Eu tune, i giovani dei Balcani si raccontano
Un progetto europeo che ha dato spazio ai giovani ei Balcani occidentali, offrendo loro la possibilità di relazionarsi e di raccontare il proprio paese
Un piccolo ma grande progetto, che è riuscito a far incontrare studenti di diversi paesi europei e di Stati che aspirano ad entrare nell’Ue, evidenziando quali sono le opportunità offerte dall’Unione e come alcune azioni poste in essere da Regioni, Province e sistemi territoriali siano in grado di valorizzare i giovani e di esaltare il lavoro del sistema scolastico di tante realtà differenti.
Questo è stato “Eu tune”, progetto giunto alle battute finali dopo mesi di impegno profuso dal lead applicant, l’Università degli Studi “Guglielmo Marconi” di Roma, insieme ai partner – Regione Molise e Associação de Professores de Sintra (Portogallo) – e ai partner associati Istrian Region (Croatia), Herzegovina-Neretva Canton (Bosnia-Herzegovina), Office of Youth Ministry of Education and Sport (Montenegro) ed Education Directorate in Shkoder (Albania).
L’evento conclusivo, durante il quale sono stati riassunti gli scopi del progetto e dove è stato fatto un bilancio finale dello stesso, è stata la due giorni romana che si è tenuta a metà dicembre presso l’Università degli Studi “Guglielmo Marconi”.
Dopo un incontro tra i partner che hanno fatto il punto sulle attività svolte dagli studenti europei sotto la guida dei loro insegnanti, il cuore degli eventi romani è stato rappresentato dal workshop internazionale “A larger Europe for next generations. Hopes and expectations of young people towards european enlargement”.
Il titolo dell’evento fa comprendere alla perfezione quello che è stato lo scopo di Eu tune. Mostrare, cioè, la realtà contemporanea dei paesi candidati e potenziali candidati e illustrare il loro eventuale ruolo come possibili futuri membri dell’Unione Europea, per promuovere la tolleranza e favorire il dialogo tra gli accademici e i rappresentanti delle istituzioni regionali, nazionali ed europee connesse con il processo di allargamento.
Tutte le azioni svolte nell’ambito di “Eu tune” hanno avuto come filo conduttore la creazione di una comunità di studenti delle scuole secondarie superiori degli Stati membri dell’UE, dei paesi candidati e dei potenziali candidati che compongono l’Euroregione Adriatica.
Nell’ambito dell’incontro si è discusso dell’allargamento europeo e delle opportunità che questo potrà comportare, grazie ai contributi dei rappresentanti della “Marconi” – la dottoressa Ilaria Mascitti e Marco Ciarrocchi – di Alexandra Pana della DG Enlargement della Commissione Europea, del professore Napolitano della stessa “Marconi” che ha fatto riflettere i presenti sulla possibilità che un’Europa migliore venga costruita dalle giovani generazioni. Infine Marco Boaria di Alda Europe ha relazionato sul tema dello scambio interculturale nell’area dei Balcani.
Ma lo spazio più sentito ed atteso dagli studenti che sono arrivati a Roma in dicembre, veri protagonisti dell’evento, è stato quello relativo alle premiazioni dei migliori filmati prodotti proprio dai ragazzi.
Gli studenti hanno infatti realizzato, sotto la guida dei loro insegnanti e con le direttive dell’Università Marconi, brevi video attraverso il metodo del Digital Storytelling, tecnica utilizzata per presentare il loro punto di vista sull’Europa.
I giovani delle scuole europee e dell’area dei Balcani hanno toccato tre temi differenti. Sotto il titolo "Yes, that’s me", hanno raccontato se stessi e il patrimonio culturale o naturale del loro paese, spiegando il motivo per cui questo potrebbe rappresentare un arricchimento per l’Unione europea. In "European High Hopes", sono stati chiamati a parlare delle loro aspettative circa l’ingresso del loro paese nell’UE.
Infine, grazie al tema "Stereotypes", i presenti hanno potuto imparare di più sugli stereotipi associati al paese di provenienza degli studenti e sui metodi che, secondo i ragazzi, possono essere efficaci per combatterli o prevenirli. A far comprendere cosa è il digital storytelling, hanno pensato Joe Lambert, uno dei padri fondatori di questo metodo narrativo (Center for digital storytelling – Usa) e Monica Fasciani (Università Marconi) che ha presentato il progetto RIGHTS sulla cittadinanza globale.
Al dibattito ha fatto seguito la cerimonia di premiazione, presieduta da Joao Sousa dell’associazione dei professori di Sintra, che ha riguardato 15 storie, cinque per ogni categoria, selezionate da un gruppo di valutazione costituito da membri del partenariato.
Storie originali e personali, che hanno fatto passare il pubblico dal pianto al riso, ma che soprattutto hanno fatto comprendere cosa significhi, per i giovani che già ne fanno parte, vivere in Europa e, per i ragazzi che aspirano ad entrarvi, cosa rappresenterebbe poter sfruttare al meglio le occasioni, soprattutto culturali, messe a disposizione dall’Ue.
Maggiori informazioni, così come tutte le storie prodotte dagli studenti, sono reperibili al sito www.eutune.eu.
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