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Kosovo, università in rivolta

Dopo settimane di protesta e scontri tra studenti e polizia, il rettore dell’Università di Pristina Ibrahim Gashi si è dimesso. Gashi è accusato di aver ottenuto il titolo accademico in modo irregolare: un episodio che getta luce sul difficile stato dell’istruzione in Kosovo

10/02/2014, Violeta Hyseni Kelmendi - Pristina

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L’Università di Pristina, la principale istituzione educativa in Kosovo, è stata investita in queste settimane da un’ondata di proteste, sfociate nelle dimissioni del rettore, Ibrahim Gashi, accusato di aver ottenuto il proprio titolo accademico attraverso pubblicazioni su fittizie riviste scientifiche indiane.

“Per l’accademia, contro i ladri”, “Fuori i profittatori dall’Università di Pristina”, “La conoscenza si guadagna con lo studio, non si compra”. Questi alcuni degli slogan gridati dai manifestanti che hanno percorso il viale centrale di Pristina diretti verso l’ufficio del rettore.

Le proteste erano state iniziate la settimana scorsa da un piccolo gruppo di studenti, riunitisi di fronte al rettorato dopo la pubblicazione da parte di alcuni media delle accuse nei confronti di Gashi. Gruppo che è diventato via via più numeroso col passare dei giorni, quando alla protesta si sono associati membri del mondo accademico e organizzazioni della società civile.

In almeno due occasioni si è arrivati a scontri tra la polizia e i manifestanti, che hanno tentato di aprirsi la strada fino agli uffici del rettore. Le forze dell’ordine hanno utilizzato spray urticante e manganelli per disperdere gli studenti. Almeno cinque poliziotti e alcune decine di giovani sono rimasti feriti.

Dimissioni sofferte

Sopraffatto dalle pressioni crescenti, Ibrahim Gashi ha annunciato ieri le sue dimissioni, durante una trasmissione della Radio Televisione del Kosovo (RTK). L’ormai ex rettore ha dichiarato di fare un passo indietro per sostenere la normalizzazione della situazione nell’università, dando il via alla verifica dei titoli accademici richiesta dagli studenti.

Le dimissioni di Gashi sono state però estremamente sofferte. Per giorni il rettore aveva negato ogni possibilità di farsi da parte, dicendosi al tempo stesso pronto a sottostare al giudizio di un comitato interno incaricato di appurare la verità. Lo stesso Gashi aveva ammesso di aver contribuito a tre studi scientifici pubblicati in una rivista pubblicata in India (poi rivelatasi inesistente), ma si era difeso sostenendo che il suo contributo era stato minimo e che la scelta della rivista non era stata sua.

Nonostante il suo campo di studio sia la storia, nelle pubblicazioni contestate Gashi avrebbe contribuito ad articoli scientifici in tema minerario.

I suoi contestatori non mettono in dubbio solo la qualità del suo lavoro scientifico, ma anche la serietà della rivista che ha pubblicato gli studi. Lo scandalo ha presto lambito anche altri professori dell’università, accusati di aver comprato i propri titoli accademici.

A seguito del crescere delle tensioni, il senato accademico e il comitato direttivo dell’università hanno nominato una commissione indipendente, incaricata di esaminare le pubblicazioni sospette pubblicate in riviste di tutto il mondo. La commissione ha a disposizione 45 giorni per rendere noti i risultati delle sue indagini.

“Il comitato direttivo ha autorizzato un comitato di esperti di verificare le eventuali responsabilità del rettore Gashi rispetto alle accuse di pubblicazioni scientifiche irregolari. E’ una questione di procedure: se il comitato dovesse arrivare alla conclusione che ha ricevuto il titolo di professore ordinario con modalità non conforme allo statuto dell’università, Gashi potrebbe essere destituito del titolo stesso”, ha dichiarato ad OBC Muharrem Nitaj, presidente del comitato direttivo, prima che Gashi poi desse le dimissioni.

Il primo ministro Hashim Thaçi ha invitato le autorità accademiche a trovare una soluzione alla situazione venutasi a creare all’interno dell’istituzione universitaria. Secondo Thaçi i titoli all’Università di Pristina vengono assegnati con procedure irregolari fin dal 1991 “con il ruolo attivo di tutti i partiti politici”. Il premier ha poi sollecitato la revisione di tutti i materiali accademici pubblicati negli ultimi anni.

Oltre a chiedere a gran voce le dimissioni del rettore, poi arrivate, i partiti di opposizione hanno chiesto al governo di “rinunciare al controllo sull’Università di Pristina e a rispettare l’indipendenza di questa istituzione”.

Frode o vittima di inganno?

Visti gli ultimi sviluppi, le dimissioni del rettore venivano caldeggiate da molti esperti del settore. Per il direttore del Kosova Education Center, Dukagjin Pupovci, un passo indietro di Gashi era assolutamente necessario per creare le condizioni basilari per affrontare i problemi dell’Università di Pristina.

“Non rimprovero al rettore la scarsa qualità delle pubblicazioni, visto che in Kosovo abbiamo davvero risorse limitate per realizzare un lavoro di ricerca serio. Ma in questo caso si parla di una vera frode, portata avanti per assicurarsi il titolo accademico e puntare alla carica di rettore. Che si tratti di un inganno”, ci spiega Pupovci, attivo per il suo lavoro a supporto di una riforma dell’istruzione in Kosovo, “lo dimostra il fatto che le pubblicazioni di cui Gashi è coautore non hanno nulla a che fare col suo background accademico, e sono state pubblicate in copia singola su una rivista a dir poco sospetta, due o tre mesi prima che la sua domanda per ottenere un titolo più elevato fosse presa in considerazione”.

Pupovci dice di non credere che il rettore sia rimasto vittima di un inganno o di scarsa conoscenza della reputazione della rivista indiana. E lo scandalo in corso nella più alta istituzione educativa in Kosovo, secondo il direttore del Kosova Education Center avrà un impatto estremamente negativo sugli studenti.“E’ un vero shock. Non si può chiedere onestà intellettuale ed accademica ai giovani, senza mostrare la strada con il proprio esempio”.

La politica nell’università

Ibrahim Gashi è salito alla posizione di rettore dell’Università di Pristina nell’ottobre 2012, e già prima dello scandalo in corso era stato accusato da studenti ed alcuni tra i suoi colleghi di corruzione e cattiva gestione.

In precedenza, Gashi aveva rivestito il ruolo di vicepresidente dell’Alleanza per un Nuovo Kosovo (AKR), formazione politica al governo insieme al Partito Democratico del Kosovo (PDK) del premier Hashim Thaçi. Gashi era anche il principale consigliere politico del fondatore e leader dell’AKR, il tycoon Behgjet Pacolli.

Gashi però non è stato il primo rettore a venire direttamente dal mondo della politica. E’ più di un decennio che la politica la fa da padrone nell’istituzione, controllando le nomine nei principali organi dell’università, limitando così fortemente la sua indipendenza.

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