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La privatizzazione della Telekom Montenegro

Una delle più importanti aziende del Montenegro sta per essere privatizzata. La quota di capitale statale sarà venduta ad un acquirente straniero. L’opposizione politica contesta l’azione del governo, i media indipendenti avvertono delle controversie legate al regime di monopolio in vigore

21/10/2004, Jadranka Gilić - Podgorica

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Telekom Montenegro, il gruppo più forte per solidità finanziaria e redditività dell’economia montenegrina, sta per essere privatizzato. Il Governo ha annunciato, il 18 ottobre scorso, l’offerta pubblica per vendere la parte statale dell’azienda, cioè il 51,12% del capitale.

È stata accettata la Strategia per la privatizzazione della Telekom e il Governo ha già deciso che i soldi della privatizzazione saranno investiti in lavori pubblici, cioè nell’autostrada al nord del Paese.

I motivi adotti per la privatizzazione dell’azienda sono vari: dall’assunzione che il futuro proprietario dirigerà meglio l’impresa, alla valutazione che il prezzo della Telekom diminuirà, a causa della concorrenza, e che di conseguenza è necessario sfruttare il momento opportuno per la privatizzazione.

Ma, secondo l’opposizione nessuna di queste motivazioni convince abbastanza sul fatto che la vendita sia necessaria proprio in questo momento.

La Telekom Montenegro esiste dal 1998 quando ci fu la separazione tra la Posta e la Telekom. Da allora la Telekom ha investito più di 100 milioni di euro in infrastrutture. L’azienda si è confermata così come un operatore moderno in grado di sostenere adeguatamente lo sviluppo delle tecnologie del futuro.

Il Gruppo Telekom Montenegro è composto dalle seguenti aziende: la compagnia telefonica di rete fissa, la compagnia telefonica di rete e di servizi GSM « Monet », il provider internet, « Internet Montenegro », dove la Telekom possiede l’85% del capitale e « Montenegro Card », l’azienda che gestisce le cabine telefoniche, dove la Telekom detiene il 51% delle azioni.

Il Governo, insieme agli esperti internazionali, ha dichiarato che il valore della Telekom è di 140 milioni di euro
L’opposizione sostiene che il valore dell’azienda sia stato sottovalutato, visto il livello degli investimenti attuati negli ultimi anni e il fatto che per il solo 2003 il profitto netto della Telekom era pari a 18 milioni di euro.

Un’altra considerazione. La Telekom Montenegro è l’unico operatore di telefonia fissa e dunque controlla il 100% del mercato. Monet controlla il 45% del mercato, mentre Internet Montenegro controlla il 95% del mercato. Attraverso queste aziende si concretizza l’impegno industriale del Gruppo per offrire tecnologie e servizi sempre più avanzati, assicurando un’opportunità di crescita per sé e per l’interno Paese.

Il settimanale «Monitor» usa toni pessimistici per parlare della privatizzazione. Secondo i giornalisti del settimanale montenegrino, che da tempo dedica parecchio spazio a questa vicenda, la Telekom non migliorerà dopo la privatizzazione, né dal punto di vista di azionisti e utenti, né dal punto di vista degli impiegati. Altrimenti il Governo non venderebbe l’azienda prima che il Paese vari la legge antimonopolio.

Secondo la Legge sulle Telecomunicazioni, articolo 27, la Telekom Montenegro aveva diritto al monopolio fino 31 dicembre 2003. Tuttavia continua ad essere l’unico operatore di rete fissa, proprio per l’assenza di una legge antimonopolio con standard europei. Attualmente non esistono sufficienti motivi economici per far sì che la concorrenza entri nel mercato. Cambiando la proprietà, da statale a privata, si creerebbero ulteriori ostacoli allo sviluppo della concorrenza. Il nuovo proprietario sarà senz’altro interessato a mantenere il monopolio il più a lungo possibile. Così che potrebbe accadere che il monopolio statale diventi un monopolio privato.

L’opposizione teme pure che non siano state fatte le analisi comparative di vantaggi e svantaggi derivanti dalla privatizzazione. Secondo loro la privatizzazione della Telekom non è certo un caso isolato nei Balcani e si dovrebbero prendere in considerazione anche le esperienze precedenti degli altri paesi in transizione. Altri governi hanno venduto a grandi multinazionali le aziende statali di telecomunicazioni.

Le esperienze dei paesi vicini, come ad esempio la Serbia, la Croazia e la Macedonia, ci avvisano che dopo la privatizzazione non è accaduta la tanto attesa liberalizzazione del mercato. Ma ciò non è accaduto nemmeno nei paesi oltre i Balcani, come la Repubblica Ceca e la Slovacchia. Al contrario, le tariffe telefoniche sono aumentate più volte in questi anni (Croazia e Macedonia) o sono rimaste ad un livello abbastanza alto (Repubblica Ceca e Slovacchia). Una volta venuto a mancare il controllo del governo, senza una situazione di concorrenza, il peso ricadrebbe immediatamente sulle spalle dei cittadini.

Parlando delle tariffe, il Governo montenegrino ha accettato la Strategia di privatizzazione, dove si dichiara la necessità dell’incremento delle tariffe telefoniche urbane, mentre le tariffe telefoniche internazionali dovrebbero diminuire. Si spiega che col progresso delle tecnologie, si abbasseranno i prezzi per il traffico internazionale, e che l’azienda, se vuole guadagnare, deve sostituire le perdite derivanti dal traffico internazionale con un incremento delle tariffe nazionali.

Dall’altra parte, la ONG – MANS (Mreža za afirmaciju nevladinog sektora – Rete per l’affermazione del settore non governativo), nella sua recente pubblicazione dedicata alla privatizzazione in Montenegro, spiega che l’incremento delle tariffe deve essere accompagnato da analisi cost-benefit, inclusi gli aspetti sociali del problema, e dall’adozione di standard europei nelle politiche di antimonopolio.

Inoltre, la Telekom Montenegro ha annunciato la razionalizzazione dei posti di lavoro. Anche se il Governo insiste che il programma sociale avrà un’importanza speciale nella scelta del futuro proprietario, l’esperienza della Telekom macedone sta preoccupando gli impiegati. Oltre all’aumento delle tariffe, nel caso della Telekom macedone, privatizzata tre anni fa, ci fu un taglio del numero degli impiegati dai 3.100 ai 2.300 attuali, cioè 1/3 in meno.

Anche se prima del 5 novembre, data entro la quale è possibile presentare le domande per la partecipazione al processo di privatizzazione, non potremo sapere con certezza i nomi delle aziende interessate, il quotidiano « Vijesti », nell’edizione del 18 ottobre, riporta quali sono i potenziali acquirenti della Telekom.

Tre aziende hanno già annunciato la loro partecipazione. Si tratta della ungherese «Matav», della russa «Sisteme» e della Telekom Slovenia.

La Matav ha già comprato la Telekom macedone. Da notare è che, il proprietario della compagnia ungherese Matav è la multinazionale Deutsche Telekom, la quale possiede già le aziende di telecomunicazioni della Croazia e della Slovacchia.
Oltre a questo la Deutsche Telekom possiede anche il 25% della compagnia russa Sisteme.

Va da sé che i tedeschi potrebbero essere i futuri partner strategici del Montenegro.

Il terzo interessato è l’azienda statale Telekom Slovenia. Ma, oltre ad essere un possibile investitore, la Telekom Slovenia, rappresenta l’esempio che la privatizzazione delle aziende statali non deve essere un passo necessario per condurre il processo di transizione con successo. Gli sloveni sono riusciti ad entrare nella Unione Europea senza vendere le loro imprese importanti e con meno problemi sul piano delle politiche sociali.

Ad ogni modo, la decisione per la privatizzazione della Telekom Montenegro è stata presa. Il 22 dicembre scadrà il termine entro il quale i potenziali investitori potranno presentare le loro offerte, dopo di che si saprà il nome del nuovo proprietario.

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