Elezioni europee in Grecia: alla ricerca di Ulisse
In Grecia le elezioni europee si terranno insieme alle amministrative. Molti elettori sono indecisi e, secondo i sondaggi, una nuova formazione politica, "To Potami", potrebbe togliere voti a Syriza di Alexis Tsipras
Il suo nome? Nessuno. Nessuno sarà il prossimo primo ministro greco, almeno a giudicare dai sondaggi che sempre più fitti si rincorrono, a mano a mano che si avvicinano le elezioni europee di maggio, che in Grecia coincideranno con le elezioni amministrative.
Alla domanda: “Chi giudicate come più indicato come prossimo premier, se si votasse adesso per le elezioni politiche?”, ben 44 greci su cento rispondono né Antonis Samaras, l’attuale premier a capo di un governo di larghe intese, né Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale Syriza la cui lista, a favore della candidatura di Tsipras a presidente della Commissione europea, sta raccogliendo consensi anche fuori dalla Grecia. Tsipras ha ribadito di essere a favore del mantenimento della Grecia nella zona euro, ma di lottare per una "Unione europea dei popoli e non delle banche".
Gli Elleni in ogni caso voterebbero “Nessuno”, appunto. Ma al momento, nella disastrata Ellade di oggi, non si vede alcun Ulisse in grado di navigare per l’Egeo affermando con astuzia “il mio nome è Nessuno” ai mostri contemporanei che, come Polifemo, turbano i sonni dell’elettorato greco. Questo mostri sono la Troika, formata dai rappresentanti del Fondo monetario internazionale, dell’Unione europea e della Banca centrale europea che, di fatto, hanno commissariato il paese. La risposta Nessuno, quindi, equivale a disperazione e disillusione.
Nessuno sembra infatti in grado di portare in salvo la Grecia stretta fra le spaventose Scilla del debito pubblico e delle imposizioni di tagli da Bruxelles, e Cariddi della disoccupazione e del malcontento popolare.
Il Fiume di Theodorakis
I due principali partiti, Nuova democrazia e Syriza, da mesi combattono un estenuante testa a testa. Secondo il più recente test sulle intenzioni di voto, pubblicato dal quotidiano Proto Thema domenica 30 marzo e effettuato dalla società Alco, se le urne si aprissero ora vincerebbe di un soffio il centrodestra di Nuova democrazia, con il 21,7 delle preferenze, tallonata dal partito di sinistra del giovane Tsipras con il 21,2 percento dei voti.
Segue la nuova formazione politica che rischia di spiazzare i pronostici di queste elezioni, “To Potami” (“Il Fiume”, stimato al 9,4%), guidato dal popolare giornalista televisivo Stavros Theodorakis, che tuttavia ha precisato di non volersi presentare come candidato al Parlamento di Bruxelles, né di voler accettare politici nella propria lista (abbondano gli artisti), e neppure di volere far concorrere il proprio partito alle amministrative greche.
Il suo sogno per l’Europa? Quello del regista Wim Wenders: “L’Europa che sognavo da bambino non ha alcun rapporto con l’Europa di oggi, quella della gelida burocrazia”. Theodorakis ha rifiutato di volersi schierare con uno dei gruppi parlamentari europei: “Vedremo di volta in volta quali saranno le proposte di ogni gruppo sulla disoccupazione giovanile e sull’imprenditorialità dei giovani, che deve essere incoraggiata dall’Unione europea. Infine cosa proporranno per ridurre il divario fra paesi del nord e quelli del sud”. Una cosa è certa: il Fiume attingerà voti preziosi fra i molti indecisi, che ammontano a circa il 13 per cento dell’elettorato greco: saranno loro a decidere la sfida fra il centrodestra e la nuova sinistra di Tsipras.
A seguire, nei sondaggi più recenti, il partito neonazista Alba Dorata, che sfiora l’8,2%, nonostante i suoi leader siano finiti in carcere accusati di una serie di omicidi di immigrati e per l’uccisione a sangue freddo lo scorso settembre del rapper antifascista greco Pavlos Fyssas.
I socialisti del Pasok, raccolti sotto l’ombra dell’”Elia” (L’Ulivo) nella nuova versione italian style, non oltrepassano il 5,5 per cento: attualmente sono al governo con Nuova democrazia e scontano il peccato di avere eseguito i diktat della Troika, quelli a cui Tsipras non vuole più sottoporsi.
Una formazione anti Tsipras
Tsipras, con il suo partito Syriza, non sembra però, almeno nei sondaggi, destinato a stravincere: nei Gallup di metà marzo guidava le preferenze dell’elettorato con 21 greci su cento a sceglierlo contro 20 che optavano per il centrodestra. Il neonato Fiume era già la terza forza del Paese con 9 ellenici a gettonarlo su cento.
Alcuni analisti ipotizzano che il Fiume con le posizioni indefinite e tendenti all’antipolitica, sia nato proprio per tagliare le gambe a Syriza. "Il fatto che il Fiume abbia subito raccolto consensi prima ancora di avere reso noto un preciso programma su come affrontare la crisi economica, rivela prima di tutto l’irritazione di una vasta platea di cittadini, che cerca un ambito dove protestare contro la politica tradizionale”, scrive il quotidiano Eleftherotypia in un editoriale dello scorso primo aprile. “Questo consenso per il Fiume continuerà anche senza una precisa tabella di marcia anti-crisi? Ma dove punta il partito del giornalista Theodorakis? Punta solo a raccogliere il puro voto di protesta?"
Di fatto, continua Eleftherotypia: "La creazione di questo nuovo partito non è indolore dal punto di vista politico. Perché già i primi sondaggi dalla sua nascita mostrano che la presenza del Fiume rafforza l’arena politica a favore della continuazione delle imposizioni della troika, togliendo di fatto voti a chi è contrario a nuovi prestiti internazionali". A maggio la sentenza.
Lo scrittore Petros Markaris ad Atene
Sul fronte delle elezioni amministrative, invece, gli ultimi sondaggi confermerebbero la rielezione ad Atene e a Salonicco, le due maggiori città elleniche, dei sindaci già in carica: George Kaminis nella capitale e Ghiannis Boutaris a Salonicco. I due primi cittadini hanno una caratteristica in comune: quella di essersi presentati già dalla campagna per il loro primo mandato nel 2010 come indipendenti rispetto ai grandi partiti.
George Kaminis, ad esempio, proporrà come consiglieri comunali personalità dalla più svariata appartenenza politica ma "che hanno qualcosa di importante da offrire alla città". Fra i futuri consiglieri figurano il docente universitario di storia contemporanea Thanos Veremis (che ha lavorato in passato, in periodi pre-crisi economica, al ministero della Pubblica Istruzione sia con il centrodestra che con il centrosinistra) o lo scrittore di gialli Petros Markaris, famoso anche all’estero, che ad Atene ha ambientato quasi tutte le avventure del suo poliziotto investigatore Charitos. Riuscirà il Camilleri greco a trovare i colpevoli della crisi?
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