Locarno Film Festival, un’edizione con molte novità
Torna dal 3 al 13 agosto il Locarno Film Festival. Tante le iniziative e le novità di questa 75° edizione, tra le quali spicca il Pardo Verde Wwf. 17 i lungometraggi in concorso per il Pardo d’oro: dal russo Aleksandr Sokurov all’azero Hilal Baydarov e molti altri
È uno dei più antichi e importanti festival cinematografici del panorama internazionale. Torna dal 3 al 13 agosto il Locarno Film Festival per festeggiare la 75° edizione. L’edizione della vera ripartenza con tante iniziative e novità, ospiti importanti e pubblicazioni, come il volume “Locarno on / Locarno off: storia e storie del Film Festival” di Lorenzo Buccella che ripercorre storia ufficiale e retroscena del festival.
Tra le innovazioni della rassegna elvetica spicca il Pardo Verde Wwf a un film che tratti tematiche ambientali. In lizza per lo storico Pardo d’oro, il premio maggiore che in passato ha lanciato tanti emergenti, ci sono 17 lungometraggi e il produttore svizzero Michel Merkt presiederà la giuria comprendente anche la regista triestina Laura Samani. Il nome grosso in gara è il russo Aleksandr Sokurov, uno dei più grandi cineasti di oggi, vincitore del Leone d’oro a Venezia con “Faust”, che presenterà “Skazka – Fairytale”. Sokurov fu scoperto nel 1987 proprio a Locarno e premiato con il Pardo di bronzo per il suo primo film, “La voce solitaria dell’uomo”, che era rimasto per anni bloccato dalla censura sovietica. In concorso spicca anche “Baliqlara Xütbə – Sermon to the Fish” dell’azero Hilal Baydarov che in pochi anni si è conquistato un ruolo di primo piano nel panorama dei festival internazionali. In gara anche due italiani, “Gigi la legge” di Alessandro Comodin e “Il pataffio” di Francesco Lagi.
Il concorso Cineasti del presente comprende le opere prime “Sigurno mjesto – Safe Place” del croato Juraj Lerotić con Snježana Sinovčić, Goran Marković e Juraj Lerotić e “Yak tam Katia? – How Is Katia?” dell’Ucraina Christina Tynkevych con Anastasia Karpenko, Yekateryna Kozlova, Tetyana Krulikovskaya, Oleksii Cherevatenko,
Locarno è anche e soprattutto Piazza Grande, l’arena all’aperto capace di contenere ottomila spettatori dove passano i film di maggior richiamo. L’apertura sarà in grande stile con l’anteprima del thriller “Bullet Train” di David Leitch con Brad Pitt, Michael Shannon e Sandra Bullock. Anche in questa sezione sono collocati due pellicole tricolori: “Delta” di Michele Vannucci (che si era fatto notare con “Il più grande sogno”) con Alessandro Borghi e Luigi Lo Cascio e “Piano piano” di Nicola Prosatore con Lello Arena.
In piazza sarà festeggiato il Pardo alla carriera al franco-greco Costa-Gavras, uno dei grandi del filone di cinema impegnato politicamente dagli anni ‘60 a oggi. Sul grande schermo all’aperto sarà proiettato “Compartiment tuers” (1965) con Yves Montand, Catherine Allégret, Jacques Perrin, Simone Signoret e Michel Piccoli.
Tanti altri i premiati : il Pardo d’onore alla regista americana Kelly Reichardt, il Vision Award a alla musicista e regista Laurie Anderson, il Kids Award all’animatrice indiana Gitanjali Rao, il Premio Raimondo Rezzonico al produttore Jason Blum e il Lifetime Achievement Award a Matt Dillon, che lo ritirerà il 4 agosto. Uno dei cuori del festival è tradizionalmente la retrospettiva, quest’anno dedicata al tedesco Douglas Sirk, che all’avvento del nazismo si rifugiò negli Stati Uniti, dove negli anni ‘50 realizzò una serie di melodrammi (“Magnifica ossessione”, “Secondo amore”, “Come le foglie al vento” o “Lo specchio della vita”) che lo fecero diventare un culto dei cinefili. I cortometraggi dei Pardi di domani (in giuria la regista turca Azra Deniz Okyay e la produttrice romena Ada Solomon), comprendono in concorso il greco “Airhostess-737” di Thanasis Neofotistos, la coproduzione Serbia / Slovenia “Lopte – Balls” di Gorana Jovanović e “Money and Happiness” di Ana Nedeljković e Nikola Majdak Jr., produzione Serbia / Slovenia / Slovacchia. Sezione speciale dei Pardi di domani il concorso Corti d’autore con “Tako se je končalo poletje – That’s How the Summer Ended” dello sloveno Matjaž Ivanišin, coproduzione Slovenia / Ungheria / Italia.
Fuori concorso c’è il postumo “Prologos” del lituano Mantas Kvedaravičius, ucciso lo scorso aprile a Mariupol dai soldati russi mentre stava filmando le conseguenze della guerra.
Completano il ricco programma il Panorama Suisse, Open Doors dedicato all’America latina e la Semaine de la critique, che propone sette documentari tra i quali “Last Stop Before Chocolate Mountain” di Susanna Della Sala.
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