Montenegro: il settore sanitario necessita di una riforma
Da un sondaggio condotto di recente e pubblicato sul settimanale "Monitor" si evince che 3 cittadini su 4 si rivolgono a medici privati, benché costino parecchio. Chi non ha soldi? In lista d’attesa nell’obsoleto e burocratico settore pubblico.
L’Istituto per gli studi strategici ISSP di Podgorica ha condotto un sondaggio sulla situazione del settore dei servizi sanitari del Montenegro. I risultati mostrano che 3 cittadini su 4 in Montenegro (73%) per i problemi di salute si affidano a istituti privati. In Montenegro l’assicurazione sanitaria è obbligatoria, cioè il 15% dello stipendio viene versato nel budget statale per la copertura dei servizi sanitari. Questo dovrebbe permettere l’assistenza medica ‘gratuita’ ai cittadini. Nonostante ciò, soltanto un quarto degli assicurati, secondo il sondaggio dell’Istituto, si avvale dei servizi pubblici e non frequenta ambulatori privati.
Dai medici privati l’attesa non esiste e la qualità dei servizi e più alta, ha risposto la maggioranza degli intervistati. Se qualcuno è veramente malato e necessita di una visita medica, e vuole approfittare dei suoi contributi pagati allo stato, oppure non ha i soldi, si trova una strada lunghissima davanti a sé. Il paziente viene visitato dal medico generico, che lavora nelle cosiddette Case di salute (grosso modo l’equivalente degli ambulatori italiani delle ASL) e dopo la visita viene avviato allo specialista che si trova nel Centro clinico ospedaliero. Per constatare la diagnosi, lo specialista di solito manda il paziente a fare radiologie e altri esami. Ma lo specialista non può dargli l’impegnativa, perciò bisogna tornare nella Casa di salute dal medico generico. Con l’impegnativa, il paziente torna all’ospedale per fare le radiografie e gli esami richiesti. Al Centro clinico, a questo punto, bisogna fissare la data ed aspettare due o tre mesi. Dopo che finalmente ha fatto tutti gli esami richiesti, il paziente torna all’ambulatorio della Casa di salute per prendere la nuova impegnativa per poter andare dal medico specialista e mostrare i risultati degli esami e delle radiografie. Se i risultati sono buoni, ma il paziente non sta ancora bene, bisogna ripetere tutto.
Nelle cliniche private, tutta questa procedura si può terminare in un giorno. La differenza è che in questo caso bisogna pagare da 15 fino a 95 euro, in base al tipo di analisi richieste. La situazione è così da anni. La pratica privata nel settore sanitario è emersa all’inizio degli anni novanta, quando la legge l’aveva permessa. Fino ad oggi il settore è aumentato. Al momento sono registrati ufficialmente 68 ambulatori medici specializzati e 75 ambulatori dentistici.
Mentre la maggioranza degli intervistati considera che i prezzi dei servizi sanitari presso gli ambulatori privati sono troppo alti, i medici dichiarano che non è così, e che cercano d’avere dei prezzi standardizzati. "Siamo molto attenti e dopo l’introduzione dell’Euro solo i prezzi dei servizi sanitari non sono aumentati", dichiara uno dei medici di una clinica privata.
Oltre ai pazienti, al settore privato si rivolgono anche i medici, a causa degli stipendi molto bassi percepiti nel settore statale. "Non ero contenta del mio stipendio, ma neanche delle condizioni di lavoro. Avevo più di 50 visite al giorno, l’attrezzatura era obsoleta, i pazienti non contenti, spesso litigavano con le infermiere e a volte con i medici", dichiara la dottoressa Jasmina Vukcevic, che dopo 11 anni ha lasciato il suo impiego nel settore statale ed ha aperto un suo studio medico.
"Andando negli ambulatori privati e pagando nello stesso tempo l’assicurazione sanitaria, il cittadino alla fine ha un costo doppio. Per terminare perdite di denaro dai già poveri budget delle famiglie, bisognerebbe creare una nuova legge sulla protezione della salute, che consentisse ad ognuno di decidere dove curarsi con i propri soldi", dice il medico Milija Sukovic, proprietaria della clinica privata ‘Ars medika’.
L’anno scorso c’è stato un tentativo non riuscito di riforma del settore sanitario e la proposta di legge sulla protezione e l’assicurazione sanitaria non è stata accettata dal Parlamento. La proposta prevedeva due tipi d’assicurazione, uno dei quali era obbligatorio. Addirittura tutto è tornato alla situazione iniziale, se non è peggiorato. Le file nelle istituzioni statali sono sempre più lunghe, il parapiglia è più diffuso, l’attrezzatura è invecchiata, lo staff è esaurito, privo di entusiasmo e volontà, ed i pazienti non sono soddisfatti.
Così mentre si aspetta una nuova riforma, la salute nazionale sta peggiorando, perché mentre si cerca di sopravivere è difficile trovare il tempo per fare il giro delle istituzioni pubbliche o per trovare i soldi per curarsi nelle cliniche private. ("Monitor>", 25 aprile)
vedi anche:
– Montenegro: paghe basse per gli impiegati nella sanità
– Montenegro: medicinali, curano le tasche di chi?
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