Lo scandalo Mesic
Il presidente croato si trova al centro di uno scandalo. L’estratto di un video di dieci anni fa, in cui Mesic sembra tenere un discorso filoustascia, viene pubblicato su internet e poi finisce in Tv. I retroscena della vicenda
Il presidente croato Stjepan Mesic, famoso per le sue prese di posizione antifasciste e per la sua forte opposizione all’esaltazione del movimento ustascia in Croazia, si è trovato in mezzo a un grosso scandalo quando un portale internet croato molto influente – www.index.hr – ha pubblicato la registrazione del suo discorso risalente a dieci anni e mezzo fa. In questo breve estratto, pubblicato sabato 9 dicembre, Mesic dice che la Croazia ha vinto il 10 aprile 1941 (il giorno in cui fu fondato lo Stato Croato Indipendente filo nazista – NDH – durante il quale furono commessi gravi crimini di guerra), e che i croati non hanno motivo di inginocchiarsi a Jasenovac, il campo di concentramento ustascia, dove furono uccisi circa 70.000 serbi, ebrei e rom.
Il controverso, come dice il portale, "discorso filoustascia", Mesic lo tenne negli anni novanta probabilmente al raduno della diaspora croata da qualche parte in Austria. La parte pubblicata sul portale, dice letteralmente: "Nella Seconda Guerra Mondiale, vedete, i croati hanno vinto due volte e noi non abbiamo motivo di scusarci con nessuno. Ciò che chiedono ai croati: dai andate a Jasenovac ad inginocchiarvi, inginocchiatevi qua… Noi non abbiamo motivo di inginocchiarci davanti a nessuno! Abbiamo vinto due volte, e tutti gli altri una volta sola. Noi abbiamo vinto il 10 aprile quando le Forze dell’asse hanno riconosciuto lo Stato croato e abbiamo vinto perché dopo la guerra ci siamo trovati, di nuovo con i vincitori, intorno al tavolo dei vincitori".
Ma, la sera stessa, questa parte del discorso di Mesic è stata trasmessa anche dalla Televisione croata nel suo programma informativo principale. E’ scoppiato uno scandalo politico di primo ordine, le cui dimensioni non sono ancora del tutto visibili. Nonostante il redattore del portale web, che per primo ha pubblicato questa registrazione, avesse chiesto una dichiarazione del presidente Mesic, la dichiarazione non è mai arrivata, ma dopo che parte del discorso di Mesic è andato in onda anche sulla televisione nazionale, si è fatto sentire il suo Ufficio con un comunicato. In questa dichiarazione si dice che Mesic "con una serie di dichiarazioni e uscite pubbliche negli ultimi anni ha chiaramente espresso la sua posizione rispetto all’ideologia ustascia e rispetto alla Croazia ustascia". Si afferma che la parte pubblicata del suo discorso è stata " estrapolata in malafede dal contesto".
Domenica, rivolgendosi alla nazione tramite la televisione, Mesic ha detto di non escludere la possibilità che all’epoca, e con ciò va tenuto a mente il contesto storico, abbia veramente anche detto una cosa del genere. "Se lo ho detto, si è trattato di una concessione tattica, sbagliata e oltremisura, per coloro i quali hanno cercato di mobilitare i croati per farli avvicinare agli ustascia durante la resistenza alla politica della grande Serbia e al movimento cetnico come suo appoggio. Ho giudicato pubblicamente proprio una tale politica più di una volta, l’ultima volta tre settimane fa a Jasenovac".
"Consideravo e considero l’antifascismo una delle pietre miliari imprescindibili sulle quali si basa lo Stato croato moderno. Non lo dico soltanto perché così è scritto nella nostra Costituzione, ma prima di tutto perché si tratta di una mia profonda convinzione, umana e politica" ha spiegato il presidente croato.
Il discorso di Mesic di quel periodo, concludono gli analisti politici, è simile a quelli che allora fecero molti politici croati visitando la diaspora e raccogliendo i soldi per la difesa del paese. Di certo questo discorso, nonostante il contesto in cui è stato pronunciato, danneggerà l’autenticità di Mesic. Ma, concorda la maggior parte degli analisti, non in misura tale da mettere in questione tutto quello che egli ha fatto negli ultimi dieci anni da quando ha preso le distanze dal presidente Tudjman e di conseguenza è rimasto escluso dalle sue grazie.
Innumerevoli volte Mesic, da quando nel 2000 è diventato presidente, rieletto di nuovo nel 2005 (il mandato di capo dello stato in Croazia dura cinque anni ed è limitato a due mandati), ha giudicato severamente il regime ustascia, e si è impegnato per i valori dell’antifascismo. Anche il padre di Mesic, così come gran parte della sua famiglia, ha partecipato al movimento antifascista. Di recente Mesic si è tirato addosso varie volte l’ira della destra, distanziandosi chiaramente da coloro che hanno chiesto di lasciare in libertà Branimir Glavas, accusato di crimini di guerra e nuova icona dell’estrema destra croata. Si è messo contro le decisioni giudiziarie sul rilascio di Glavas, e anche contro alcuni vescovi e accademici che hanno firmato l’appello per la sua scarcerazione.
Qualcuno evidentemente ha conservato questa sua dichiarazione, aspettando il momento più opportuno per trasmetterla e per potergli arrecare il maggior danno possibile. In difesa di Mesic è sceso il premier croato Ivo Sanader dicendo di aspettare che "giunga il tempo in cui non staremo più ad appesantirci coi temi del passato". Sanader ha aggiunto che Mesic ha dimostrato "con le sue azioni e con le sue parole" di condannare il regime croato ustascia.
In difesa di Mesic è sceso anche il leader informale dei serbi di Croazia, Milorad Pupovac, spiegando che si tratta di un tipico discorso d’inizio anni ’90. Ma Pupovac ha aggiunto: "Devo sottolineare che Mesic nel frattempo ha fatto molto perché il paese prendesse le distanze da tutto ciò".
La direzione della Televisione croata ha sospeso il redattore che ha mandato in onda il discorso di Mesic, sottolineando il fatto che non ha agito in modo professionale. La direzione ha valutato il servizio sul discorso di Mesic degli anni novanta come "non critico", trasmesso "fuori dal contesto, senza un ulteriore controllo della fonte e del contenuto" aggiungendo che, "l’informazione raccolta non godeva di tutti gli elementi necessari di autenticità né di piena verità, elementi obbligatori secondo le regole legali e i codici etici della televisione Croata".
Già il giorno dopo che la Televisione croata aveva trasmesso questo servizio, ripreso dal portale web, negli ambienti vicini alla direzione della Televisione nazionale si poteva udire quanto fosse interessante la strada percorsa per arrivare in pubblico dall’intera informazione sul discorso di Mesic. Pare che la registrazione di questo compromettente discorso di Mesic sia apparsa prima fra i redattori del programma informativo della Televisione croata, dove è arrivata grazie ai circoli della destra. I redattori però non sapevano come presentarla in pubblico senza un motivo, così hanno dato la cassetta con la registrazione a suddetto portale internet. Quando è stata pubblicata dal portale, poi è stata ripresa e trasmessa dalla televisione nazionale.
Se si dovesse provare che la strada che ha fatto la cassetta con il discorso di Mesic è stata veramente questa, lo scandalo si allargherebe anche alla televisione croata. Il media più influente della Croazia sta diventando sempre di più l’oggetto della lotta delle diverse strutture politiche che vogliono esercitare su di essa una certa influenza. Siccome il direttore della Televisione croata, Mirko Galic, ha già annunciato il suo ingresso in diplomazia (dovrebbe andare a fare l’ambasciatore in Francia), è possibile che la lotta per la sua eredità sia iniziata con il coinvolgimento della televisione in un affaire in cui si è trovato il presidente croato.
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