Kotor: i pionieri della differenziata
La città di Kotor è uno dei pochi comuni del Montenegro dove si esegue la raccolta differenziata. Ha iniziato tre anni fa con un progetto pionieristico tutt’ora in corso. I risultati non sono ottimali ma un passo avanti è stato fatto verso una gestione sostenibile dello smaltimento dei rifiuti. Ne abbiamo parlato con Đuro Perović, direttore dell’azienda "Lovanja" che dal 2004 al 2007 ha gestito il centro di raccolta di Kotor
Đuro Perović è il direttore esecutivo dell’azienda "Lovanja" i cui membri fondatori sono il comune di Budva, quello di Kotor (Cattaro) e l’azienda idrica regionale. Lovanja è un’azienda specializzata nella differenziazione e nello stoccaggio dei rifiuti. Dal 2004 alla fine del 2007 ha gestito la discarica sanitaria temporanea denominata “Lovanja” e ubicata nel comune di Kotor. Ora si occupa della chiusura della discarica, in accordo con gli standard ecologici, e del suo monitoraggio.
Girando per la città di Kotor si notano vari cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. Quando ha iniziato Kotor con la differenziata?
Kotor ha iniziato tre anni fa. Si è trattato di un’iniziativa pionieristica. Col tempo si sta migliorando ma non abbiamo ancora raggiunto un livello ottimale. Finché la discarica di Lovanja era in funzione avevamo un centro per il riciclaggio, o meglio un centro per la selezione dettagliata dei rifiuti. Quando abbiamo chiuso questa discarica tutta l’attrezzatura è stata data in affitto all’Azienda pubblica del comune, e adesso sono loro ad occuparsi dei rifiuti. Mentre noi ci occupiamo solo del monitoraggio della discarica. Siamo in attesa che il ministero e le municipalità decidano la collocazione per una nuova discarica, perché secondo il ministero spetterà alla Lovanja gestire la nuova discarica.
Si sta riferendo al progetto per un Centro regionale per l’elaborazione dei rifiuti per Tivat, Kotor e Budva nella località di Trešanjski Mlin?
Si parla di Trešanjski Mlin e di Lovanja. So che è stato fatto uno studio condotto dalla Banca Mondiale sui possibili siti dove collocare la discarica e ne sono emersi 14. La prima di queste zone è ancora Lovanja, poi Trešanjski Mlin, Veljovići, ecc. Poi però quando si doveva attuare il progetto sono emersi un sacco di problemi. In particolare vi sono divergenze di vedute tra i tre attori in gioco: i comuni, il ministero e comitati di cittadini.
Il ministero ad esempio spinge sul progetto di Trešanjski Mlin mentre gli altri sono contrari. Lo studio fatto indica che il sito di Lovanja è ancora il migliore, ma il comune di Kotor è contrario ad una discarica in quella zona, eccetto forse alcuni siti in collina. E’ ancora incerto tra l’altro se ci sarà una discarica per tutti e tre questi comuni (Budva, Kotor e Tivat, ndr.). Tenga presente che il comune di Podgorica ha già individuato un luogo per i comuni di Bar e Ulcinj, e siccome queste due città non sono così lontane da Budva, potrebbe accadere che Budva rientri sotto la competenza di quella discarica. Ho anche sentito dire che Herceg Novi sta progettando una sua discarica. Insomma c’è il rischio che Tivat e Kotor rimangano tagliate fuori e allora non avrebbe senso fare una nuova discarica per questi due comuni.
Adesso dove vengono mandati i rifiuti di questi tre comuni?
A Podgorica e Nikšić. La selezione si fa qui, nel senso che la municipalizzata JP Kotor (Azienda pubblica di Kotor) raccoglie i rifiuti per le municipalità di Kotor e Tivat. Poi il materiale destinato al riciclaggio viene diviso da quello non riciclabile che finisce a Nikšić o Podgorica.
Qual è la percentuale di riciclaggio?
La municipalizzata afferma che arrivano fino al 50%, ma più che riciclaggio diciamo che è di selezione dei rifiuti.
Quindi i camion prelevano i rifiuti dalla città e li portano dove?
Li portano nel centro di selezione dei rifiuti, alla Lovanja, che noi abbiamo dato in affitto alla JP Kotor. Poi vengono selezionati i rifiuti, si creano le eco balle sia dei rifiuti riciclabili che di quelli non riciclabili. Quelli non riciclabili vengono caricati su camion più grandi e vengono portati nelle discariche di Nikšić e Podgorica. In realtà in questo modo si spendono parecchi soldi per i trasporti.
Quanto influisce l’alto numero di turisti durante la stagione estiva sullo smaltimento dei rifiuti?
Lo standard è di circa 500 chilogrammi per abitante durante l’anno. A Kotor però c’è un turismo particolare, perché la maggior parte dei turisti sono di passaggio, nel senso che vengono qua in gita in nave o in autobus, di solito in giornata. Quindi influisce parecchio rispetto al resto dell’anno, ma non così tanto come se si trattasse di turisti che rimangono per più giorni. Diciamo che c’è un aumento di circa il 40% dei rifiuti nei tre mesi estivi in cui è concentrata l’intera stagione turistica.
Siamo sempre su livelli di sostenibilità per la municipalità di Kotor?
Sì, certo.
Quanto la popolazione locale ha accettato la raccolta differenziata? Si sono già abituati?
Diciamo che è molto meglio di prima, ma siamo lontani da come dovrebbe essere. Buona parte della gente continua a mettere tutti i rifiuti in un sacchetto unico che poi viene depositato in uno qualsiasi dei cassonetti.
Il Comune sta facendo qualcosa per educare la cittadinanza all’uso della differenziata? È pubblicizzato in qualche modo?
Certo, lo fanno continuamente. Ma non credo che dia i risultati attesi.
Kotor è l’unico comune che adotta la differenziata?
Di questi tre comuni che ho menzionato prima, sì, è l’unico. Anche Herceg Novi fa la differenziata. Budva ha detto di volerla fare ma non sono sicuro che l’abbiano già introdotta, e poi c’è Podgorica. Lovanja è stata la prima discarica organizzata in questo modo. Dopo di noi lo ha fatto Podgorica e nessun altro sul territorio del Montenegro
Perché si è deciso allora di chiudere la discarica Lovanja?
Perché il comune non voleva la discarica qui. Non lo capisco nemmeno io. Può essere una decisione politica legittima ma è ingiustificabile. Io penso che la soluzione per il comune di Kotor dovrebbe essere di realizzare un’altra vasca, chiamiamo così la fossa in cui vengono collocati i rifiuti. Anche perché adesso ci sono nuove tecnologie. Siamo stati a vedere come hanno intenzione di fare a Barcellona e a Brescia. Ci sono progetti per fare un centro di raccolta che è completamente dedicato al riciclaggio, cioè tutti i rifiuti, eccetto ferro, pietre e vetro, vengono riciclati in carburante diesel, acqua demineralizzata, humus e altro materiale inerte (circa il 10-15%) che può essere riutilizzato come materiale edile. In questo modo non serve una discarica sanitaria. Funzionari del governo sono venuti qui alla Lovanja, hanno dato tre mesi di tempo per cercare di trovare i finanziamenti per soddisfare le esigenze del progetto per un nuovo centro di raccolta e riciclaggio, il cui costo sarebbe di circa 12 milioni di euro. Noi abbiamo scritto al governo e a tutti quelli che decidono su questa questione, ma non abbiamo ricevuto risposta. Alla fine abbiamo rinunciato perché non sappiamo più a chi rivolgerci. Io ritengo che per Kotor e il litorale questa possa essere la soluzione, se è come indicato da progetto. So che lo fanno già in Brasile per le biomasse, si tratta di progetti che sono realizzabili in meno di cinque anni. Ma qui a quanto pare non interessa a nessuno un progetto di questo tipo. Io ormai sono troppo vicino alla pensione per fare il Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Avete partecipato a corsi di formazione anche all’estero su questa tipologia di progetti?
Come no, siamo stati anche in Germania. Là funziona bene la cosiddetta prima selezione, e in discarica arriva materiale ben selezionato e pulito. Mentre da noi arriva perlopiù materiale grezzo e la selezione arriva in un secondo tempo. Siamo stati a vedere anche gli inceneritori in Germania, dove vengono bruciati i materiali non riciclabili. Ma questo tipo di strutture si stanno abbandonando sempre più.
Il Montenegro non ha un inceneritore?
No, ci sono state varie idee e proposte. Qui quello che non viene riciclato finisce nella discarica sanitaria, viene compattato e si ricopre di terra. Quando la fossa si riempie allora si chiude ecologicamente, come abbiamo fatto alla Lovanja. Ripeto, se quel progetto di cui parlano è effettivamente come indicato, sarebbe veramente una soluzione. Perché vengono controllati i gas che si sprigionano dalla discarica, le temperature sono basse e le acque che colano dai rifiuti vengono reimpiegate.
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