Morte di un leader: Rauf Denktaş
I turco-ciprioti hanno reso l’ultimo omaggio al leader storico Rauf Raif Denktaş. Denktaş ha rappresentato la comunità turco-cipriota fra il 1960, anno della fondazione della Repubblica di Cipro, e il 2005 quando terminò il suo ultimo mandato da presidente della Repubblica turca di Cipro nord
Si sono svolti ieri i funerali di Rauf Raif Denktaş, storico leader della comunità turco-cipriota. La giornata è stata proclamata lutto nazionale. La morte di Denktaş, avvenuta venerdì 13 gennaio, è stata determinata da una disfunzione multiorgano. Le parole dedicate al defunto dai principali esponenti politici turco-ciprioti e turchi sono state quelle tradizionalmente riservate ad un “eroe nazionale”. La sua eredità, tuttavia, è controversa: la tenace difesa del diritto all’autodetermnazione turco-cipriota può essere interpretata come duraturo ostacolo alla riunificazione dell’isola o decennale perorazione di una giusta causa.
Qualunque prospettiva si scelga, è inevitabile riconoscere la centralità di Rauf Denktaş nella storia politica cipriota. Straordinaria, innanzitutto, la sua longevità. Il coinvolgimento di Denktaş nella sfera pubblica, iniziato negli anni ’40 del secolo scorso, si è trasformato in leadership indiscussa due decenni dopo. Egli ha ininterrottamente rappresentato la comunità turco-cipriota nei negoziati per la soluzione della questione cipriota fra il 1960, anno della fondazione della Repubblica di Cipro, e il 2005, anno in cui terminò il suo ultimo mandato da presidente della Repubblica turca di Cipro nord. Attorno a lui si sono succeduti sei Segretari generali delle Nazioni Unite, cinque presidenti greco-ciprioti e sette presidenti della repubblica turchi.
Dalla professione legale alla politica
Nato a Paphos (Pafos/Baf) nel 1924, Rauf Denktaş frequentò la prestigiosa English School e successivamente si trasferì in Inghilterra per studiare legge. Tornato nell’isola, esercitò la professione di pubblico ministero. Nel 1948 egli divenne membro del Consiglio Consultivo, organismo creato dagli amministratori britannici per fornire una forma limitata di autogoverno all’isola, ancora possedimento coloniale. Negli anni seguenti, nel corso di numerosi processi ai membri dell’EOKA (Organizzazione nazionale dei combattenti ciprioti) il giovane Denktaş fu contrapposto a Glafkos Clerides, impegnato nella difesa dei membri dell’organizzazione. Entrambi sarebbero divenuti presidenti e rappresentanti delle proprie comunità nei negoziati fra greco e turco-ciprioti. Le contrapposizioni politiche non hanno impedito la nascita e il mantenimento di un rapporto personale di amicizia e rispetto reciproco fra i due.
L’esistenza di un’organizzazione paramilitare come l’EOKA [Ethniki Organosis Kyprion Agoniston- Organizzazione Nazionale per la Lotta Cipriota], il cui obiettivo era la realizzazione dell’unione dell’isola alla Grecia, convinse Denktaş della necessità di creare un analogo gruppo turco-cipriota, la TMT [Türk Mukavemet Teskilati – Organizzazione della Resistenza Turca], in grado di controbilanciarne le rivendicazioni perseguendo l’obiettivo della divisione dell’isola. Egli fu così direttamente coinvolto nella sua formazione e ne rappresentò la sponda istituzionale.
Dopo questa prima fase di scontri (1955-58) tra greco e turco-ciprioti, Denktaş divenne l’esponente politico più radicale ed eloquente della propria comunità. Difese le ragioni turco-cipriote di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1958 e chiarì, collaborando con il governo turco, quali fossero le aspettative del suo gruppo in vista degli incontri di Londra e Zurigo (febbraio 1959 e 1960), in cui furono coinvolti Grecia, Turchia, Gran Bretagna e i rappresentanti greco e turco-ciprioti. Dagli accordi stipulati nacque la Repubblica di Cipro, entità fondata sulla collaborazione istituzionale tra le due comunità cipriote. Denktaş fu il capo di una delle commissioni che contribuirono alla stesura della costituzione del nuovo stato. Ricoprì quindi il ruolo di capo della Camera Comunitaria turca, organismo deputato – come il suo omologo greco – alla supervisione delle attività religiose, culturali ed educative del gruppo.
Gli “anni difficili”
La cooperazione politica fra greco e turco-ciprioti fu drammaticamente interrotta da rinnovati scontri interetnici nel dicembre 1963 . La “riluttante repubblica” (S. G. Xydis, Cyprus: Reluctant Republic, 1973) era nata con i peggiori auspici: gli obiettivi per cui greco e turco-ciprioti avevano combattuto alcuni anni prima, unione alla Grecia e divisione dell’isola, non erano stati abbandonati. Lo stesso presidente Makarios riconobbe che dagli accordi del ’59-’60 era emerso uno stato, ma non una nazione. In un suo libro del 1982, The Cyprus Triangle, Rauf Denktaş sostenne qualcosa di simile, articolando il nucleo fondamentale della sua prospettiva politica e identitaria: “Non c’è e non c’è mai stata una nazione cipriota. Ciò è forse una disgrazia e in effetti costituisce la radice fondamentale dei suoi problemi, ma è una realtà che deve essere affrontata e compresa da tutti i soggetti coinvolti”.
Dal punto di vista turco-cipriota la Repubblica di Cipro si è dissolta nel 1963; da quella data il suo governo ha cessato di rappresentare entrambe le comunità dell’isola. La sfiducia verso i greco-ciprioti, già emersa nell’ultima fase del periodo coloniale, si approfondì proprio in quegli anni, creando le basi del consenso verso le rivendicazioni espresse dal fronte nazionalista di cui Denktaş sarà leader incontrastato.
Nel 1964, di ritorno da un viaggio in Tuchia, le forze dell’ordine impedirono il suo ingresso nell’isola accusandolo d’essere coinvolto nelle operazioni della TMT. Denktaş trascorse i tre anni successivi in esilio in Turchia. Nel ‘67 tentò nuovamente di tornare a Cipro, fu nuovamente arrestato e costretto a tornare indietro. Nel novembre dello stesso anno, a seguito degli attacchi subiti dalla popolazione turco-cipriota e di fronte alla realistica minaccia di un’invasione turca, Makarios si convinse del fatto che il tentativo di conseguire l’unione con la Grecia ricorrendo alla forza avrebbe potuto essere controproducente. Rauf Denktaş potè quindi tornare nell’isola e rappresentare la sua comunità nei negoziati. Nel 1968 divenne vice-presidente dell’Amministrazione Provvisoria, deputata al coordinamento dell’enclave militarizzate in cui trovò rifugio circa un quarto della popolazione turco-cipriota.
Presidente dello Stato Federato e della Repubblica Turca di Cipro Nord
L’estate del ’74 approfondì la separazione fra greco e turco-ciprioti e segnò l’inizio di una nuova fase nella storia politica dell’isola. Il colpo di stato organizzato dai colonnelli greci e realizzato dall’EOKA-B (ovvero EOKA seconda) nel mese di luglio indusse Ankara ad intervenire militarmente. Al termine delle operazioni, e a seguito di uno scambio di popolazioni ufficializzato l’anno seguente, il nord e il sud di Cipro divennero aree pressoché omogenee sotto il profilo etnico: quasi tutta la popolazione greco-cipriota si concentrò nella parte meridionale dell’isola, sotto il controllo della Repubblica di Cipro, lo Stato Federato Turco di Cipro (1975) divenne de facto sovrano nel nord. Denktaş fu eletto presidente e confermato nella carica nel 1981. In numerose occasioni egli chiarì le proprie opinioni in merito alla questione cipriota: gli scontri degli anni ’50, ’60 e ’70 avevano dimostrato che greco e turco-ciprioti non potevano vivere pacificamente insieme e che le Nazioni Unite non erano in grado di garantire la sicurezza della sua comunità. L’unica soluzione praticabile, quindi, sarebbe stata la creazione e il riconoscimento internazionale di uno stato turco-cipriota, indipendente dall’omologo greco-cipriota nel sud dell’isola. Tale persuasione spinse Denktaş alla proclamazione della Repubblica Turca di Cipro Nord (Küzey Kıbrıs Türk Cumhuriyeti) nel novembre 1983. L’unilaterale dichiarazione d’indipendenza è stata condannata da successive risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (541/1983, 550/1984); la RTCN, riconosciuta soltanto dalla Turchia, è isolata sul piano economico, politico e diplomatico dalla comunità internazionale.
Nel compiere tale scelta Denktaş ha mostrato un’autonomia decisionale nei confronti di Ankara che nessun altro leader turco-cipriota ha finora eguagliato. Persino i suoi detrattori ammettono le notevoli capacità di negoziazione e persuasione che egli esercitò verso successivi governi turchi, consolidate dal sostegno accordatogli dalle gerarchie militari di Ankara. Il voto unanime con cui i parlamentari di Cipro nord sancirono la nascita della RTCN – oltre ad essere manifestazione del carisma di Denktaş e del convincimento che l’autonomia dai greco-ciprioti e la collaborazione con Ankara fossero il modo migliore per difendere gli interessi turco-ciprioti – ha dimostrato la sua capacità di azione anche in antitesi alle strategie diplomatiche turche.
Ankara era impegnata in quegli anni nel tentativo di stabilire legami più forti con l’Europa, ma l’iniziativa di Denktaş determinò un arretramento in tale direzione. Probabilmente egli decise di agire in modo unilaterale intuendo che nessun governo turco avrebbe potuto ignorare una decisione unanime turco-cipriota e voltare le spalle alla “piccola patria” (Yavruvatan).
È stato rieletto presidente nel 1985, 1990, 1995 e 2000. Negli incontri negoziali che hanno avuto luogo durante i suoi mandati egli ha sempre difeso il diritto all’autodeterminazione turco-cipriota e ribadito l’indipendenza della RTCN. Questa tenacia e refrattarietà al compromesso gli sono valse l’appellativo di “Mr No”.
Gli ultimi anni
La linea politica difesa nel corso di tutta la sua vita è stata confermata dal giudizio espresso sul Piano Annan, proposto alla fine del 2002 dall’ex-Segretario generale dell’ONU alle due comunità cipriote. Lo scenario politico internazionale era cambiato: la Repubblica di Cipro sarebbe entrata nell’Unione Europea l’1 maggio 2004 e la Turchia aveva ottenuto nel 1999 lo status di paese candidato. L’irrisolta questione cipriota costituiva un ostacolo esterno all’avvicinamento tra Ankara e Bruxelles e il nuovo governo turco, guidato dall’AKP, dimostrò immediatamente di essere aperto al compromesso. Il presidente Denktaş si trovò così, per la prima volta nella sua lunga carriera, privo di sostegno da parte di Ankara e costretto a fronteggiare un’ondata di proteste senza precedenti da parte della popolazione turco-cipriota. L’oltranzismo nazionalista, l’isolamento di Cipro nord e la sua dipendenza dalla Turchia avevano determinato un diffuso malcontento. L’unica via d’uscita dallo status quo sembrava essere il raggiungimento di un accordo con i greco-ciprioti e l’ingresso nell’Unione Europea di una nuova repubblica federale cipriota.
Il Piano Annan fu sottoposto a duplice referendum nelle due comunità il 24 aprile 2004: la maggioranza dei turco-ciprioti votò a favore, i greco-ciprioti lo respinsero. Gli ambienti diplomatici e gli osservatori internazionali costatarono così che il presidente Denktaş non era l’unico “Mr No” nell’isola.
I rapporti di forza a Cipro nord erano comunque cambiati, come mostrato dai risultati delle elezioni parlamentari del 2003. Il presidente Denktaş decise di portare a termine il proprio mandato ma non partecipò alle presidenziali del 2005, vinte da Mehmet Ali Talat. Una nuova fase della storia politica turco-cipriota era cominciata.
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