Macedonia: la tradizione della terracotta
Un artigianato ben ancorato nelle tradizioni locali. In Macedonia ogni famiglia utilizza utensili in ceramica eppure gli artigiani che lavorano l’argilla sono sempre meno
(Pubblicato originariamente da Le Courrier des Balkans )
Le origini della ceramica ci riconducono alla preistoria. In Macedonia i reperti ritrovati in diversi siti archeologici ci permettono di ricostruire l’evoluzione di quest’artigianato attraverso i secoli. Ora però questo mestiere tradizionale che si trasmette di padre in figlio rischia di perdersi e non attira più i giovani. Per contrastare questa tendenza stanno comparendo sempre più iniziative per permettere la trasmissione di questa vera e propria eredità culturale.
Nonostante un numero sempre inferiore di ceramisti, il villaggio di Vraneštica, presso Kičevo, è riuscito a conservare questo artigianato tradizionale. Il paese si trova in una regione dove la qualità dell’argilla è ritenuta eccezionale. E’ adatta alla fabbricazione di recipienti e piatti per la cucina e questo ha permesso al settore di svilupparsi e a generazioni di ceramisti di far vivere le proprie famiglie. Ma se in passato Vraneštica contava più di 200 laboratori, ora non ne resta che una decina a vivere di questa attività.
Tra questi vi è la famiglia Mitraškoski. Ogni giorno escono dal loro laboratorio oggetti in terracotta: brocche, contenitori, piatti ed altri oggetti di decorazione. Il futuro è garantito dai due figli che hanno da poco iniziato il loro apprendistato.
“Nonno Rado”, 80 anni, spiega che per diventare un buon ceramista serve ben più di un anno di formazione. Lui ha cominciato a 12 anni e non pensa proprio di smettere, anche se ammette che per lui, alcuni compiti, sono divenuti difficili. Si concentra allora su quello che ama di più: lavorare l’argilla per fare piatti da cucina. Secondo suo figlio Marko, si tratta di un mestiere difficile che implica impegno e perseveranza. “E’ una forma d’arte, non tutti sono dotati per questo mestiere, occorre avere senso creativo e molta maestria per ottenere la forma desiderata”, spiega Marko.
Il compito più faticoso è quello del reperimento dell’argilla. Occorre scavare il suolo sino trovare materia prima di qualità. Quest’ultima è poi trasportata sino ai laboratori per essere trattata e preparata prima del confezionamento dei vari oggetti.
La loro maestria ha valso ai Mitraškoski una reputazione che si è diffusa in tutto il paese. Un gran numero di visitatori macedoni e stranieri fanno la fila per acquistare i loro piatti, brocche e altri souvenir in terracotta.
In Macedonia stanno emergendo alcune iniziative volte a preservare questa tradizione, con l’obiettivo di presentare questo mestiere come una vera e propria attività redditizia e spingere giovani e disoccupati a proporsi come auto-imprenditori in questo campo. Anche la dimensione artistica del mestiere viene spesso sottolineata, per sedurre possibili futuri ceramisti.
E’ quest’aspetto che ha attratto lo scultore-ceramista Vlatko Hristovski. Dopo una formazione universitaria in arti plastiche in Bulgaria, è ritornato in Macedonia per lavorare a Skopje, presso un vecchio artigiano ceramista. Il suo progetto? Creare un laboratorio presso la sua futura casa dove poter esporre le sue opere ed accogliere visitatori.
À Štip, dove i laboratori di ceramica erano scomparsi dalla metà degli anni ’50, le autorità locali hanno avviato nel 2015 un progetto transfrontaliero con la città di Blagoevgrad, in Bulgaria. Grazie al sostegno di fondi europei una trentina di persone sono state formate per più giorni dal mastro ceramista Blagojčo Gjorgjioski, arrivato proprio da Vraneštica. E sono in programma altri momenti di formazione e laboratori per continuare a far vivere questa tradizione.
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