Macedonia del Nord: DUI, da partito etnico a movimento ecologista?
Nata come espressione politica della lotta armata degli albanesi in Macedonia del Nord, la DUI oggi tenta a sorpresa di riposizionarsi come movimento verde. Una svolta che però lascia in molti perplessi
L’Unione Democratica per l’Integrazione (DUI), il partito formato nel 2002 dagli ex leader dell’Esercito di Liberazione Nazionale Albanese (protagonista nel 2001 del conflitto militare con la polizia e l’esercito della Repubblica di Macedonia), ha annunciato lo scorso giugno la propria svolta verde.
In occasione del 19° anniversario del partito, il leader Ali Ahmeti ha sottolineato che la nuova linea politica sarà basata sull’ecologia e la protezione dell’ambiente. Questa svolta è stata variamente accolta da parte del pubblico, poiché l’agenda del partito è stata finora strettamente basata su un’agenda etnica.
Il partito ha sottolineato i numerosi cambiamenti legali e costituzionali ottenuti, come la nuova organizzazione territoriale in municipalità, l’uso della lingua e della bandiera albanesi a livello istituzionale e l’attuazione dell’Accordo quadro di Ohrid che ha posto fine al conflitto armato nel 2001.
“L’Unione Democratica per l’Integrazione accetta l’agenda verde come parte degli sforzi europei e la aggiunge alle sue priorità. Ci concentriamo interamente sulle condizioni e sullo sviluppo di migliori standard di vita. I giovani cercano condizioni di vita pari a quelle dei loro coetanei nella parte occidentale dell’Europa, posti di lavoro e un ambiente moderno”, ha affermato Ahmeti quando è stata annunciata la svolta verde.
Tutti i dubbi sulla svolta
Analisti politici come Petar Arsovski vedono nella svolta uno strumento di pubbliche relazioni in vista delle elezioni locali, previste per il prossimo autunno.
"Potrebbe essere una mossa per tornare ai vertici della scena politica in vista delle elezioni locali", ha detto l’analista.
Il collega Sefer Selimi concorda sul fatto che questa nuova agenda politica durerà fino alle elezioni locali. “Questo servirà a distogliere l’attenzione dalle mancanze dei precedenti sindaci DUI. È paradossale vedere come un partito costruito su rivendicazioni etniche stia improvvisamente diventando un partito verde con una sfumatura civica. Ma dalle dichiarazioni ad una reale trasformazione la strada è lunga, ed è per questo che non sono convinto che questo passaggio sia onesto e non una mera mossa di immagine", ha detto Seferi.
Anche gli ambientalisti mettono in guardia sulla sincerità dell’agenda verde della DUI. L’organizzazione "Eco Guerrilla" ricorda che la DUI ha in mano il ministero dell’Ambiente dal 2008 e che la situazione ambientale del paese non è affatto migliorata.
"Tutto il paese è ricoperto da discariche abusive. Montagne, foreste, fiumi sono stati distrutti da costruzioni fuorilegge, ma anche dalla realizzazione delle cosiddette piccole centrali idroelettriche. Molte aree verdi sono ora ricoperte di cemento. Questa è la politica ambientale della DUI. Promuovere la DUI come partito verde è come mettere un pedofilo a dirigere un asilo. La Macedonia diventerà verde quando la DUI perderà le elezioni. Non è chiaro come la DUI possa trasformarsi in un partito verde", ha affermato Arianit Xhaferi di Eco Guerrilla.
Reazioni discordanti
Gli oppositori hanno criticato la DUI per non aver fatto nulla per un ambiente migliore dal 2002.
Nella Giornata Internazionale dell’Ambiente l’Alleanza per gli Albanesi, l’opposizione del blocco politico albanese, ha simbolicamente scaricato rifiuti davanti al ministero competente per protestare contro la cattiva gestione dell’istituzione.
“Siamo qui davanti al ministero dell’Ambiente per lamentare l’orrore e il fetore che i cittadini affrontano a causa del suo operato irresponsabile. Il governo, il ministero dell’Ambiente e altre persone responsabili, invece di trovare soluzioni permanenti ai problemi delle grandi discariche illegali e delle mini discariche in ogni quartiere, organizzano spudoratamente promozioni e celebrazioni in questo giorno che simboleggia la vita e la salute”, ha affermato l’Alleanza.
"In assenza di progetti e idee, il governo SDSM-DUI fa pubbliche relazioni. La DUI torna alle sue radici nel 2001 come partito verde delle montagne e delle colline della Macedonia del Nord. È ovvio che non ha più idee fresche da offrire ai cittadini ed è immersa nei propri problemi, criminalità e corruzione”, afferma la VMRO-DPMNE.
La politica verde è stata accolta con favore dal partner di governo SDSM e il primo ministro Zoran Zaev ha elogiato la DUI per aver abbandonato l’agenda etnica.
"Ha fatto bene la DUI ad adottare un’agenda verde per tutti i cittadini, indipendentemente dall’etnia", ha affermato Zaev, senza però commentare come i sindaci DUI abbiano finora affrontato le questioni ambientali nei comuni che gestiscono, sperando di vedere i frutti di questi sforzi nel prossimo futuro.
Un partito in cerca di identità
La DUI ha cambiato più volte profilo politico a seconda del tipo di elezione. Dal 2002, la sua base elettorale è esclusivamente albanese e il partito è stato costantemente al governo, tranne che nel periodo 2006-2008. I diritti collettivi degli albanesi sono stati il fulcro della sua piattaforma politica insieme all’integrazione UE e NATO.
Nelle ultime elezioni presidenziali del 2020, la DUI ha sostenuto la multi-etnicità con il motto "presidente consensuale" e il candidato SDSM, l’attuale presidente Stevo Pendarovski. Alle parlamentari, con l’iconografia e il folklore albanese, si è presentata come un partito etnico ed è stata l’unico partito a proporre un primo ministro albanese nella Macedonia del Nord.
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