Il mistero della morte di Doku Umarov
La notizia della morte di Doku Umarov, leader dei ribelli ceceni e capo dell’Emirato del Caucaso, è recentemente comparsa su un sito degli islamisti ceceni, Kavkaz-Center. Umarov è stato dato morto più volte, ma il corpo non è mai stato trovato
Mentre il mondo seguiva col fiato sospeso l’evolversi del dramma ucraino, nel Nord-Caucaso si diffondeva la notizia che Doku Umarov, "primula rossa" del terrorismo e capo del virtuale Emirato del Caucaso, era morto.
È una notizia che si era già sparsa diverse volte in passato per essere poi regolarmente smentita. Questa volta poteva essere creduta?
L’ex emissario dei separatisti ceceni Ahmed Zakaev, che vive a Londra, afferma che Umarov da lungo tempo "non è più tra i vivi". "Secondo i nostri dati – ha detto Zakaev al giornale moscovita Kommersant – Umarov è morto già in estate, forse in agosto dello scorso anno”. Fonti anonime hanno dichiarato al giornale che Umarov potrebbe essere morto a causa di una cancrena sviluppatasi da una piaga diabetica.
Sempre a detta delle fonti del giornale moscovita, la morte di Umarov è stata tenuta nascosta a causa di discordie sul suo successore alla carica di „capo” dell’Emirato del Caucaso. Alla fine come nuovo leader è stato eletto l’ex qadi (giudice šariatico) Magomed Sulejmanov del villaggio daghestano di Gimry, che si fa chiamare Ali Abu Muhammad ed è oggetto di un mandato di cattura federale russo e internazionale per una serie di reati di carattere terroristico. In particolare lo si ritiene il mandante dell’uccisione nell’agosto 2012, per tramite di una terrorista suicida, di Said Afandi Atsaev, il più autorevole maestro della tariqa (confraternita sufica) Naqšbandiyyah in Daghestan.
Il corpo non è stato ritrovato
E’ stato il 18 marzo scorso che il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov aveva annunciato, per l’ennesima volta, che Umarov era stato eliminato. Kadyrov, facendo riferimento al principale sito degli šajtan [diavoli] caucasici dichiarava: "Questo megafono dei terroristi fa sapere che Doku Umarov è morto!”. Lo stesso Kadyrov ha però in quell’occasione sottolineato che il corpo di Umarov non era stato ritrovato.
Negli ultimi anni Umarov aveva fatto delle dichiarazioni molto bellicose affermando di considerare nemica tutta la popolazione civile della Russia, particolarmente dopo l’attentato da lui, per sua stessa ammissione, commesso all’aeroporto moscovita Domodedovo il 24 gennaio 2011. E poi, nel luglio 2013 Umarov revocò la moratoria sugli attentati sul territorio della Russia ed ordinò ai guerriglieri di utilizzare "tutti i modi possibili” per far fallire le Olimpiadi di Soči.
I servizi spionistici russi e americani comunque non confermano le notizie sulla morte di Umarov. Il Comitato Nazionale Antiterrorismo (NAK) della Russia per ora mantiene il riserbo sulla morte del terrorista più ricercato della Russia che talvolta viene chiamato "il Bin-Laden russo”. Il NAK non disporrebbe di nessuna nuova informazione a questo proposito.
Il 18 marzo un rappresentante ufficiale del Comitato ha dichiarato: "L’informazione che Doku Umarov sarebbe stato eliminato viene periodicamente a galla nei media stranieri, tuttavia i servizi speciali russi in questo momento non dispongono di questa informazione e non la commentano”. A sua volta anche il Consiglio per la Sicurezza Nazionale (NSC) degli USA è a conoscenza della notizia sulla morte di Umarov, ma non la può confermare. Gli Stati Uniti ricercano Umarov promettendo 5 milioni di dollari come compenso per ogni informazione che aiuti a stabilire dove si trovi la sua residenza, ha detto il rappresentante del NSC.
La notizia della morte di Umarov è comparsa sul sito degli islamisti ceceni Kavkaz-Center . Però esso non diceva nulla su quando ed in quali circostanze Umarov sarebbe stato ucciso. L’accesso a questo sito sul territorio russo è bloccato.
Il premier russo Dmitrij Medvedev si è limitato a commentare che fino a che i servizi di intelligence non avranno esibito le prove della morte del terrorista, questi deve considerarsi vivo. A sua volta Nikolaj Kovaljov, membro della commissione parlamentare della Duma per il contrasto alla corruzione, ha ricordato che i guerriglieri spesso diffondono intenzionalmente false informazioni per "sottrarsi alla responsabilità e ridurre l’attività degli inquirenti nella ricerca di questo o quel delinquente”.
Chi è Doku Umarov?
Doku Umarov ha al suo attivo un elenco impressionante di "imprese” terroristiche. È nato il 13 aprile 1964 nel villaggio di Kharsenoj, in Cecenia. Dal 1990 al gennaio 2014 fu uno dei leader delle bande armate illegali nel Nord-Caucaso, ricoprendo per ultimo, nel 2006-2007, la carica di "presidente” dell’Ičkeria, cioè della Cecenia secessionista, in contrasto con l’uomo del Cremlino Ramzan Kadyrov che è capo della Cecenia "ufficiale” filo-russa.
Dal settembre 2007 è stato "emiro” dello Stato "virtuale” Emirato caucasico, dichiarato dalla Procura generale della Federazione Russa organizzazione terroristica. In diverse occasioni, attraverso la diffusione di videocassette, rivendicò alcuni dei più spettacolari attentati avvenuti in Russia, come la bomba sul treno „Nevskij Ekspress” (27.11.2009), le esplosioni sulla metropolitana di Mosca (29.03.2010) e il già citato attentato all’aeroporto moscovita di Domodedovo (24.01,2011), oltre a numerosi attentati minori.
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