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Il livello di vita medio in Montenegro

Pubblichiamo una breve ricerca riguardante la situazione socioeconomica del Montenegro, curata dalla nostra corrispondente Tanja Boskovic.

25/06/2002, Tanja Bošković -

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Lo scopo di quest’articolo è di presentare il livello di vita del cittadino medio del Montenegro. La prima parte presenta indicatori aggiornati dell’inflazione e del tasso di disoccupazione pubblicati nell’ultimo rapporto dell’Ufficio per la statistica ufficiale, nell’ultimo rapporto della Banca Centrale del Montenegro e nella pubblicazione "Monet" (Montenegro Economic Trend) del primo istituto indipendente del Montenegro per le analisi economiche "Institute for Strategic Studies and Prognoses". La seconda parte presenta l’analisi di UNDP che è stata resa pubblica con la loro ultima presentazione "Employment, Labour Market and Standard of Living in Montenegro" e le analisi che ha preparato il governo con l’aiuto degli esperti della Banca Mondiale.

L’inflazione annuale in Montenegro nel 2001 è stata del 26,5% 1 , cioè simile al 2000. Una delle cause maggiori dell’inflazione è considerata la liberalizzazione dei prezzi di prodotti comuni (come latte, pane..) che prima erano tenuti sotto controllo. I prezzi hanno mantenuto una tendenza crescente anche nel 2002. In confronto al dicembre 2001, i prezzi dell’aprile di quest’anno erano il 5,45% più alti. Quest’aumento è stato previsto per l’effetto del rounding up (arrotondamento dei prezzi) che è la conseguenza del passaggio all’euro. È importante puntualizzare che questi sono dati della statistica ufficiale e perciò può essere che siano anche sotto il livello reale, poiché l’impressione generale è che i prezzi siano cresciuti in modo significativo.
Il Montenegro è un mercato dove ancora dominano le forze delle strutture monopolistiche, sia perché la transizione all’economia di mercato è ancora in corso, sia perché il mercato è abbastanza piccolo. Per queste ragioni l’effetto di rounding up è significativo e tutti quelli che partecipano nella catena di distribuzione hanno colto l’occasione per guadagnare.
Per dare l’idea del potere d’acquisto, vorrei richiamare i dati ufficiali del salario medio netto. Nel 2001 il salario medio netto era di 211 DM, mentre il prezzo del consumer basket (paniere dei generi di prima necessità) era di 425 Marchi nel dicembre 2001. Secondo la statistica ufficiale, il tasso di disoccupazione è quasi del 42% 2, ma in questo dato non sono inclusi i lavoratori delle aziende che hanno meno di 5 dipendenti. Quando si aggiungono i dati che sono stati raccolti tramite le inchieste dell’Ufficio per l’occupazione e dell’Ufficio per la statistica, il tasso di disoccupazione scende al 28,5%.

Recentemente è uscita la pubblicazione di UNDP dal titolo "Occupazione, Mercato del Lavoro e il livello di vita medio nel Montenegro", che è basata su quattro inchieste bimestrali, condotte tra settembre 2000 e marzo 2001. Lo scopo della pubblicazione era di raccogliere i dati e stimare l’occupazione reale. Inoltre le inchieste erano indirizzate a studiare la comprensione del livello di povertà nella società. La pubblicazione ha mostrato i seguenti dati.
Il tasso della disoccupazione è del 14%. Questo numero è stato raggiunto dopo che sono stati inclusi nel calcolo tutti i tipi di impiego (in regola, non in regola e multipli 3). Il 30% dei dipendenti lavora senza contratto, questo numero riguarda anche coloro le cui attività non in regola costituiscono l’unica fonte di reddito, ma anche quelli che svolgono attività extra e non le dichiarano. Secondo i risultati delle inchieste di UNDP, il salario medio (per l’impiego permanente, in regola) nel marzo 2001 è stato pari a 320 DM, dato che è sopra il livello che ha pubblicato la statistica ufficiale (206 DM). La differenza tra i salari pubblicati dalle diverse fonti si potrebbe parzialmente spiegare con i pagamenti addizionali 4 ed i pagamenti non registrati. Il salario medio dell’impiego non in regola secondo le inchieste è stato di 328 Marchi tedeschi.
Inoltre la pubblicazione mostra che il reddito personale non è sufficiente a coprire le spese medie delle famiglie per i membri adulti. Quando invece si prende in considerazione il reddito totale, proveniente tutte le fonti, si raggiunge una somma che supera le spese medie delle famiglie. Così il redito medio pro capite era di 245 DM nel marzo 2001, mentre la spesa media pro capite raggiungeva i 228 DM nello stesso periodo. Inoltre le inchieste hanno mostrato che la parte maggiore (45-50%) dei redditi individuali e di quelli delle famiglie provengono dai salari dei lavoratori non ufficialmente registrati. Il reddito guadagnato con le attività non ufficialmente registrate contribuisce al reddito complessivo delle famiglie per una percentuale del 20-24% sul totale.
La stessa pubblicazione ha stimato la povertà nel Montenegro, stabilendo che il 20-30% della popolazione può essere considerato povero. In altre parole, tra un quinto e un terzo della popolazione ha un reddito/consumo ad un livello che non è sufficiente a coprire le necessità essenziali dei cittadini nel contesto socioeconomico. Le analisi hanno dimostrato che la discriminazione sessuale è significativamente presente in Montenegro. Le donne stanno affrontando parecchie difficoltà a trovare lavoro, e come categoria sono più preoccupate per la povertà.
Il 28 maggio il Governo ha presentato la versione temporanea del documento che si chiama "Una Strategia per diminuire la povertà", preparato con l’aiuto degli esperti della Banca Mondiale. Nel documento, per limite di povertà si considerava un reddito netto mensile di 50 Euro, oppure un consumo di 75 Euro per ogni membro della famiglia.
Circa il 27% delle persone ha un redito inferiore a questa somma e quasi una famiglia su tre è sotto il limite di consumo per membro familiare. In più, una famiglia su quattro spende piú del 60% del suo redito per il cibo.
L’analisi della percezione della povertà, fatta tramite inchieste condotte tra i cittadini, ha mostrato che un cittadino su quattro dichiara che sta affrontando una situazione difficile e non ha abbastanza soldi per il cibo.

D’altra parte l’economia sommersa non ha permesso al Governo di raccogliere le imposte sui redditi, mentre i costi sociali sono cresciuti. Il carico sociale è cresciuto anche con l’arrivo dei rifugiati e le persone disperse che adesso raggiungono i 45 mila, pari al 7% della popolazione. Posto che 32 mila provengono dal Kosovo, il Governo considera che la maggioranza di loro si fermerà. In più il 15% delle famiglie montenegrine ha già fatto domanda per l’aiuto sociale.
Tutti questi dati e rapporti, insieme danno l’impressione che la situazione sociale sia piuttosto allarmante. Una significativa percentuale di lavoratori fa parte dell’economia sommersa. Perciò si dovrebbe trovare un adeguato compromesso economico e legale che permetterebbe alla maggioranza delle attività di entrare nell’economia ufficiale. Allo stesso tempo i problemi della povertà necessitano attenzione. Il Governo dovrebbe urgentemente trovare un’adeguata politica sociale che contribuisca alla diminuzione della povertà e delle differenze sociali, ma senza caricare troppo il budget con ulteriori spese sociali, dal momento che esso grava già in una situazione difficile.

Note
1 Consumer price index (I dati ufficiali dell’Ufficio della Statistica), e dall’Institute for Strategic Studies and Prognoses from Podgorica.
2 La statistica ufficiale non considera le aziende che hanno meno di 5 dipendenti.
3 Quando la persona lavora come dipendente in regola, ma in più svolge anche lavori non in regola.
4La statistica ufficiale non tiene conto dei benefits come i rimborsi per le spese di trasporto o per le spese mediche e "food allowances" (rimborso pasti), bonuses per le vacanze.

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