Tipologia: Notizia

Categoria:

Dopo Srebrenica

Un documentario di Andrea Rossini prodotto dall’Osservatorio sui Balcani su Srebrenica oggi. Le modalità per riceverlo

28/06/2005, Redazione -

Dopo-Srebrenica

Un insieme di voci di Srebrenica: vedove e madri, istituzioni, rappresentanti delle comunità, sfollati e rientranti. Solo loro, senza alcuna voce narrante. E’ questo che fa di "Dopo Srebrenica" un documento intenso, capace di descrivere senza retorica la situazione oggi a Srebrenica.

Lo firma Andrea Rossini, redattore di Osservatorio sui Balcani che già nel 1999 aveva realizzato il documentario "Srebrenica, Europa", una raccolta di interviste alle "Donne di Srebrenica", coloro le quali hanno vissuto in prima persona l’assedio e poi la strage del 1995 quando, l’11 luglio, l’esercito serbo-bosniaco e le unità di paramilitari, guidate da Ratko Mladic, hanno occupato la cittadina della Bosnia orientale ed hanno ucciso più di 8000 persone. Con forti responsabilità della comunità internazionale che ha lasciato fare e non si è assunta le proprie responsabilità dopo che le nazioni Unite avevano dichiarato Srebrenica "zona protetta".

Non era facile affrontare questo tema, soprattutto con l’avvicinarsi del decennale e dell’attenzione mediatica su quanto successe. Non facile ricordare le vittime, condividere con i sopravvissuti la battaglia per sapere tutto quanto è avvenuto, unirsi a loro affinché chi è responsabile paghi e contemporaneamente descrivere ciò che Srebrenica è oggi e dare voce a tutte le comunità che vi vivono.

Non era facile poiché in queste occasioni si rischia di finire in una visione monotono e a non dar conto della complessità della realtà. Complessità che emerge a più riprese dalle interviste raccolte, dalle voci delle persone con cui si è discusso. Sono oramai chiare le responsabilità dell’eccidio di Srebrenica. Il Tribunale dell’Aja ha contribuito a ricostruire in modo credibile e convincente quanto avvenne. Ma quella tragedia ha influito ed ha condizionato le esistenze di molti cittadini bosniaci e va letta nel contesto più ampio della guerra in Bosnia e del disfacimento della ex-Jugoslavia.

Emblematica l’ultima scena del documentario. Un anziano, in un campo di sfollati. La sua voce è flebile e le mani tremano. Apre una teca, sfoglia dei documenti. Sono atti di proprietà della sua casa. "Una volta avevo della terra …". Frasi che si sovrappongono inevitabilmente con quelle di un giovane rientrante, con la sua famiglia ritornato a vivere a Srebrenica. "Ora conta sempre di più il nazionalismo … gli altri? Se li incontri è meglio non guardarli ed è meglio che loro non guardino te. Funziona così, torni a casa e ti chiudi la porta dietro" o con quelle di una donna che racconta che ha ancora paura che Mladic e Karadzic scendano dai boschi dove si nascondono e che accada nuovamente qualcosa di terribile.

"Dopo Srebrenica" è luna produzione video di Osservatorio sui Balcani. Hanno collaborato alla sua realizzazione Luka Zanoni per le interviste, Moira Della Fiore per le riprese, Maurizio Pasetti per il montaggio e Carlo Dall’Asta per la post-produzione audio.

Dopo Srebrenica. La memoria, il presente
Regia: Andrea Rossini
Produzione: Osservatorio sui Balcani – ITA, 2005
Contributi: Provincia autonoma di Trento e Provincia di Torino
Riprese: Moira Della Fiore
Interviste: Luka Zanoni, Andrea Rossini
Montaggio: Andrea Rossini, Moira Della Fiore, Maurizio Pasetti
Post-produzione audio: Carlo Dall’Asta
Durata: 33′

Per eventuali proiezioni inviare una email di richiesta alla segreteria dell’Osservatorio sui Balcani.

Per ricevere il DVD inviare una email di richiesta a segreteria, specificando il n. dei DVD richiesti e l’indirizzo a cui devono essere spediti. Il contributo spese richiesto è di 5,00 euro.

Si ricorda che il DVD include anche il documentario "Europa, Srebrenica" di Andrea Rossini, 1999 ed è confezionato in un cofanetto assieme ad un libretto con la cronolgia degli avvenimenti di Srebrenica tratta da "La guerra in casa" di Luca Rastello (ed. Einaudi, 1998).

editor's pick

latest video

news via inbox

Nulla turp dis cursus. Integer liberos  euismod pretium faucibua

Possono interessarti anche