La finestra di Umbria Jazz
La cooperazione decentrata porta in Serbia la quarta edizione di Umbria Jazz Balcanic Window. Lo sviluppo locale, l’economia e il turismo partono dalla cultura
Con la festa di inaugurazione tenutasi a Belgrado il 15 agosto scorso, si è avviata la quarta edizione dell’ "Umbria Jazz Balkanic Windows". Il festival perugino, nato 35 anni fa, dal 2005 è infatti un ospite regolare nelle città serbe di Novi Sad e Belgrado. I prossimi 29 e 30 agosto, davanti alla "Casa dei fiori" della capitale, si terranno concerti di musicisti serbi e italiani. L’ingresso è libero per l’intera durata dell’evento.
La quarta edizione dell’ Umbria Jazz balcanico è una produzione congiunta promossa dall’associazione serba Multikultivator, la Fondazione Umbria Jazz e l’Associazione Ring Ring International.
Per il primo giorno di manifestazione sono previsti due concerti: dopo lo spettacolo della compagnia "Fatima Spar und die Freedom Fries" che raggruppa i musicisti provenienti da Austria, Turchia e Serbia, si esibirà il trio italiano "Domenico Caliri ‘CAL’ trio". Per il 30 agosto gli organizzatori hanno annunciato i concerti del gruppo locale "Unit 5" e degli ospiti italiani "Quartetto di Dino Rubino".
Nelle sue edizioni all’estero, il famoso festival musicale italiano promuove la musica jazz facendo da ponte con gli artisti locali emergenti. All’epoca dell’inizio del gemellaggio con Umbra jazz, la situazione economica e culturale serba non offriva molti sponsor per la realizzazione del progetto, tuttavia raccolse l’interesse di molti enti governativi così come associazioni politiche e culturali. La natura di questi rapporti di collaborazione ha portato anche a suggerire il nome di questa manifestazione, che fin dall’inizio ha voluto indicare una nuova visione dei Balcani, una nuova finestra.
Dietro la finestra musicale si trovano il partenariato e la cooperazione culturale tra la regione Umbria, le istituzioni serbe e quelle italiane, e le associazioni culturali dei due paesi. Questo sodalizio ha lo scopo di promuovere la cultura, ma anche lo sviluppo locale, l’economia e il turismo tra i due paesi.
Come noto, la cooperazione decentrata che lega la Serbia ad alcune regioni di stati membri dell’UE è ormai ben sviluppata. Già dal novembre del 2002 la regione della Vojvodina fa parte dell’Assemblea delle regioni europee (AER), e molti sono stati i progetti realizzati in collaborazione con i partner europei contribuendo al suo avvicinamento verso l’integrazione nell’Unione.
La collaborazione tra Umbria e Vojvodina fornisce un buon esempio di queste relazioni di lungo periodo. Nel dicembre del 2006 le due regioni hanno firmato un accordo che le impegnava in uno sfozo congiunto "allo scopo di sostenere la collaborazione interregionale ed internazionale nell’ambito del processo di unificazione europea".
All’interno della cooperazione con la regione Umbria, quest’anno circa 50 rappresentanti italiani hanno partecipato alla Fiera dell’agricoltura di Novi Sad, il più importante evento di questo genere nel sud-est europeo.
D’altra parte, la delegazione dell’Ufficio per gli affari europei della regione Vojvodina ha realizzato di recente un viaggio studio in Italia. Come spiega il suo direttore Predrag Novikov: "Sono stati presentati alcuni progetti con lo scopo di rafforzare la cooperazione tra le due regioni. Per esempio, la Vojvodina ha proposto un progetto sull’uso delle fonti geotermali locali, e l’ente regionale per lo sport e la gioventù ha sviluppato dei progetti per rafforzare le politiche giovanili. Davanti alle nostre regioni si sono gettate le basi per una cooperazione intensa. Appena la Serbia diventerà un candidato per l’ingresso nell’UE, avremo a disposizione i nuovi fondi europei, e per utilizzarli al meglio abbiamo bisogno di partner e progetti comuni".
I progetti con il maggior impatto sullo sviluppo locale avranno la possibilità di essere elaborati in Italia e di partecipare alle gare di appalto europee. Le due regioni hanno posto un’enfasi particolare sulle aree depresse, delle quali si parlerà anche in seguito durante la visita della delegazione italiana in Serbia, prevista per il settembre di quest’anno, con l’obiettivo di procedere alla stesura di un piano di azione per il 2009. Il lavoro di collaborazione, già svolto in questi anni, può quindi permettere alla Regione Umbria ed alle aziende coinvolte di essere tra gli interlocutori privilegiati per la realizzazione di comuni progetti di lavoro.
Cultura, tradizione e paesaggio; sviluppo di un turismo basato sull’enogastronomia e la promozione delle eccellenze; sviluppo delle infrastrutture, ammodernamento del sistema produttivo, innovazione e ricerca nel settore zootecnico: sono queste le prospettive ed i risultati attesi dal partenariato fra Umbria e Vojvodina.
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