Il diario. Giorno 2, Bratislava
Continua il viaggio della nave dell’Osservatorio. A Bratislava la nostra comitiva è accolta dall’ambasciatore italiano. E dal Papa…
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L’hotel Nivy è un parallelepipedo di vetro e cemento piantato in mezzo a una foresta di palazzoni alla periferia di Bratislava. Nella grande hall una boutique che vende antiquariato e caramelle.Benvenuti nell’Europa che verrà. Ad accogliere la comitiva, appena superata la frontiera tra Austria e Slovacchia, un messaggio di testo sul cellulare: "Per informazioni sulla visita del papa in Repubblica Slovacca inviare un messaggio a … Il servizio e’ a pagamento". Viene da pensare che il ruolo del pontefice polacco sia ancora determinante per la nuova Unione.
Dall’albergo il pullman ci porta in centro. L’appuntamento è alla Primate’s house di Bratislava, che ospita il municipio, un edificio solenne che si affaccia su una piazzetta silenziosa. Era il 1781 quando Joseph Batthyany, allora arcivescovo e cardinale di Pressburg (oggi il centro storico della capitale slovacca), volle che la sua residenza invernale fosse la più grande e la più bella di tutta la città. È nel 1903 che la proprietà passa alla città, "nonostante il fatto che la quantità di denaro voluta per l’acquisto, 120000 corone d’oro ungheresi, fossero una somma giudicata troppo elevata anche per le casse comunali".
Ore 11
"Miracolo". A scandire questa parola è Luca Del Balzo di Provenzano, ambasciatore d’Italia a Bratislava. "La Repubblica Slovacca ha compiuto un miracolo per non perdere l’appuntamento del 1° maggio 2004", quando il paese entrerà ufficialmente a far parte dell’Unione Europea. Ma la strada per chi si appresta a compiere il "grande passo" è tutta in salita. La disoccupazione, come mi spiega l’ex addetto stampa del Comune (e’ stato licenziato quando il sindaco precedente ha perso le elezioni), è molto elevata e nella parte orientale del paese raggiunge anche il trenta per cento della forza lavoro. Il salario medio e di duecento euro al mese.
Ore 12
Granello di sabbia negli ingranaggi il Fair Trade supera le frontiere e approda in Repubblica Slovacca. E’ un tavolo tutto al femminile quello che si confronta nella sala del Municipio. Rappresentanti di CTM Altromercato e Bottega del Mondo Monimbo’ si alternano al microfono. A fare gli onori di casa sono due giovani rappresentanti di Fair Trade Slovakia, neonata associazione figlia di due gruppi cristiani. Il loro obiettivo e’ la promozione del commercio equo e solidale in terra slovacca. Colpisce la loro franchezza: "Lo facciamo soprattutto per educare noi stesse".
Ore 14
La fortezza di Bratislava si specchia nelle acque del grande Danubio. Pochi turisti, la citta dorme. C’e’ tempo per un rapido giro in centro. Rimane il rimpianto per una sosta troppo breve.
Ore 20
Turbo folk e arie napoletane si intrecciano lungo la crociera. Scenografia di un film di Kusturica e merito dei bravissimi Destrani Taraf. A rinforzare la sensazione di set cinematografico e’ l’incredibile quantita’ di telecamere. La destinazione e’ Szentendre,venti chilometri lontano da Budapest. Domani, domenica, si discutera’ di acqua ed ambiente.
Buio. Giro di presentazioni, i partecipanti iniziano a conoscersi, ad ambientarsi negli spazi accoglienti della barca. Fuori il freddo e’ pungente, le luci del castello di Visegrad si specchiano nelle acque del fiume. Il motore brontola una melodia monotona.
Massimo Gnone – Osservatorio sui balcani/Vita
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