Kombinat di Podgorica, dalla vendita alla bancarotta
Il KAP, da sempre ritenuto uno dei pilastri dell’economia statale montenegrina, negli ultimi otto anni ha subito prima una parziale privatizzazione e poi è arrivato alla bancarotta. La cronologia degli eventi pubblicata dal quotidiano Vijesti
Questo articolo è stato pubblicato originariamente dal quotidiano Vijesti il 15 luglio 2013, col seguente titolo "KAP – od prodaje do prazne kase"
27 luglio 2005
La società off-shore cipriota Salamon Enterprises compra il Kombinat dell’Alluminio di Podgorica (KAP), ex azienda statale. Il contratto di acquisto viene firmato di fronte al governo di Milo Đukanović da Branimir Gvozdenović e Branko Vujović, dai direttori dei fondi statali montenegrini Asim Telaćević e Radoje Žugić, dal coordinatore del team di negoziazione [degli acquirenti] Jakov Ickov, dal rappresentante della Salamon Dan Marijan e da quello della Igl Kapital Group Limited Bill Polard. Investimenti concordati: 55 milioni di euro.
29 novembre 2005
L’ex direttore statale della KAP, Radomir Mitrović, firma un nuovo accordo per la vendita dell’alluminio prodotto alla controversa azienda svizzera Glencore.
Dicembre 2005
La Salamon Enterprises passa alla direzione della KAP
Novembre 2007
Il socio di maggioranza della KAP, la Salamon Enterprises, cambia nome e diventa Centralnoevropska aluminijumska kompanija – CEAC Holdings limited.
2007
La CEAC avvia un arbitrato contro il Montenegro a Francoforte con una richiesta di indennizzo di 300 milioni. Ciò pare sia dovuto alla mancanza di chiarezza riguardo alle reali condizioni in cui versava l’impianto al momento dell’acquisto.
Fine 2008
Un team di esperti delle facoltà di Economia e di tecnologie metallurgiche, incaricato dal governo di seguire la messa in atto dell’accordo di vendita della KAP e della Rudnici Boksita (miniere di bauxite a Nikšić), rileva che l’acquirente ha documentato per tre anni investimenti che ammontano a 24,56 milioni di euro, equivalenti all’88,51 % degli investimenti concordati per quello specifico periodo. Viene indicato però che nonostante quanto fatturato, gli investimenti effettivamente realizzati ammontavano, al 30 novembre 2008, a soli 19 milioni di euro.
2007, 2008 e 2009
Diverse organizzazioni non governative per la protezione dell’ambiente lanciano l’allarme: il KAP è l’impianto industriale che più inquina nel paese e il nuovo proprietario non sta facendo nulla per cambiare questo stato di cose.
2009
Il governo del Montenegro risponde alla CEAC con una controquerela, sostenendo che la CEAC era in possesso di tutte le informazioni necessarie riguardanti il KAP. Inoltre, il governo ammette che l’acquirente non sta rispettando gli impegni presi in materia di investimenti.
Marzo 2009
A causa della crisi che dura da mesi e del crollo dei prezzi del mercato dell’alluminio, il KAP è sull’orlo del collasso.
16 novembre 2009
Viene firmato un accordo di transazione tra il governo e la CEAC, con cui il governo si impegna a garantire un prestito di 135 milioni al KAP. Si autorizza che si continuino a pagare, tramite il bilancio statale, somme di alcune decine di milioni per sovvenzionare la corrente elettrica.
19 novembre 2009
Vengono concesse garanzie per tre prestiti dalla OTP Bank per l’ammontare di 49,7 milioni.
25 giugno 2010
Il governo garantisce che il KAP ripagherà il debito alla Deutsche Bank per 22 milioni di euro (senza interessi).
25 ottobre 2010
Il governo concede garanzie per il KAP alla filiale viennese della banca russa VTB per un prestito di 60 milioni.
26 ottobre 2010
Vengono firmati gli allegati all’accordo transattivo e lo stato ritorna ad essere comproprietario del KAP con il 29,36% di azioni e comproprietario della Rudnici Boksita con il 31,82%. La CEAC mantiene per sé lo stesso numero di azioni.
Febbraio 2012
Il parlamento chiede che il governo receda dal contratto con la CEAC, dietro alla quale c’è il magnate russo Oleg Deripaska, per il mancato rispetto delle condizioni contrattuali, cosa che il governo non fa. Avrebbe potuto farlo a causa di tre bollette per l’elettricità non pagate. La decisione viene giustificata con il timore che la CEAC possa avviare un arbitrato, e pare sia per questo che non viene intrapresa alcuna azione. Il parlamento adotta invano anche emendamenti agli allegati dell’accordo.
5 aprile 2012
I contribuenti montenegrini, grazie alla decisione del governo, pagano 23,4 milioni di euro di debiti alla Deutsche Bank (con gli interessi).
22 febbraio – 23 maggio 2013
Viene permesso al KAP di sottrarre illegalmente corrente alla rete di interconnessione elettrica europea. Per questo, il Montenegro rischia di venire escluso dalla rete. Il Kombinat deve restituire oltre 70 milioni di euro di energia elettrica.
Marzo 2013
Il DPS, vale a dire Đukanović, sostiene che si debba “salvare il KAP” liquidando al partner Oleg Deripaska 40 milioni di euro perché rinunci alla sua parte di proprietà, oppure 51 milioni a rate, affermando con orgoglio che si tratta di uno scambio vantaggioso e che porterebbe Deripaska a rinunciare a, pare, 120 milioni di euro di crediti che altre aziende controllate da Deripaska vanterebbero nei confronti della stessa KAP..
30 aprile 2013
Il parlamento, per volontà dell’SNP e del DPS, dispone che il governo lasci alla sua sorte la CEAC, senza concedere indennizzi a Deripaska.
3 giugno 2013
Đukanović respinge la decisione del parlamento e afferma che il governo adotterà quella che ritiene la “soluzione più appropriata per il KAP”. Đukanović sostiene che il fallimento non è l’opzione migliore e che il governo cercherà di evitarla, mentre all’inizio dell’anno lo SDP aveva invece dichiarato che si trattava della “effettiva conseguenza dell’operato del governo”.
14 giugno 2012
Il ministero delle Finanze presenta una richiesta al tribunale per le controversie commerciali per l’avvio della procedura fallimentare per il KAP. Il DPS al governo appoggia la decisione, i ministri dello SDP invece presentano un’opinione dissenziente dichiarando che si tratta di una decisione tardiva perché il bilancio dello stato ha già subito danni per diversi milioni.
Giugno 2013
Le banche VTB e OTP attivano le garanzie loro concesse per prelevare dal budget dello stato 102 milioni di euro. Il governo del Montenegro indebita i cittadini anche di questa somma.
Inizio luglio 2013
Il governo invia al parlamento la proposta per una manovra di bilancio con cui ripagare i debiti per l’elettricità del KAP per 61 milioni di euro, nonché il debito in tasse che la EPCG [Azienda elettrica del Montenegro] ha accumulato per due anni. Il governo vorrebbe anche nuove sovvenzioni per garantire corrente elettrica al Kombinat, cosa contraria all’accordo tra il Montenegro e Bruxelles perché lo stato non può più aiutare il KAP.
8 luglio 2013
Il tribunale commerciale di Podgorica avvia la procedura di fallimento del KAP.
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