Tipologia: Notizia

Tag:

Area: Georgia

Categoria:

La Pride Week in Georgia tra violenze e omofobia

La Pride Week si tiene a Tbilisi dall’1 all’8 luglio. A causa delle violenze subite in passato e del deterioramento della sicurezza per gli eventi LGBT+, non sono previste marce pubbliche. Tuttavia, gli organizzatori sono determinati a promuovere l’inclusività nonostante la retorica divisiva e omofoba del governo

06/07/2023, Marilisa Lorusso -

La-Pride-Week-in-Georgia-tra-violenze-e-omofobia

Dall’1 all’8 luglio si tiene a Tbilisi la Pride Week. L’evento anche questo anno non prevede nessuna marcia, dopo le violenze nel 2013, anno che ha messo fine alla marcia del Gay Pride, e del 2021, quando gli omofobi si sono scatenati contro organizzatori, attivisti e giornalisti. Il quadro di sicurezza per eventi LGBT+ è nettamente peggiorato ed è impensabile organizzare un evento in uno spazio pubblico accessibile a tutti.

Violenza e omofobia

Il periodo che ha preceduto la Pride Week è stato purtroppo caratterizzato da una serie di episodi che sono in linea con l’involuzione ultra conservatrice e violenta del dibattito interno in Georgia. Da anni la Georgia non registrava un numero così elevato di aggressioni da parte di gruppi di violenti o di singoli individui, episodi che sistematicamente vengono sminuiti dagli esponenti del partito di governo Sogno georgiano, come: l’assalto al campo estivo del partito libertario Girchi, lo studioso Levan Berdzenishvili preso a uova e insulti mentre passeggiava per il centro città, Misha Mshvildadze, volto televisivo di un programma satirico, preso a pugni mentre andava al supermercato. Il Sogno georgiano stesso si fa sempre più promotore si una retorica che sdogana omofobia e violenza contro posizioni liberali e critiche.

L’omofobia di stato è stata promossa dall’esponente di Sogno georgiano Irakli Kobakhidze. Le sue parole e i fatti che hanno accompagnato la sua presenza nell’Università di Tbilisi  sono state seguite a esternazioni altrettanto omofobe del Primo ministro Irakli Garibashvili. Garibashvili ha riportato un dato da un sondaggio francese, secondo il quale il 22% dei giovani francesi si identifica come non binario. Secondo il Primo ministro è un dato allarmante, e la Georgia deve essere protetta da questo tipo di “propaganda”. Il sito Netgazeti ha notato ironicamente che i georgiani devono essere protetti, ma il figlio di Garibashvili evidentemente può essere esposto, perché invece di studiare nelle patrie università andrà a studiare proprio in Francia.

Il 30 giugno Garibashvili ha tenuto la relazione annuale al parlamento durante la quale ha ritirato fuori la questione dei francesi fluidi al 22% e ha dichiarato che è il caso che la Georgia pensi a una legge sulla propaganda omosessuale. Così dopo la tentata legge sugli agenti stranieri, ritirata letteralmente a furor di popolo, il governo georgiano può tentare una nuova avventura nel mondo delle leggi ispirate alle politiche russe.

Ha messo di fronte alla responsabilità delle sue parole Ana Natsvlishvili, parlamentare del partito Lelo che ha apostrofato il Primo ministro accusandolo di aver istigato all’odio con le sue parole ed esposto quindi persone e gruppi specifici ad azioni violente. La Natsvlishvili ha accusato Garibashvili di aver dato luce verde ai perpetratori di violenze, gli stessi che hanno causato il pestaggio a morte di Lekho Lashkarava .

Ma a dare manforte al Governo c’è la chiesa Ortodossa, che pure si è espressa a favore di una legge contro la “propaganda omosessuale”. La presidente della Georgia Salomè Zourabushvili, sempre più in rotta con il governo, ha però preannunciato che porrebbe il veto sulla legge.

Luce verde

La luce verde alla violenza il Governo del Sogno georgiano la sta già dando da anni. Proprio i perpetratori delle violenze dei Pride precedenti girano indisturbati per la Georgia, mentre chi ha protestato contro il governo si trova sotto processo, anche con impianti accusatori piuttosto labili, mentre per esempio le violenze alla Pride week del 2021 hanno ingenerato una grande quantità di prove di reato che avrebbero dovuto essere dovutamente indagate.

In questo contesto non stupisce la nuova aggressione denunciata da un giornalista della TV Mtvari , vicina alle posizioni delle opposizioni, e dal Movimento Nazionale Unito, il giorno stesso del discorso del Primo ministro Garibahvili in parlamento.

Nella lunga stagione della demonizzazione è caduta nella rete dell’isteria omofoba anche McDonald’s , brand mondiale contro cui si è lanciato lo stesso Garibashvili. Imedi Tv, canale vicino al governo, ha infatti lanciato lo scandalo che in un Happy Meal è stato trovato un libercolo che parla del musicista britannico Elton John e menziona il suo matrimonio con David Furnish e che i due hanno dei figli. Secondo Gia Volski, vice presidente del parlamento e falco del Sogno: “Il compito dei nemici della Georgia, i partecipanti alla cospirazione contro la Georgia oggi, è creare nuovi centri di scontro. È un peccato se McDonald’s sia parte di tutto questo”.  Il proprietario di McDonald’s, nonché di CocaCola, Temur Chkhonia è stato minacciato e gli è stato intimato di rimuovere il libercolo. Chkhonia è peraltro stato spesso critico del governo, lo ha accusato di essere filo-russo ed è un sostenitore del trasferimento all’estero del presidente incarcerato Mikheil Saakashvili.

In questo contesto di sdoganamento della violenza verbale e fisica e di isteria omofoba gli organizzatori della Pride Week hanno messo insieme l’evento, sapendo che nessuno è al sicuro, e che non è più il patrocinio di qualche ambasciata che funge da scudo ad aperte aggressioni.

Ma gli organizzatori sono determinati e hanno lanciato l’hashtag #სიყვარულსვერდაამარცხებ “non si può sconfiggere l’amore”. Nel video promozionale dell’evento  hanno invitato i loro concittadini a partecipare alla Pride Week e hanno ricordato dal loro sito che “La Pride Week ha una grande valenza, anche politica, in Georgia, dove influenti avversari ostacolano intenzionalmente la protezione dei diritti umani fondamentali, alimentano l’odio e diffondono ideologie divisive. È un momento in cui ci riuniamo per superare le sfide e promuovere la comprensione e l’accettazione.”

Nelle intenzioni degli organizzatori, quindi, la week attraverso conferenze ed eventi culturali sarà l’occasione per aggiungere un tassello nel mosaico dell’inclusività e della coesione sociale georgiana, laddove continua a essere promossa una retorica divisiva e violenta.

editor's pick

latest video

news via inbox

Nulla turp dis cursus. Integer liberos  euismod pretium faucibua

Possono interessarti anche