Mani sporche, libri puliti
Prima revisione (a metà) dei libri di testo in Bosnia Erzegovina. Passate al setaccio le "materie nazionali" nei manuali delle due Entità. Permangono non pochi punti di contrasto
La Storia ha tre facce. Almeno in Bosnia ed Erzegovina. Con la revisione dei programmi scolastici sia in Republika Srpska (Rs) che nella Federazione croato-musulmana (le due Entità in cui è diviso il paese) vengono "pulite" nei libri di testo le cosiddette materie del gruppo nazionale, in particolare la storia e la letteratura.
Una commissione mista composta da esperti nei mesi scorsi ha frugato questi problematici libri per trovare quello che poteva "offendere" o mettere in imbarazzo gli appartenenti a gruppi nazionali differenti.
Alcune cose sono state cambiate, mentre altre sono state lasciate come erano. Il risultato è un 50% – spiega Milos Milicic, coordinatore della commissione di esperti per la Republika Srpska (Glas Srpske, 6 luglio 2003). Quindi, metà del contenuto di queste materie problematiche è stato lasciato com’era perchè i membri della commissione non sono riusciti a mettersi d’accordo.
Forse è meglio cominciare dalle cose più facili e analizzare i casi per i quali una soluzione è stata trovata. Non ci sono stati problemi sulla proposta di togliere dai libri scolastici espressioni quali "aggressione", "stupro" e la descrizione di scene pesanti come massacri e simili.
I problemi nascono quando si parla di fatti e personaggi storici. E’ lì che ci sono molti casi per i quali una soluzione non è stata trovata. Se si parla dello scrittore Branko Copic, nei libri serbobosniaci lo si definisce "Serbo", mentre nei libri della Federazione "nostro" oppure "bosniacoerzegovese". Poi ci sono altri casi dove il concetto nazionale viene scambiato con quello geografico. Il maggior problema arriva quando bisogna definire la lingua che si parla. In Federazione per definizione ci sono il Serbo, il Croato e il Bosniaco. In Republika Srpska invece il Bosniaco diventa BOSNJACKI, che non definisce più l’intera regione bosniaca ma la lingua parlata dai Bosniaco Musulmani, il cui nuovo nome sarebbe appunto BOSNJAK.
Problematico è pure il periodo turco – dice Milicic. Nei libri federali la islamizzazione è trattata come un atto di buona volontà, mentre in Republika Srpska come una violazione di diritti.
Ci sono molti altri punti di discordia, non basta lo spazio per nominarli e spiegarli tutti. Uno dei più ovvi e famosi è il caso di Gavrilo Princip, il giovane attentatore dell’arciduca Francesco Ferdinando. Secondo gli storici della Federazione, Princip è "il membro del gruppo nazionalista e terrorista Mlada Bosna(Giovane Bosnia)". Per gli storici della Republika Srpska, Princip è un "un eroe nazionale". Forse basta questo esempio per capire quanta differenza c’è nello spiegare e descrivere la storia sui due territori della Bosnia Erzegovina, la Federazione e la Rs.
E’ andata così. La "purificazione" dei libri scolastici in Bosnia è stata fatta. E come si vede, finora solo a metà. Va bene, si va avanti pian piano. Comunque vada, i popoli della Bosnia Erzegovina potranno dire: "La Storia siamo noi." Quello che resta da spiegare lo si farà all’Aja. Speriamo. Per adesso non contano più le mani sporche, ma i libri puliti.
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