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L’Italia a Belgrado

Una manifestazione a Belgrado all’insegna delle relazioni economiche e della cooperazione tra la Serbia e Montenegro e l’Italia. Un appuntamento volto ad intensificare le collaborazioni tra di due paesi. Numerosi i partecipanti

18/10/2005, Danijela Nenadić - Belgrado

L-Italia-a-Belgrado

Il secondo incontro tra imprenditori italiani e serbi denominato "Italia a Belgrado" si è tenuto l’11 e 12 ottobre scorsi al Sava centar di Belgrado, con la partecipazione di un numero eccezionalmente alto di imprenditori sia dall’Italia che dalla Serbia. Un evento che è stato considerato come un ulteriore segnale positivo sulla strada intrapresa dal paese verso i corsi europei. I principali organizzatori della manifestazione sono stati l’Istituto italiano per il commercio estero e l’Ambasciata d’Italia in Serbia e Montenegro (SM).

Ricordiamo che nel 2004 c’era stata la prima grande manifestazione imprenditoriale che aveva avuto come obiettivo la conoscenza da parte degli imprenditori italiani della realtà economica e aziendale del paese, oltre alla possibilità di investire e aprire un fronte di collaborazione. Al primo incontro c’era stata la partecipazione di circa 1.000 imprenditori, e i risultati si sono manifestati molto in fretta, mediante alcuni importanti investimenti, come quello della italiana FIAT nella fabbrica di automobili Zastava di Kragujevac, l’acquisto della Delta banka da parte della Banca Intesa e molti altri impegni d’affari. Tuttavia, l’incontro di quest’anno, almeno secondo le stime dei partecipanti, ha superato ogni aspettativa, e ciò soprattutto per quanto riguarda il numero dei partecipanti, circa 2.500. All’incontro di due giorni si sono ritrovati rappresentanti governativi e istituzionali di entrambi i paesi, imprenditori, economisti e altri membri di delegazioni accomunati dall’idea di fondo di considerare la possibilità per un’ulteriore collaborazione, ma anche per valutare i risultati raggiunti dalla SM nell’arco di un anno, e ciò soprattutto dal punto di vista dei nuovi investimenti.

Di quanto siano importanti queste iniziative per la Serbia e Montenegro parla il fatto che la lista dei politici locali che hanno preso parte all’incontro comprende le figure più importanti: dal premier Kostunica, che ha tenuto il discorso di benvenuto, al vicepresidente del governo Miroljub Labus, fino ai ministri che sono direttamente interessati a questi temi.

Dall’altra parte, a capo della delegazione italiana c’era il vice ministro per le attività produttive Adolfo Urso, il sottosegretario del ministro degli esteri Roberto Antonione, così come i rappresentanti delle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto. Inoltre ha avuto un grande ruolo nell’organizzazione di questa manifestazione anche l’ambasciatore dell’Italia a Belgrado, Antonio Zanardi Landi.

Secondo quanto scritto dal quotidiano belgradese "Danas", il premier serbo Kostunica, nell’apertura della due giorni di incontri, ha dichiarato che la Serbia, sulla base dei risultati raggiunti, è diventato un paese che infonde fiducia tra gli investitori stranieri e che dispone di un grande potenziale per la realizzazione di collaborazioni di successo, ringraziando al contempo gli imprenditori italiani per il dimostrato interesse nell’investire nelle risorse della SM. Inoltre, Adolfo Urso ha confermato che l’Italia tiene particolarmente ad essere attiva in SM, e poi che dai cambiamenti democratici nel paese, l’Italia è stato uno dei primi paesi ad aver appoggiato gli sforzi della SM per far sì che aderisse il prima possibile alla famiglia dei paesi europei, comprendendo pure un attivo appoggio all’avvio dei negoziati tra la SM e l’Unione europea. Nell’ambito degli incontri diplomatici, gli imprenditori italiani hanno partecipato al ricevimento presso il presidente della Serbia, il quale ha precisato che l’Italia è un grande amico e un imprescindibile partner del paese.

D’altra parte la manifestazione degli imprenditori ha coinciso con l’importante notizia, della scorsa settimana, sull’avvio dei negoziati della SM sull’Accordo di associazione e stabilizzazione con l’Unione europea. In questo senso, tutti i partecipanti all’incontro hanno valutato l’avanzamento della SM verso l’Unione europea come un passo importante nel processo di normalizzazione del paese, e tra il resto hanno dichiarato che il nuovo sviluppo degli eventi si rifletterà molto positivamente sulla crescita delle collaborazioni economiche tra l’Italia e la SM e soprattutto infonderà sicurezza agli imprenditori italiani che pensano di investire nel paese.

Quando si tratta degli investimenti, all’incontro belgradese è stato ribadito che ai settori in cui si potrebbe realizzare la maggior collaborazione appartengono: l’edilizia, l’industria, la produzione di abbigliamento e calzature, la lavorazione del legno, il settore energetico, quello dell’acqua, la difesa dell’ambiente naturale, il settore bancario, l’agricoltura, le assicurazioni, le macchine industriali, ma anche il proseguimento degli investimenti nella piccola e media impresa della Serbia e Montenegro. Durante la manifestazione si è parlato anche degli ostacoli esistenti, come il rimanente debito della acciaieria Sartid di Smederevo nei confronti della azienda italiana Duferco, ma anche dei modi in cui si potrebbero risolvere efficacemente questi ostacoli e della completa normalizzazione delle relazioni.

La conclusione generale seguita alla due giorni di incontri, quale si è potuta sentire tra l’opinione pubblica locale, è che l’Italia, con la quale fino allo scorso anno non esisteva un’intensiva collaborazione, è diventata in modo assoluto il mercato più importante per l’esportazione serbo-montenegrina. In una dichiarazione per il quotidiano "Politika", Vlatko Sekulic, segretario di stato presso il Ministero delle relazioni economiche con l’estero della Serbia, afferma che dallo scorso anno "è ripresa la collaborazione economica tra l’Italia e la SM, lo scambio commerciale nei primi otto mesi del 2005 ha raggiunto il miliardo di dollari, e la nostra esportazione è raddoppiata, dai 220 milioni di euro agli attuali 490".

Alcuni fatti contribuiscono alla tesi di un’intensiva collaborazione economica tra i due paesi. Uno è l’evidente esempio della Zastava di Kragujevac, la quale dopo l’incontro dello scorso anno ha avviato un contratto con la Fiat automobili, e come grande attrazione dell’incontro di quest’anno è stata presentata la prima "punto" con il marchio della fabbrica di Kragujevac. Inoltre i rappresentanti della JAT e dell’Alitalia a conferma della buona collaborazione e del grande interesse hanno reso disponibile un ulteriore volo tra di due paesi, così che adesso verso l’Italia partiranno tre voli al giorno.

Belgrado

Anche l’incontro tra imprenditori dello scorso ottobre è stato fruttuoso, soprattutto per l’avvio di contatti e scambi di esperienza, e poi, a giudicare dai risultati dei sondaggi condotti al termine degli incontri, oltre la metà dei membri di entrambe le delegazioni ha raggiunto un’ottima collaborazione nei rispettivi ambiti di interesse. Ovviamente, oltre ad aver ottenuto importanti contatti e un’analisi della situazione esistente, sono stati realizzati concreti risultati. Così i rappresentanti della Camera di commercio della Serbia e l’Unione delle camere di commercio italiane hanno sottoscritto un Accordo di collaborazione sulla creazione della logistica e di terminali di trasporto in Serbia, il cui valore complessivo ammonta a 2.9 milioni di euro. Due banche italiane sono entrate nel mercato locale, la Unicredito con l’acquisto della HVB banka e la Findomestic che ha fatto un’offerta per l’acquisizione della Nova banka. Inoltre, è stata portata a termine una collaborazione di successo nell’ambito degli investimenti nella piccola e media impresa, sottolineato come settore strategico per entrambi i paesi.

Durante la due giorni si sono tenuti numerosi seminari sull’agricoltura, difesa dell’ambiente, privatizzazione, ai quali esperti di entrambi i paesi hanno scambiato esperienze e idee su possibili progetti in comune.

La manifestazione "Italia a Belgrado" è stata valutata come molto significativa e ben riuscita, mentre la parola dominante tra la maggior parte dei rappresentanti di entrambe le delegazioni è stata soddisfazione. Alla fine, come dettaglio interessante vale la pena ricordare che i rappresentanti della delegazione italiana in numerose dichiarazioni ai media locali hanno riferito di come si siano sentiti molto bene a Belgrado, e che sono stati accolti ovunque con affettuosi sorrisi di benvenuto.

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