efficacia, fra contrattempi e bizzarrie metriche che in certi punti ricordano la magia del progressive anni settanta. E’ il preludio a Id, album di debutto dei Siddharta, uscito il 27 maggio 1999.
Il primo album
E’ un bel lavoro di alternative rock giudicato con il massimo dei voti da vari giornali specialistici e radio nazionali fra cui Rockline. Il successo è a portata di mano. E viene suggellato con la partecipazione all’Otocec festival, fra i più importanti appuntamenti rock dei paesi della ex Jugoslavia, dove negli anni si sono esibite band del calibro di Chumbawamba, Guano Apes, e Pankrti.
I Siddharta, stupiti dai consensi, si ritirano per sei mesi e stringono rapporti con figure cult della scena musicale slovena come Bostjan Gombac, clarinettista pluripremiato dell’Accademia di Musica di Lubiana e Bojan Cvetreznik, violinista e storico membro dei Terrafolk. E preparano l’uscita del secondo disco. Nord vede la luce nel maggio del 2001. I produttori sono Peter Penko dei Laibach e Zarko Pak dei Big Foot Mama. Il singolo "B-Mashina" irrompe come un fulmine a ciel sereno nel mondo discografico sloveno e proietta i Siddharta nel gotha dell’establishment pentagrammato della ex Jugoslavia. La canzone è supportata da un video molto efficace che rimane in classifica per dieci settimane di fila. Racconta la storia drammatica di una partoriente che ne passa di tutti i colori prima di poter giungere sul lettino di un ospedale e regalare la vita alla sua creatura. E’ boom.
Record di vendite mai visto. Solo gli U2 possono competere in Slovenia. 30mila copie se ne vanno in un baleno e i Siddharta partono per un nuovo lungo tour: ottanta date a spasso per la Slovenia e un altro video, girato anche in lingua inglese. Nel novembre del 2001 fanno il tutto esaurito nel palazzetto dello sport di Lubiana, ma è il preludio all’abbandono di Primož Majerič. Se ne va amichevolmente e per un po’ non c’è un vero sostituto; che arriva nel 2003 e risponde al nome d’arte di Jani H.
Sperimentazioni
Avvengono, intanto, dei cambiamenti. La band lascia la vecchia etichetta Multimedia Records, si affida alla Kif Kif Records e dà vita a progetti con altri musicisti sloveni, coinvolti in registrazioni sperimentali e remix.
Il nuovo disco è del 2003 e si intitola Rh. Preceduto dal vagamente inquietante singolo "Rave". E’ un altro grande successo di pubblico e critica. Grazie anche al contributo di Petar Pasić che dirige a Belgrado un video di grande suggestione che finisce su MTV. Una versione del disco esce in lingua inglese e prova a fare breccia nel mercato occidentale con discreto successo soprattutto in Germania, Austria, Polonia e Svizzera. 30mila persone acclamano la band a Lubiana il 13 settembre 2003. Al fianco dei musicisti ci sono sessanta ballerini e la Slovenia Symphony Orchestra al completo. Da qui è tutto un susseguirsi di successi e conferme.
Premi e concerti si alternano, e poi c’è ancora MTV: nel 2005 vincono l’MTV Europe Music Award come miglior artista adriatico (MTV Europe Music Award for Best Adria Act), kermesse tenuta a battesimo proprio dalla band slovena; mentre gli anni successivi compariranno i Van Gogh (fra le band più importanti della Serbia), Marko Milečević, (disc jockey di Belgrado), e quest’anno Daniel Kajmakoski, cantautore macedone vincitore della prima edizione di X Factor Adria, rappresentante della Macedonia all’Eurovision Song Contest 2015.
Nello stesso anno i Siddartha suonano al festival Exit di Novi Sad, in Serbia. Partito nel 2000, propone alcuni fra gli artisti più significativi del panorama balcanico e internazionale.
Ritorni
Alla fine del 2005 la band saluta tutti e torna in studio preannunciando l’uscita del quarto lavoro ufficiale. Si intitolerà Petrolea.
C’è un ritorno alle origini, con suoni più "garage". Nel 2006 la critica lo giudica disco dell’anno. Lo propongono per la prima volta gratuitamente con un live che ha luogo sull’affascinante cucuzzolo che ospita il castello di Lubiana. Parte un super tour, con un occhio di riguardo per i tanti sloveni che abitano in Italia e in Austria.
Male Roke è un ep che esce nel 2007 con la collaborazione dei Dan D, rock band slovena attiva dal 1996, nata grazie al cantante Tomislav Jovanović dalle ceneri della Mercedes Band. Ancora una moltitudine di concerti per promuovere Petrolea; con una chicca di tutto riguardo per i fan: cinque ore ininterrotte di live per un totale di cinquantasei canzoni, con ospiti come Big Foot Mama e i Godalika, quartetto d’archi affascinante ma difficile da etichettare.
Nel 2009 è il momento del quinto lavoro in studio: Saga. Alla produzione c’è un istrione della musica internazionale: Ross Robinson. Con lui, dopo la lunga esperienza nel mondo del trash metal, hanno già lavorato artisti del calibro di Korn, The Cure e Sepoltura. Si trovano per quattro mesi a Los Angeles, dando vita a un disco corposo e potente che vede la luce il 21 novembre del 2009. (qui è possibile ascoltarlo integralmente). Parte spaesato con "The Land", per poi prendere il largo con brani forti e impetuosi, su tutti "Angel Diabolo" e "Stampendo". Chiude la simpatica e curiosa "Tom Waits for me", una specie di suite, uno scherzo intenzionale su una delle figure più leggendarie del cantautorato americano.
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