Il boom di Baku
Un incontrollato sviluppo urbanistico sta cambiando il volto di Baku. La capitale azera, dal 2000 sotto tutela dell’UNESCO, rischia di non riconoscersi più tra boutiques, hotel e uffici che hanno poco da spartire con l’estetica tradizionale del luogo
Il boom edilizio azero: un bene o un male?
Baku, la capitale dell’Azerbaijan, situata sulle coste del Mar Caspio, è protagonista da alcuni anni di un vero e proprio boom edilizio. Ciò implica, inevitabilmente, che l’assetto urbanistico della città è stato sottoposto a mutamenti anche radicali, che hanno trasformato la vecchia città sovietica in un tripudio di grattacieli destinati agli usi più diversi.
Il boom
Il boom degli investimenti nel settore immobiliare in Azerbaijan (concentrato prevalentemente a Baku) ha avuto inizio circa otto anni fa. Numerose società di costruzioni sia locali che estere hanno iniziato ad affluire nel paese per realizzare i loro progetti immobiliari. Col passare del tempo, i nuovi sviluppi verificatisi in campo edilizio hanno spianato la strada anche a progetti infrastrutturali: la realizzazione di nuovi ponti e la costruzione di nuove strade (o il prolungamento di quelle esistenti) hanno dato forte impulso al traffico su gomma.
Sembra che Baku, una città che conta più di due milioni di abitanti, si sia trasformata in un enorme cantiere: camminando per la città è possibile essere testimoni di questi massicci interventi di costruzione e ristrutturazione che contribuiscono, giorno dopo giorno, a dare un nuovo volto alla città.
I grandi investitori e i nuovi ricchi di Baku considerano questo processo un segnale positivo di sviluppo, ma non tutti sembrano essere d’accordo. A lamentarsi sono, in particolare, i residenti storici della città, che hanno vissuto l’intera vita nella capitale. Ad esempio, in molti fanno notare che la febbre edilizia degli ultimi anni sembra aver totalmente ignorato il fatto che Baku si trovi in un’area di forte attività sismica.
Un altro problema è l’assenza di qualsivoglia strumento di regolamentazione dello sviluppo urbanistico: il comune non ha infatti predisposto alcun piano regolatore per la città. In poche parole, lo sviluppo è avvenuto in modo totalmente anarchico, senza obiettivi chiari e senza avere effettuato le necessarie analisi strutturali e antisismiche.
E’ sufficiente fornire un unico esempio: negli ultimi due anni il governo si è fatto promotore di importanti progetti di ristrutturazione dei vecchi edifici di Baku, in particolare di quelli situati su vie e viali principali. Anche un complesso residenziale situato a poche centinaia di metri dall’abitazione di chi scrive è stato travolto da questa febbre del restauro. Tuttavia, immediatamente dopo aver completato i lavori di ristrutturazione, l’amministrazione locale ha deciso all’improvviso che gli edifici non erano agibili, e ne ha ordinato la demolizione.
Spesso i nuovi grattacieli, ad uso ufficio o residenziale, vengono costruiti a poca distanza l’uno dall’altro o da edifici già esistenti, il che ha suscitato forti critiche: i residenti affermano infatti che la vicinanza eccessiva degli edifici costituisce una vera a propria violazione della privacy.
Anche la tutela degli edifici storici lascia molto a desiderare. Diversi antichi quartieri residenziali sono stati demoliti in seguito ad accordi stipulati con società private. La demolizione ha causato forte scontento tra gli abitanti della capitale. In particolare, i residenti negli antichi lotti sono molto preoccupati del destino che finiranno per subire, insieme alle proprie case. Spesso vengono avvertiti all’ultimo momento della decisione di demolire gli edifici dove si trovano le loro abitazioni. I residenti inoltre non sono affatto soddisfatti della cifra assegnata loro a metro quadro in qualità di rimborso.
“Questa casa non è del governo, è proprietà privata. Mi danno 1.500 dollari a metro quadro (il prezzo medio di un appartamento in centro oscilla tra i 100.000 e il mezzo milione di dollari, ndr). Come posso acquistare un appartamento nuovo in centro con questi soldi? Certo che si può demolire una casa, ma solo a patto che i residenti vengano adeguatamente rimborsati!” afferma un residente di una delle case del centro che sta per essere demolita.
Le lamentele dei residenti non sono state degnate di nessuna risposta dalle autorità cittadine. Uno degli avvocati del Centro Musulmano per i Diritti Umani e la Democrazia ha dichiarato che una singola loro sede, situata in centro città, ha ricevuto più di 300 istanze. Il legale inoltre ha aggiunto che molte di queste istanze derivano da vere e proprie violazioni della legge sulla proprietà e dei diritti acquisiti dei cittadini.
Il destino della Città Vecchia
Il futuro stesso della Città Vecchia (conosciuta come “Icheri Sheher”) è in dubbio. Diversi antichi edifici sono stati demoliti e sostituiti da boutiques, hotel o uffici che hanno poco da spartire con l’estetica tradizionale del luogo, fatto ancora più vergognoso se si considera che dal 2000 l’area è sotto tutela dell’UNESCO.
Alcuni dei residenti sono semplicemente sconvolti all’idea di dover lasciare, prima o poi, le proprie case. Molti abitanti di Baku riconoscono a stento la città dove sono cresciuti. Se le luci della nuova Baku possono rendere la capitale molto bella di sera, di giorno lo spettacolo è tutt’altro che gradevole. I parchi vengono stravolti, gli antichi monumenti vengono demoliti e sostituiti da pennoni portabandiere, fontane o statue del defunto presidente Heydal Aliyev.
Visto il ritmo incalzante a cui procedono i lavori di costruzione e la rapida crescita dell’economia azera, sembra che Baku continuerà a cambiare a tempo di record, e presto la vecchia Baku verrà sostituita da una nuova città. Le autorità capiranno finalmente l’importanza di preservare l’antica capitale o decideranno di sostituirla completamente con una Baku nuova di zecca?
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