Ðilas alla guida di Belgrado
Dopo mesi di attese e di rimandi, finalmente la capitale serba ha un nuovo sindaco. Il giovane Dragan Ðilas, membro del Partito democratico e candidato della lista "Per una Belgrado europea". La cronaca della nostra corrispondente
Dragan Ðilas, candidato della lista "Per una Belgrado europea", è il nuovo sindaco della capitale serba. Durante la seduta tenutasi solo due giorni prima della scadenza del termine di legge previsto per l’elezione del sindaco, per Ðilas hanno votato 58 consiglieri della coalizione "per una Belgrado europea", del Partito socialista della Serbia (SPS), del Partito dei pensionati uniti della Serbia (PUPS) e del Partito liberal democratico (LDP). Alla seduta è stato scelta la squadra che guiderà Belgrado per i prossimi quattro anni. Il vice sindaco è Milan Krkobabić del PUPS, mentre il nuovo Consiglio comunale sarà composto da 13 membri.
Non hanno partecipato alla votazione per il sindaco i consiglieri dei partiti di opposizione, del Partito radicale serbo (SRS) e della coalizione Partito democratico della Serbia – Nuova Serbia (DSS-NS). Prima del voto, i deputati del SRS hanno abbandonato la seduta per recarsi al funerale di Ranko Panić, membro di questo partito rimasto ucciso dalle ferite ricevute durante il meeting di supporto a Radovan Karadžić, organizzato dal Partito radicale. Mentre i consiglieri del DSS-NS hanno abbandonato l’Assemblea comunale poco prima dell’inizio della votazione.
Con l’elezione del sindaco di Belgrado si è finalmente concluso un dramma che durava da mesi. Nei primi giorni dopo le elezioni locali, tenutesi nello stesso giorno di quelle politiche e provinciali (11 maggio), era quasi sicuro che Belgrado sarebbe "finita in mano" ai radicali. Due giorni dopo la pubblicazione dei risultati, l’SRS aveva raggiunto con i popolari (DSS-NS) un accordo di coalizione per la guida di Belgrado, e pochi giorni dopo era stato siglato un "triplice patto" tra Aleksandar Vučić (SRS), Andrija Mladenović (DSS) e Aleksa Antić (SPS). Il nuovo sindaco, al secondo tentativo, avrebbe dovuto essere Aleksandar Vučić. L’accordo era stato ribadito con una forte stretta di mano tra i tre, sulla terrazza del rinomato ristorante belgradese "Kalemegdanska terasa".
Ma i festeggiamenti sono stati interrotti dal sindaco facente funzione Zoran Alimpić, il quale aveva fissato la seduta costitutiva per il 14 luglio, decisione che ha incontrato le dure reazioni di SRS, DSS e SPS. Questi tre partiti hanno persino organizzato una manifestazione davanti alla sede dell’Assemblea comunale contro il rinvio dell’elezione del potere locale.
D’altro canto, dalle fila del Partito democratico (DS) e del G17 plus non c’era alcuna fretta. Per Boris Tadić e i suoi democratici la coalizione più auspicabile era con l’SPS, con il quale era già stato formato il governo a livello nazionale, e con il DSS, con il quale il DS aveva già governato Belgrado negli scorsi quattro anni. Con questa formazione sarebbe stato superfluo l’appoggio del LDP, mentre l’SPS con questa coalizione sarebbe entrato più facilmente nell’amministrazione comunale.
Ma al DSS non hanno voluto nemmeno sentir parlare di una tale possibilità. Nonostante parte dell’organizzazione belgradese del DSS avesse insistito per entrare in coalizione con il DS e l’SPS, i vertici di partito sono rimasti dell’idea di non stringere alcuna coalizione coi democratici. Fonti ben informate affermano che proprio per questo motivo si è giunti alla rottura tra i membri del comitato belgradese del DSS.
Tutto è divenuto più chiaro qualche giorno prima dell’arresto di Radovan Karadžić. I socialisti hanno rotto la coalizione coi radicali, giustificandosi col fatto che una tale maggioranza avrebbe messo in crisi il funzionamento del governo nazionale. Per alcuni giorni i socialisti hanno provato a giocare con l’idea di nuove elezioni a Belgrado, ma vi hanno presto rinunciato.
Si aspettava solo il sostegno del LDP. Il partito di Čedomir Jovanović alle elezioni è andato molto peggio del previsto, ma ha atteso comunque i suoi cinque minuti di celebrità a Belgrado. Nei colloqui che i funzionari del LDP hanno condotto con il DS è stata trovata un’intesa sul principio della "departizzazione", ossia l’elezione di persone chiave in posti chiave a prescindere dai criteri di appartenenza al partito, privilegiando invece le competenze politiche. Tuttavia, l’LDP ha richiesto, e ottenuto, alcuni posti importanti a Belgrado: quello di segretario per l’urbanizzazione e quello delle Istituzioni farmaceutiche di Belgrado.
Quando nella seduta del 20 agosto i 58 consiglieri hanno segnato il nome di Dragan Ðilas, la sala è esplosa in un fragoroso applauso. Fatto che nella storia contemporanea della Serbia verrà ricordato come uno degli eventi più insoliti che siano mai capitati nella vita politica della capitale, e come qualcosa che nessuno pochi mesi prima avrebbe potuto prevedere. L’SPS e l’LDP, fino a ieri due irriducibili nemici, insieme in coalizione! A onor del vero, l’LDP non partecipa al governo, ma non si limita nemmeno a garantire un appoggio di minoranza, piuttosto influisce sulla creazione della politica e sulla scelta dei funzionari più importanti della città.
La seduta è terminata dopo alcune ore. I consiglieri dell’opposizione avevano anticipatamente comunicato che non avrebbero ostacolato l’elezione del sindaco. Aleksandar Vučić (SRS) si è complimentato con Ðilas prima del voto, sottolineando che per loro la battaglia non è ancora finita. Come riporta il quotidiano "Glas Javnosti", Vučić ha augurato a Ðilas un buon lavoro. "Ci batteremo ancora, voi lotterete con tutti i mezzi contro di noi, compresi quelli non consentiti, e noi con quelli democratici e consentiti, con tutto il cuore, senza paura, con il morale intatto", ha detto Vučić. Questi ha aggiunto che non si comporterà da perdente nonostante sia stata "raggirata la volontà elettorale dei belgradesi". Vučić ha aggiunto inoltre "di non essersi mai sentito meglio e più in forza, perché la gente a Belgrado afferma che i radicali non calpestano mai la parola data".
I rappresentanti dell’opposizione hanno criticato la formazione di ciò che definiscono una coalizione innaturale, "formazioni basate sulla corruzione, sull’immoralità e sul desiderio esclusivo di accaparrarsi le poltrone". Andrija Mladenović del DSS è rimasto sorpreso da come il DS, SPS e LDP abbiamo potuto formare una coalizione di governo, dal momento che negli anni scorsi si sono reciprocamente attaccati. Mladenović ha rimproverato a Ðilas di non aver presentato ai consiglieri alcun programma di lavoro e di sviluppo per Belgrado.
Aleksandar Antić del SPS, come riportato dal quotidiano "Danas", alle accuse dell’opposizione ha risposto che "il giorno in cui viene eltto il governo locale non è né il momento né il luogo in cui l’SPS deve spiegare qualcosa a qualcuno. Il sostegno del LDP lo vedo come una prospettiva per il futuro. Non dobbiamo raggiungere le stesse posizioni politiche, ma dobbiamo rispettare le nostre differenze perché solo così possiamo funzionare insieme nel nuovo governo".
Il nuovo sindaco di Belgrado ha presentato le priorità del suo governo per i prossimi quattro anni. Come ha precisato Ðilas, Belgrado continuerà a svilupparsi come una metropoli europea, lungo la via tracciata dal precedente sindaco Nenad Bogdanović.
In una parte del discorso rivolto ai consiglieri, trasmesso dall’emittente B92, Ðilas ha ribadito di non amare i litigi e la diffusione dell’odio. "Desidero che tutti insieme lavoriamo e che si faccia il possibile. Ecco perché sono contento che sia stata formata una coalizione con i socialisti e il PUPS con il sostegno del LDP. Il nostro desiderio è di portare a termine il mandato e realizzare cose concrete. Non dall’ufficio ma sul posto. Molte cose devono essere accelerate e ci si deve assumere la responsabilità di tagliare parecchi nodi gordiani. Io mi assumerò questa responsabilità", ha detto Ðilas.
Tra le priorità del nuovo sindaco di Belgrado compaiono: la lotta alla corruzione e alla criminalità, la conclusione della tangenziale attorno a Belgrado, il progetto di una metropolitana e il ponte su Ada Ciganlija, la costruzione di asili e scuole, così come la soluzione della questione legata alla canalizzazione. Ðilas ha annunciato l’edificazione di appartamenti di edilizia popolare e l’aiuto ai cittadini più poveri.
Il primo compito del neosindaco di Belgrado non è stato per niente difficile. Dopo la seduta Ðilas ha accolto Milorad Čavić, il nuotatore serbo che ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino.
editor's pick
latest video
news via inbox
Nulla turp dis cursus. Integer liberos euismod pretium faucibua