L’aria salata di Tbilisi
Un film italiano ha vinto il premio speciale della giuria al Festival Internazionale del Cinema di Tbilisi. Il commento di Igor Brunello, selezionatore per l’Italia, e gli altri premi di questa rassegna dedicata alle opere prime
La nona edizione del Festival Internazionale del Cinema di Tbilisi si è conclusa ufficialmente il 14 dicembre scorso, con la premiazione dei vincitori e la proiezione del film "Dikoe Pole" (Campo selvaggio), diretto dal regista georgiano Mikhail Kalatozishvili e vincitore dell’Art Cinema Award all’edizione 2008 del Festival del Cinema di Venezia.
Oltre 50 i film proiettati nel corso della rassegna. Dieci le opere in gara tra le quali "L’aria salata" di Alessandro Angelini, vincitore del premio speciale della giuria. Nella giuria internazionale, composta da cinque membri, l’Italia e’ stata rappresentata da Michele Panella, regista e consulente artistico del Festival Intercity di Firenze.
Tra gli ospiti della rassegna cinematografica anche Igor Brunello, collaboratore del Festival del Cinema Italiano – Opere Prime che si tiene ogni anno a Gallio, sull’Altopiano di Asiago. Il Festival vicentino offre agli spettatori un concorso cinematografico costituito da opere prime italiane di alta qualita’. "E’ una rassegna prestigiosa – spiega Brunello – dalla quale sono passati molti di quelli che poi sono diventati registi italiani di successo. Alcuni esempi ne sono Emanuele Crialese, Alessandro Angelini, Andrea Molaioli e Davide Sordilla."
Nei mesi precedenti l’evento cinematografico, Igor Brunello ha collaborato con gli organizzatori per la selezione dei film italiani adatti a partecipare al Festival di Tbilisi. Particolarita’ della rassegna georgiana, cosi’ come quella di Gallio, e’ il fatto che possono partecipare al concorso solo opere prime o seconde di registi debuttanti. "In Italia si fa fatica a produrre un’opera prima perche’ i registi esordienti hanno pochissimi mezzi a disposizione. Ma dalla loro parte hanno una gran passione – afferma Igor Brunello – ed e’ bello vedere che questi giovani registi riescono ad arrivare fin qui e partecipare a festival internazionali".
"L’aria salata" e’ la prima opera di Alessandro Angelini, che sta ora girando un secondo film con Sergio Castellito nel ruolo del protagonista. Il film premiato a Tbilisi racconta la storia di un educatore che lavora in un penitenziario, dove cerca di aiutare i detenuti a reinserirsi nella societa’. Qui ritrova il padre che lo ha lasciato quando era ancora bambino. "E’ un film sulla necessita’ di rispettare i padri, che significa poi rispettare le proprie radici e quindi rispettare gli altri. In questo momento storico – spiega ancora Brunello – e’ un messaggio importante: bisogna recuperare le radici per aprirsi agli altri e non chiudersi nel nazionalismo."
Nell’ambito della rassegna di Tbilisi e’ stato proiettato fuori concorso anche il film "Dopo mezzanotte", diretto da Davide Ferrario, che ha riscosso l’apprezzamento del pubblico. La partecipazione dei due film italiani al Festival e’ stata resa possibile grazie al contributo dell’Ambasciata italiana in Georgia.
Tra i film in gara anche un film russo. Gli organizzatori non si sono fatti influenzare dalle tesissime relazioni politiche tra Georgia e Russia e dal recente conflitto, e hanno ammesso al concorso un’opera russa a simbolizzare che il cinema va al di la’ della politica e puo’ favorire lo scambio e il dialogo tra i popoli.
Nessun film georgiano ha invece ricevuto la nomina al Prometeo, il premio del Festival di Tbilisi. La nona edizione della rassegna e’ stata vinta dal film "Amore e altri crimini" di Stefan Arsenijević, giovane regista serbo gia’ vincitore di diversi premi nazionali e internazionali per i suoi cortometraggi, tra i quali l’Orso d’Oro a Berlino, il Premio dell’Accademia Europea del Film e la nomination all’Oscar. "Amore e altri crimini" e’ il suo primo lungometraggio. "E’ un film molto ironico – racconta Brunello – tutto giocato tra il desiderio e la paura di cambiare che crea immobilita’ apparente, ma in realta’ piena di oscillazioni dell’anima. Quello che mi e’ piaciuto di piu’ del film e’ che il regista riesce a concentrarsi su tutti i personaggi con ironia e calore. Arsenijević ricorda Aki Kaurismaki, la creativita’ esuberante del suo film si percepisce gia’ dai titoli di testa, fatti di pezzi di murales. E ti viene subito da pensare che quello sara’ un grande film".
Il Prometeo d’argento per il miglior regista e’ stato vinto da "Autunno" del giovane regista turco Özcan Alper.
A detta dei partecipanti "l’ospitalita’ e’ stata fantastica, gli organizzatori del Festival di alta professionalita’". "La cosa che mi ha colpito di piu’ – ha commentato Brunello – sono stati i giovani e i tanti studenti volontari che hanno collaborato al Festival. Cosa inusuale in altre rassegne cinematografiche".
Nel corso del Festival due sezioni fuori concorso sono state dedicate ad opere tedesche e francesi. "Made in Germany" e’ stata realizzata in collaborazione con il centro culturale tedesco "Goethe Institut", e "French topics" con il centro culturale francese "Alexander Dumas". Per quanto riguarda l’Italia, il primo contatto tra il Festival di Gallio e quello di Tbilisi di quest’anno potrebbe rappresentare il primo passo di una collaborazione duratura che possa aprire una nuova finestra sul cinema italiano.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell’articolo sono da attribuirsi unicamente all’autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell’UNHCR
editor's pick
latest video
news via inbox
Nulla turp dis cursus. Integer liberos euismod pretium faucibua