Emir Kusturica e la collina magica
Sono ormai anni che il Parco Mokra Gora sopravvive grazie alle sovvenzioni dello stato, mentre, nella stessa zona, la società Lotika, di proprietà di Emir Kusturica, opera con molto successo nel settore turistico
(Originariamente pubblicato da CINS , il 24 marzo 2017. Titolo originale: Mokra gora Dream: Državni hotel bez dozvole, Kusturičin Drvengrad pun gostiju )
L’11 febbraio 2011, nel Parco naturale di Mokra Gora, Emir Kusturica e Oliver Dulić, l’allora ministro serbo per l’Ambiente e la Pianificazione Territoriale, inaugurarono il Centro nazionale per l’ecologia Čarobni breg (Collina magica). Benché tra le principali funzioni del Parco vi fosse anche quella di prevenire l’abusivismo edilizio, il ministro Dulić quel giorno in realtà inaugurò una struttura realizzata senza le dovute autorizzazioni, dal momento che soltanto il giorno prima il ministero da lui guidato aveva dato il via libera al rilascio dell’indispensabile permesso di costruire.
La realizzazione del Centro nazionale per l’ecologia è costata allo stato all’incirca 89,5 milioni di dinari (circa 720mila euro), ma nemmeno oggi, a sei anni dall’inaugurazione, questa struttura è in grado di svolgere la propria funzione, in quanto ancora sprovvista del certificato di agibilità. Nel gennaio 2017, i responsabili del Centro hanno presentato domanda di rilascio di tale certificato, ma il ministero dell’Edilizia, Trasporti e Infrastrutture l’ha dichiarata inammissibile in quanto corredata da documentazione incompleta. All’inizio del mese di marzo è stata avanzata una nuova richiesta, ma dal ministero affermano che anch’essa verrà respinta.
Mokra Gora è una delle località serbe con il maggiore potenziale turistico ed è da anni che il noto regista Emir Kusturica vi è presente.
Il Centro nazionale per l’ecologia, in alcuni documenti chiamato anche Centro Visite, è gestito dall’ente pubblico “Parco naturale Mokra Gora”, nel quale proprio Kusturica riveste il ruolo di presidente dell’Assemblea. Dall’istituzione dell’ente, nel 2006, fino al 2013, quindi nel periodo in cui è stato realizzato il Centro, Kusturica vi ricopriva la carica di direttore, dalla quale si è dimesso dopo che i dipendenti dell’Istituto nazionale per la revisione dei conti hanno riscontrato alcune irregolarità nell’operato del Parco, dovute, tra l’altro, alla scarsa trasparenza nell’affidamento di forniture pubbliche e all’omessa redazione del libro degli inventari e di quello delle obbligazioni.
Sono ormai anni che il Parco sopravvive grazie alle sovvenzioni dello stato, mentre, in quella stessa zona, la società Lotika, di proprietà di Kusturica, opera con molto successo nel settore turistico, innanzitutto grazie al villaggio Drvengrad, noto come sede del festival cinematografico Küstendorf. Nonostante il Centro nazionale per l’ecologia sia ancora sprovvisto dell’apposita certificazione, sul sito ufficiale del Küstendorf è elencato tra le strutture ricettive messe a disposizione degli ospiti del festival.
Rispondendo con una email alla richiesta di una giornalista del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS) di incontrarlo per un’intervista, Kusturica ha spiegato che, essendo impegnato in un tour musicale nonché nel portare a termine il suo ultimo film, non sarà disponibile “prima della fine dell’autunno”, aggiungendo che non riveste più la carica di direttore del Parco e che tutte le informazioni sugli affari di questa e delle società di sua proprietà si trovano in documenti di pubblico dominio.
Stando alle sue parole, la struttura può essere utilizzata anche in assenza del certificato di agibilità, soltanto non è possibile accatastarla. Ha inoltre aggiunto che in Serbia vi sono tante altre strutture che, pur essendo sprovviste del suddetto certificato, vengono comunque utilizzate.
Tuttavia, quando nel dicembre 2016 quella stessa giornalista di CINS aveva contattato telefonicamente il Centro nazionale per l’ecologia le è stato spiegato che la struttura non è in grado di ricevere ospiti in quanto sprovvista del certificato di agibilità.
Radomir Stojić, direttore provvisorio del Parco naturale Mokra Gora, nella sua risposta scritta alle domande rivoltegli dai giornalisti di CINS ha precisato che “la dinamica dei lavori e i mezzi finanziari necessari” sono le ragioni per cui solo ora, a distanza di sei anni dall’inaugurazione del Centro, viene richiesto il certificato di agibilità.
Ha tenuto ad aggiungere che “dal momento che l’ottenimento del certificato di agibilità è solo una questione di tempo, si è giunti all’interpretazione che l’accoglimento degli ospiti nel Centro Visite fosse ipoteticamente possibile”.
Abusivismo edilizio
Quando nel 2006 lo stato decise di istituire il Parco naturale Mokra Gora, ampliandone successivamente la superficie, venne precisato che la ragione principale di tale intervento risiedeva nella necessità di tutelare l’area in questione, proteggendola anche dall’abusivismo edilizio. I ranger, incaricati di vigilare sul territorio del Parco, furono muniti di armi da fuoco e autorizzati a impedire l’abbattimento degli alberi e l’attività edilizia illegale, persino su terreni di proprietà privata compresi nel perimetro dell’area protetta. Quest’ultimo punto è stato oggetto di un reportage realizzato nel 2009 da Insajder.
Eppure, la sede amministrativa del Parco – il Centro nazionale per l’ecologia Čarobni breg – fu realizzata senza le dovute autorizzazioni. Era previsto che i lavori venissero completati entro la fine del 2009, ma per via delle continue proroghe, il Centro fu inaugurato soltanto nel febbraio 2011, il giorno dopo l’ottenimento del permesso di costruire. La domanda di permesso di costruire in sanatoria fu presentata all’ufficio competente del comune di Užice nel marzo 2010, quando la struttura era ormai quasi completata.
Due mesi dopo l’inaugurazione del Centro, Emir Kusturica venne denunciato dalla polizia municipale di Užice per il reato di costruzione edilizia in assenza di concessione edilizia.
L’episodio che portò alla denuncia risale a fine settembre 2010, quando Slavenko Andrić di Višegrad cadde dal tetto del Centro, riportando gravi lesioni. Stando alla documentazione, Andrić si trovava sul cantiere in qualità di titolare dell’impresa esecutrice dei lavori Limo-Rad con sede a Višegrad. Durante il sopralluogo, gli agenti di polizia constatarono che i lavori venivano eseguiti in assenza del permesso di costruire.
Ne scaturì un’informativa inviata alla procura, “dal cui contenuto emerge fondato sospetto che Emir Kusturica di Mokra Gora abbia commesso il reato di costruzione edilizia in assenza di permesso di costruire”. La pena prevista per questo tipo di reato è la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Avvalendosi della facoltà di usufruire dell’istituto dell’oblazione, Kusturica ha provveduto al pagamento della somma di 200mila dinari (all’incirca 1600 euro) a favore dell’Ospedale Generale di Užice, dopodiché, nel febbraio 2012, la procura ha respinto la denuncia contro di lui.
Nel dicembre 2016, una commissione tecnica composta da cinque membri ha effettuato un’ispezione in loco dell’edificio del Centro nazionale per l’ecologia, dopodiché, all’inizio del 2017, l’Ente Parco ha depositato presso il ministero dell’Edilizia la domanda di rilascio del certificato di agibilità.
Nel verbale di sopralluogo, la commissione ha precisato che l’intervento era stato eseguito in assenza della concessione edilizia, ed è per questo che mancava tutta una serie di documenti, tra cui il giornale dei lavori, certificazioni di qualità, relazioni peritali, vari attestati nonché la documentazione inerente materiali utilizzati e attrezzature di lavoro. Ciononostante, la commissione ha espresso parere favorevole al rilascio del certificato di agibilità.
Tuttavia, il ministero ha respinto la richiesta avanzata dal Parco, precisando che il verbale della commissione non è stato redatto correttamente e che il richiedente non ha fornito tutti i documenti necessari, tra cui relazioni geodetiche e progetto esecutivo sulla base del quale è stato effettuato il sopralluogo. Dal ministero affermano che anche la seconda richiesta, presentata all’inizio del mese di marzo, verrà rifiutata “a causa di lacune formali”.
Sovvenzioni pubbliche
Il Centro nazionale per l’ecologia è situato su un pendio a una decina di chilometri dal villaggio di Drvengrad. Circondato da un fitto bosco, si affaccia direttamente su una pista da sci. Dispone di 22 camere e 2 suite ed è stato pensato non solo per ospitare convegni e seminari, ma anche per mettere a disposizione dei visitatori un punto di informazione e accoglienza.
La costruzione del Centro è stata in gran parte finanziata con risorse pubbliche, messe a disposizione dal ministero dell’Agricoltura e provenienti dal Fondo per la tutela dell’ambiente.
Il primo contratto, stipulato nel 2007 per un importo di 40 milioni di dinari, è stato sottoscritto da Emir Kusturica e dall’allora ministro dell’Ambiente Saša Dragin.
Nell’aprile del 2009 è stata avanzata una nuova richiesta di finanziamento, questa volta al Fondo per la tutela dell’ambiente. Il via libera allo stanziamento di ulteriori di 15 milioni di dinari richiesti è avvenuto già alla fine dello stesso mese. Nel dicembre dello stesso anno, la partecipazione del Fondo al finanziamento della costruzione del Centro è aumentata di 22 milioni di dinari, stanziati con la firma dell’annesso 1 all’originario contratto.
L’Ente Parco ha richiesto ulteriori risorse perché quelle ottenute nel 2007 sono state spese per la realizzazione di acquedotto e rete idrico-fognaria al fine di soddisfare le esigenze del Centro per l’ecologia, “ma anche quelle del villaggio di Mokra Gora”.
Nel luglio 2010, con l’approvazione di un nuovo annesso, la somma messa a disposizione del Parco è stata aumentata di 2,5 milioni di dinari, seguiti da altri 10 milioni, stanziati nel mese seguente, portando così a 89,5 milioni di dinari l’importo complessivo delle risorse pubbliche destinate alla costruzione del Centro.
L’annesso 4 al contratto stipulato tra l’Ente Parco e il Fondo per la tutela dell’ambiente, datato aprile 2011, concerne esclusivamente la proroga del termine di ultimazione dei lavori, resasi necessaria perché il Parco, “a causa delle avverse condizioni meteorologiche”, non era riuscito a ultimare i lavori di rifinitura artigianale esterni. Due mesi prima, Oliver Dulić e Emir Kusturica avevano inaugurato il Centro.
Nel rendiconto dell’esercizio finanziario del Parco relativo all’anno 2011, veniva precisato che la struttura ricettiva sarebbe stata messa a disposizione di terzi dietro pagamento di un corrispettivo, il che avrebbe dovuto ridurre la necessità di attingere alle risorse pubbliche.
Nello stesso rendiconto, la parcella di terreno su cui è sorto il Centro è stata rubricata come parte degli aiuti statali, più precisamente come una donazione da parte di Emir Kusturica, di un valore pari a poco più di 411mila dinari.
Il rendiconto finanziario per l’anno 2016 non è ancora disponibile alla consultazione, ma da quello relativo al 2015 emerge che all’incirca un quarto delle entrate dell’Ente Parco deriva da trasferimenti dello Stato.
I dati raccolti dal Dipartimento del Tesoro del ministero delle Finanze dimostrano che, nel periodo compreso tra il 2009 e il 20 luglio 2016, l’Ente Parco aveva ricevuto, solo sotto forma di “sovvenzioni, rimborsi e premi provenienti da fondi speciali” del bilancio dello stato almeno 130,85 milioni di dinari.
Queste risorse venivano spese in vari modi. Ad esempio, le sovvenzioni ricevute nel 2015 sono state utilizzate per il pagamento di stipendi e l’acquisto di divise dei guardiaparco, l’acquisto di carburante, raccolta e trasporto dei rifiuti, segnaletica, gestione degli ammortamenti, presentazione del Parco e sistemazione degli spazi.
Inoltre, una parte delle risorse finanziarie del Parco veniva impegnata a favore della società Lotika di proprietà di Kusturica. Dalle scritture contabili dell’ente emerge, ad esempio, che nel corso del 2011 a favore della suddetta società sono stati versati all’incirca 1,8 milioni di dinari, di cui 355mila destinati alle “spese di pernottamento degli ospiti presenti alla cerimonia in occasione del termine dei lavori di costruzione del Centro Visite”.
Fino ad aprile 2016 il direttore provvisorio del Parco di Mokra Gora, Radomir Stojić, è stato anche direttore dell’impresa edile Felini, di proprietà di Dragan Radivojević.
Questa impresa si aggiudicava regolarmente appalti di pubbliche forniture indetti dal Parco. Solo nel 2016, sono stati stipulati quattro contratti per un importo complessivo pari all’incirca a 15 milioni di dinari. Tra i vari lavori da eseguire, vi erano la realizzazione di un impianto di depurazione delle acque reflue, l’identificazione e demarcazione dei confini del Parco, nonché la fornitura di arredi per il Centro.
Stando alle parole di Emir Kusturica, un grande impegno umano e materiale è stato profuso nel realizzare il Centro nazionale per l’ecologia: “Abbiamo investito molto sia lo stato che io. Con i cambiamenti nella struttura di potere avvenivano interruzioni nell’erogazione dei finanziamenti che ostacolavano seriamente i lavori, ma il risultato finale è impressionante”.
Senza ospiti né stelle
Come evidenziato sul sito del Parco, oltre al Centro Čarobni breg, l’area protetta comprende le seguenti strutture ricettive: il villaggio turistico Drvengrad, alcune strutture di proprietà di Železnice Srbije (Ferrovie serbe), alloggi rurali e l’albergo Mladost. Quest’ultimo, realizzato dalla società Lotika, di proprietà di Kusturica, è situato all’interno dell’area sciistica Iver, a poca distanza dal Centro.
Per poter accogliere gli ospiti, ogni albergo deve essere classificato in una categoria, a cui corrisponde un determinato numero di stelle. Stando ai dati del ministero del Turismo, relativi al periodo compreso tra il 2005 e il 1 novembre 2016, l’Ente Parco non ha mai presentato alcuna richiesta di classificazione alberghiera del Centro nazionale per l’ecologia. Di tutte le strutture ricettive comprese nell’area di Mokra Gora, che siano di proprietà del Parco o della società Lotika, l’unica ad essere stata classificata entro la fine di gennaio 2017 è l’etno villaggio Drvengrad.
Stando alla normativa vigente in materia di turismo, per ogni singolo pernottamento nelle strutture ricettive presenti sul territorio nazionale deve essere corrisposta una tassa di soggiorno, il cui importo viene determinato dalle autorità locali. Mokra Gora si trova nel territorio del Comune di Užice dove, con una delibera comunale del 2013, l’importo dell’imposta di soggiorno è stato fissato in 80 dinari. Nel 2011, quando è stato inaugurato il Centro, l’importo di tale imposta era pari a 60 dinari.
Secondo i dati della Direzione per gli affari finanziari, contabili ed economici del Comune di Užice, fino a marzo 2017 l’Ente Parco ha effettuato un solo versamento dell’imposta di soggiorno, risalente al 2015 e pari a 4.320 dinari.
Diversi risultano, invece, i dati forniti a CINS dall’ente stesso: stando alla loro documentazione, nel periodo compreso tra l’inizio del 2011 e il 16 novembre 2015, durante il quale hanno ospitato 108 visitatori, al Comune di Užice hanno versato la somma di 10.820 dinari riscossa a titolo di imposta di soggiorno.
Nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2011 e il 1 marzo 2017, la società Lotika, che gestisce l’etno villaggio Drvengrad, ha versato, sempre a titolo di imposta di soggiorno, poco più di 8,18 milioni di dinari. Sul sito ufficiale dell’Organizzazione turistica della Serbia, l’unica struttura ricettiva menzionata con riferimento al Parco di Mokra Gora è proprio Drvengrad.
Questo villaggio è situato in un’area che, per via del suo grande fascino, attira sia turisti, locali e stranieri, sia delegazioni estere, tant’è che, di recente, vi si sono recati, tra gli altri, gli ambasciatori di Portogallo e Austria. Numerose sono state anche le visite di gruppi di studenti e giornalisti stranieri, gestite dall’Organizzazione turistica della Serbia, che si faceva carico di tutte le spese relative a vitto e alloggio. Non di rado, anche l’Ufficio turistico del Comune di Užice provvedeva al pagamento dei servizi offerti dalle strutture ricettive gestite da Lotika.
editor's pick
latest video
news via inbox
Nulla turp dis cursus. Integer liberos euismod pretium faucibua