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La brigata degli abkhazi nel Donbass

Il comandante della 15a Brigata Internazionale di stanza nel Donbass è un abkazo. La sua milizia, composta da volontari provenienti da regioni caucasiche, è impegnata a fianco delle forze separatiste della Novorossia

04/08/2015, Matteo Pugliese -

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È noto che nel conflitto per procura in corso nel Donbass vi siano molti volontari stranieri, desiderosi di mostrarsi solidali con una delle parti. Così veterani croati si sono arruolati con gli ucraini, chiedendo di essere schierati proprio di fronte ai cetnici serbi che combattevano per i separatisti. Ceceni e georgiani sono accorsi in aiuto di Kiev, uniti dal comune odio per la Russia. Persino l’ex presidente georgiano Saakashvili ha accettato l’incarico di governatore della regione di Odessa, provocando l’ira dei russi.

La XV Brigata Internazionale

Stemma XV Brigata Internazionale

Il 2 luglio 2014 è stata fondata una formazione che solo di recente ha raggiunto consistenza, la 15a Brigata Internazionale. Il nome è ispirato alla XV Brigada Internacional che combatté per i repubblicani nella guerra civile spagnola. La Brigata odierna è un’unità di milizia, composta da volontari provenienti da Abkhazia, Ossezia del Sud, Daghestan e altre regioni caucasiche. Non mancano tuttavia volontari russi e persino finlandesi. Lo stemma adottato, una mano bianca su sfondo rosso circondata da stelle, è l’antico simbolo degli abazi, un gruppo etnico di Circassia e Adighezia legato agli abkhazi, che infatti lo riprendono nella loro bandiera a strisce biancoverdi. Secondo alcune interpretazioni, la mano ha un duplice significato: benvenuto per gli amici e altolà ai nemici. Abkhazi e osseti, durante l’offensiva georgiana del 2008, furono aiutati in modo determinante dalla Russia. Adesso vedono un’analogia tra la loro causa e quella dei separatisti filorussi.

Il comandante Abkhaz

Il comandante dell’unità si fa chiamare Abkhaz. Si tratta di Akhra Avidzba, nato a Gudauta (Abkhazia) il 27 gennaio 1986. Abkhaz è arrivato nel Donbass all’inizio del conflitto e prima di fondare la 15a ha combattuto in altre formazioni. La Brigata – tale solo sulla carta – è inquadrata nelle forze dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, città dove il 9 maggio 2015 ha partecipato alla tradizionale parata per la Giornata della vittoria. Da fonti open risultavano presenti in quell’occasione non più di cento elementi. Secondo fonti al massimo livello nel ministero degli Esteri di Sukhumi, risultano accertati più di quindici volontari partiti dall’Abkhazia. L’età media è relativamente bassa, attorno ai trent’anni, tuttavia non si esclude la presenza di veterani della guerra in Georgia del 1992-93.

L’organico di questo reparto è in continua crescita, anche grazie alle attività di propaganda e reclutamento attraverso i social network. Tale compito è affidato ad una ragazza russa, portavoce della Brigata, che periodicamente pubblica video informativi, interviste, eventi di beneficenza e assistenza umanitaria. La 15a dispone di un gruppo sul sito VKontakte che conta più di diecimila followers e di un canale Youtube in costante aggiornamento. La grande attenzione nel curare l’immagine della Brigata è un fattore determinante nel convincere altri cittadini abkhazi, osseti e in generale caucasici ad arruolarsi. La strategia di comunicazione riserva un ruolo speciale al comandante Abkhaz, dipinto dall’iconografia ufficiale in pose marziali. È proprio lui a volere sulle uniformi la ricorrente simbologia ispirata alla cultura abkhaza. Egli si è trasferito stabilmente nel Donbass e nel giugno 2015 ha avuto un figlio, Adar, dalla moglie Yulia .

A luglio 2015, la Brigata è schierata in prima linea a Marynka, dove è impegnata in scontri con le forze ucraine. Il comandante Abkhaz ha annunciato la morte di due uomini, tra cui l’abkhazo Irakli Adleiba, oltre al ferimento di due connazionali, un osseto, un circasso e un cittadino del Kabardino-Balcaria. Sebbene questa unità non sia direttamente organizzata dal governo abkhazo, Sukhumi non pone alcun ostacolo alla partecipazione nella guerra in Ucraina. Anzi, ha espresso solidarietà alle autorità separatiste della Novorossia, inviando nel dicembre 2014 un convoglio di aiuti umanitari . In quell’occasione il sedicente viceministro degli esteri di Donetsk, Vasiliy Pichugin, ha ringraziato l’Abkhazia definendola repubblica amica. Occorre infine segnalare che, secondo Kiev, i russi hanno trasferito un’unità regolare di ricognizione con droni , basata in Abkhazia (grazie agli accordi militari bilaterali), alla regione di Lugansk, per spiare le truppe ucraine. 

 

 

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