Europa League a Bucarest: la carica dei 25.000
Nei giorni scorsi in Romania ha ottenuto la fiducia il nuovo governo, ma non è di questo che si è parlato per giorni nelle strade di Bucarest. Piuttosto dell’invasione pacifica di 25.000 tifosi delle due squadre che si sono contese, nello stadio della capitale, il trofeo dell’Europa League
Olè. Boom di spagnoli a Bucarest. Per due giorni la capitale romena ha registrato il numero più alto di turisti stranieri e romeni della sua storia: 25mila persone e incassi per milioni di euro. Tutto e stato possibile grazie alla finalissima dell’Europa League tra Atletico Madrid e Atletico Bilbao, tenutasi nella National Arena, nuovissimo stadio della capitale romena, davanti a 52.347 spettatori.
Ad aggiudicarsi la vittoria sono stati i madrileni di Diego Pablo Simeone, che hanno battuto per 3 a 0 la squadra basca. Una sfida tutta spagnola che si è giocata mercoledì sera a Bucarest.
Notti magiche
Giorni magici però non solo per gli spagnoli, ma anche per i romeni. I bucurestini stentavano a credere di essere in grado di organizzare un evento che trasformasse il volto della capitale: il 95% dei posti letto negli alberghi è stato esaurito e, nonostante vi siano stati alberghi che hanno approfittato del "sold out" degli ultimi giorni presentando prezzi stratosferici (anche 1000-4000 euro a notte), la media dell’alloggio si è aggirata sui 120 euro a notte a persona. La durata media della permanenza e stata di 2,5 notti, con incassi per l’alloggio di 3 milioni di euro.
I tifosi hanno speso poi in media 150 euro al giorno per mangiare, bere e fare altre spese per un valore totale di 6 milioni di euro. Mentre un altro milione di euro se ne è andato in trasporti. Secondo alcune stime, la finale dell’Europa League avrebbe lasciato nella capitale della Romania oltre 10 milioni di euro.
Capitale del calcio europeo
Per un giorno Bucarest è stata la capitale del calcio europeo. E’ stato sufficiente vedere le decine di migliaia di tifosi spagnoli riversatisi nelle strade del centro storico e cantare con loro in coro per far sentire ai romeni che, in Europa, contano un po’ di più.
Il giorno della finale Gazeta Sporturilor, il principale quotidiano sportivo del Paese, è uscita in edizione bilingue: romeno e spagnolo. Un giornalista della tv Antena 3 di Bucarest ha realizzato un servizio di presentazione della capitale, inclusi consigli di viaggio, parlando in spagnolo (con sottotitoli in romeno) il che ha reso possibile che fosse ripreso da tv e siti web spagnoli. Circa 50 studenti del liceo “Cervantes” della capitale, indossando magliette con la scritta ”Pregunta me” (chiedimi) si sono messi a disposizione dei turisti per offrire informazioni. Altri volontari che parlavano inglese e spagnolo hanno aiutato i tifosi.
Alcuni giornali, come Adevarul, hanno pubblicato una lista delle più usuali frasi in spagnolo e gli organizzatori dell’evento hanno allestito due "Fan Zones" dove non sono mancati spettacoli di intrattenimento, birra e i mici (salsicce tipiche romene). I bar e le trattorie del centro storico hanno dovuto rifornirsi in continuazione di provviste e litri e litri di birra. Sono stati dispiegati anche 4600 poliziotti e gendarmi nei punti chiave della città, ma non sono stati registrati incidenti di rilievo.
La polvere sotto il tappeto
Il sindaco della capitale, Sorin Oprescu (che da oggi entra ufficialmente in campagna elettorale per guadagnarsi un secondo mandato) è stato acclamato dai tifosi spagnoli e non ha mancato di concedere fotografie assieme a loro. “Presi d’assalto” però anche gli stessi tifosi, chiamati a dare interviste ai cronisti delle almeno cinque news tv romene. Bucarest ha poi sorpreso i suoi cittadini anche per l’ordine e la pulizia: il giorno della finale si sono svegliati in una città più pulita, con le strade tirate a lucido e inevitabilmente si sono chiesti perché non potesse essere così ogni giorno e non solo quando arrivano ospiti dall’estero.
In ogni caso questi giorni sono stati grande motivo di orgoglio per i romeni. Questi ultimi non sapevano (o credevano) di poter presentarsi così bene ed essere anche apprezzati. Sui forum web in molti si sono dichiarati fieri di essere cittadini di Bucarest e sembrano aver ricevuto una sicurezza in se stessi persa da tempo. Un "aiuto" è arrivato anche dalla stampa spagnola che ha scritto che i tifosi spagnoli si sono sentiti a Bucarest come a casa loro, ha sottolineato la buona organizzazione dell’evento e ha avuto apprezzamenti per il nuovo stadio, la National Arena, del quale i romeni vanno molto fieri. Presente allo stadio anche il Principe Felipe di Spagna, che a detta della stampa romena si sarebbe congratulato con le autorità romene per l’organizzazione dell’Europa League.
Ora, spinte dall’entusiasmo, le autorità lasciano capire che ormai la capitale può tranquillamente ospitare anche altri grandi eventi. Magari la prossima volta gli albergatori che hanno provato a proporre prezzi stratosferici, capiranno che un turista si guadagna con rispetto e correttezza, magari i bagarini che hanno provato a vendere biglietti in nero fino all’ultimo minuto non saranno più lasciati nelle strade adiacenti allo stadio e magari la prossima volta il presentatore dell’UEFA non si confonderà, dando per lo sconforto dei presidenti il benvenuto "da Budapest", invece che da Bucarest.
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