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L’autostrada fantasma

Non ce n’è nemmeno un chilometro. Ma è stata già più volte pomposamente annunciata. In Montenegro sono poche le possibilità che si realizzi anche un solo tratto di autostrada: le istituzioni finanziarie europee non vogliono sostenere un progetto considerato costoso e inutile

08/01/2010, Mustafa Canka - Ulcinj

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Il governo montenegrino è a un passo dalla decisione di rescindere il contratto con il consorzio croato "Konstruktor" che nel giugno dell’anno scorso ha ottenuto in appalto la costruzione dell’autostrada Bar – Boljare che dovrebbe collegare la costa adriatica con la frontiera della Serbia.

"Konstruktor" non è riuscito infatti ad assicurare nel termine previsto le garanzie bancarie necessarie, pertanto il gabinetto del premier Milo Ðukanović ha deciso di concedere altri due mesi di tempo, precisando però che l’11 gennaio avrebbe iniziato le trattative con la compagnia che è arrivata seconda alla gara d’appalto, il consorzio greco-israeliano "Aktor HCH".

Il direttore generale di "Konstruktor", Željko Žderić, palesa comunque sicurezza e da Spalato fa sapere al governo e ai cittadini montenegrini di non preoccuparsi: "In ogni caso, noi costruiremo quell’autostrada o con le banche europee o con quelle commerciali. Ma non rinunceremo". Una delle questioni aperte è infatti quella dell’ottenimento o meno per il progetto di finanziamenti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e dalla Banca europea per gli investimenti, che godono di tassi di interesse da tre a quattro volte più bassi degli interessi delle banche commerciali.

I media croati scrivono però che "Kontruktor" già da 15 mesi sta affrontando problemi finanziari. Come scritto di recente a Spalato la polizia ha denunciato Žderić per aver falsificato dei documenti dell’ambasciata della Libia, mentre a Kotor avrebbe emesso assegni senza copertura per un valore di circa un milione di euro. La procura croata dovrebbe inoltre finire presto le indagini, che durano già da nove anni, sulla discussa privatizzazione della "Konstruktor" all’inizio degli anni Novanta.

Le istituzioni finanziarie europee dal canto loro non mostrano interesse nel sostenere economicamente la costruzione dell’autostrada in Montenegro, tratta che tra l’altro nei piani dell’Unione europea non è stata riconosciuta come corridoio europeo, cioè non fa parte della rete europea di trasporto.

Anche i direttori del consorzio greco-israeliano hanno comunicato che eventualmente inizierebbero i lavori solo con la garanzia di ottenimento di crediti europei. "Se la Banca europea per gli investimenti (EIB) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD) sono pronte a finanziare questo progetto, allora possiamo trovare insieme una soluzione e iniziare i lavori appena le condizioni saranno rispettate", hanno fatto sapere dagli uffici del consorzio.

La loro offerta è superiore a quella di "Konstruktor" e andrebbe a gravare sul Montenegro oltre alla cifra che già lo stato montenegrino si era detto disposto a sborsare: nel contratto sottoscritto con la compagnia coata Podgorica si fa carico infatti dei due terzi delle spese della costruzione dell’autostrada.

Dalla Serbia continuano ad annunciare che costruiranno l’autostrada da Belgrado fino alla frontiera col Montenegro ma per la Serbia e per l’Unione europea la priorità resta comunque la conclusione della costruzione del "Corridoio 10".

Nello studio di fattibilità, eseguito dalla compagnia francese "Louis Berger", si afferma che il termine ottimale per la conclusione dei lavori dell’autostrada Bar – Boljare sarebbe il 2027: solo in quell’anno ci si aspetta infatti che quest’autostrada possa avere un ritorno economicamente conveniente.

Emin Duraković, esperto indipendente, avverte che senza una previa integrazione di questo tratto nella rete europea o del nuovo corridoio marittimo-continentale Bari-Bar-Belgrado-Temišvar/Budapest non può esserci sostenibilità del tratto di strada montenegrino. Duraković precisa che si sarebbe dovuto stanziare un fondo speciale per la costruzione dell’autostrada e quindi iniziare col posizionare il porto di Bar come centro di trasporto logistico del Mediterraneo per attirare partner strategici interessati alla costruzione del corridoio stradale e ferroviario Bar-Belgrado. In generale, un interessamento in questa direzione sino ad ora, insieme alla Serbia, lo hanno manifestato Russia e Italia.

"Nella finanziaria del Montenegro non compaiono nemmeno due milioni di euro per la manutenzione regolare delle strade, come è possibile garantire addirittura 600 milioni di euro per i prossimi due anni per la costruzione di un tratto di autostrada lungo 40 chilometri?", si chiede l’esperto.

Ricordando che il "Contratto sulla concessione" con il consorzio croato non è ancora noto al pubblico montenegrino e che secondo molti conterrebbe elementi di corruzione, Duraković sostiene che per il Montenegro forse è un bene che questo contratto venga sciolto. "Perché esso non ha garantito quello che è l’abc della costruzione autostradale: non è importante quando si inizierà la costruzione della strada ma è importante quando si finisce", sottolinea Duraković concludendo che, visto il modo in cui il governo montenegrino sta gestendo la questione, è evidente che questa strada non verrà mai costruita.

Srđan Milić, leader del Partito popolare socialista, il più forte partito d’opposizione, è convinto che questo "Affare del secolo" sia viziato dalla corruzione perché – come afferma – vi sono inclusi direttamente anche alcuni membri del gabinetto del premier montenegrino.

Simile è la valutazione del Movimento per i cambiamenti, altro partito d’opposizione. Come riporta il suo vicepresidente, Branko Radulović, le prime stime indicavano che la realizzazione dell’autostrada sarebbe costata 1.8 miliardi di euro. "Quella era una stima al momento in cui le tariffe per i lavori edili erano alti. Nonostante ora siano calate parecchio, per la costruzione dell’autostrada si parla di cifre quasi due volte superiori alla stima iniziale", ribadisce Radulović.

L’autostrada Bar-Boljare, secondo le stime ufficiali, dovrebbe essere lunga 170 chilometri e dovrebbe costare 2.8 miliardi di euro. Ciò significa che il costo di un chilometro di questa autostrada si aggirerebbe attorno ai 16 milioni di euro. Cifre molto rilevanti per un piccolo paese. Ma per il governo montenegrino sembra non esserci spazio di ripensamento. Perché questa, come amano dire i suoi funzionari, è la "priorità n. 1 dello Stato". A loro dire avrà effetti molto positivi sull’economia – bancarottiera – di questo paese.

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