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Lubiana: salone su, libri giù

Qualche settimana fa si è tenuta la 35ma edizione del Salone del libro di Lubiana. Stand sempre affollati ma le statistiche registrano in Slovenia un continuo calo di lettori

17/12/2019, Luciano Panella -

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Si è chiusa qualche settimana fa la trentacinquesima edizione del Salone del Libro di Lubiana, l’appuntamento editoriale sloveno più importante, non solo a livello culturale ma anche commerciale, utile per fare annualmente il punto sul mercato dei libri in Slovenia e all’estero.

Balza subito agli occhi un contrasto, quello tra l’atmosfera brillante della manifestazione e i dati statistici poco incoraggianti relativi alle vendite di libri e al numero dei lettori.

Da un lato vediamo tanti visitatori di tutte le età che affollano gli stand delle case editrici, stand sempre più belli e curati nell’immagine e assistiamo a un sempre maggior numero di eventi collaterali, circa trecento, con un’apertura del Salone su sei giorni, e un prolungamento serale nel fine settimana.

Dall’altro, le statistiche riportano quest’anno dei dati negativi: nonostante il Salone di Francoforte, l’appuntamento editoriale più importante a livello mondiale, avesse riportato per la prima volta una ripresa nel numero dei lettori in Germania, per quanto riguarda la Slovenia, non solo si registra l’aumento dei non lettori, ma purtroppo anche il calo dei lettori. Un dato significativo che va oltre l’aspetto commerciale e che, secondo alcuni, metterebbe in discussione tutte le politiche culturali degli ultimi anni.

Il Salone del Libro rimane comunque l’evento annuale che unisce autori, editori e lettori, in una ricerca sempre maggiore di nuove strade per diffondere l’amore per la lettura.

Quest’anno il "focus" non è dedicato a un unico paese ma all’Europa, così come il personaggio letterario sloveno scelto come simbolo è Valentin Vodnik, figura multiforme della cultura slovena, nel bicentenario della morte. Nei comunicati gli organizzatori sottolineano l’importanza del contesto europeo anche a livello culturale, dove i confini aperti offrono idealmente la possibilità anche alla libera circolazione delle idee.

Una novità di quest’anno è il raggruppamento degli editori per aree tematiche, sui tre piani dello Cankarjev Dom; a dire il vero, se da un lato la proposta editoriale nel suo complesso risulta più omogenea, dall’altro questo approccio finisce per appiattire gli editori più piccoli, schiacciati dall’imponenza dei più grandi e purtroppo questa impostazione finisce per togliere un po’ di visibilità alle proposte editoriali meno vistose.

Presenti le case editrici più note del paese come Mladinska Knjiga, Cankarjevga Založba, le sempre brillanti Sanje, Beletrina e Goga, le specializzate come Didakta e Sidarta; spazio anche per l’editoria sullo spettacolo e sulla spiritualità, per non parlare dell’editoria per l’infanzia, sempre ricchissima di proposte molto accattivanti. Molto vivace anche lo spazio delle realtà più d’avanguardia, con alcuni autori presenti in "self publishing". Presente anche uno stand dedicato all’Islam e alla sua cultura mentre tra quelli dei paesi stranieri, da segnalare quello dedicato all’Ungheria.

Tra le tante proposte, il simpatico stand dell’editore VigeVageKnjige, che propone "strip novel", testi basati sulle illustrazioni e i fumetti, una proposta interessante che potrebbe essere un modo per interessare alla lettura un potenziale pubblico più abituato a guardare che a leggere.

Come città ospite è stata scelta Murska Sobota, località un po’ decentrata, giustamente meritevole di una maggiore promozione.

Tra i numerosi ospiti stranieri, ricordiamo lo scrittore irlandese Jack Harte e Elisabetta Sgarbi per l’Italia.

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