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Croazia: scioccanti filmati antiabortisti nelle scuole

Una vicenda che recentemente ha dominato le prime pagine dei giornali in Croazia, quella di un controverso filmato sull’aborto proiettato nelle scuole durante le lezioni di religione. I media si interrogano sul ruolo della Chiesa nella società.

03/03/2004, Drago Hedl - Osijek

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Dopo aver visionato – per le proteste dei genitori degli studenti di Zagabria – il filmato sull’aborto "Grida silenziose", anche il ministro dell’Istruzione della Croazia, Dragan Primorac, è rimasto scioccato. Il filmato viene mostrato abitualmente durante la lezione di religione nelle scuole superiori croate.

"Anche quando ero studente di medicina non ricordo di aver mai visto descrizioni così dettagliate dell’aborto come quelle mostrate nel filmato – ha dichiarato il ministro Primorac, che è anche un esperto di medicina forense. Malgrado la natura del suo lavoro lo abbia abituato a immagini tutt’altro che piacevoli, è rimasto costernato per il fatto che le scene di aborto mostrate nel filmato, nel quale un dottore spiega come il chirurgo strappa parti del feto fino a quando l’utero non contiene solo la testa che deve essere "sbriciolata e estratta a pezzi", vengano mostrate a studenti liceali.
La vicenda è diventata di pubblico dominio alla fine di febbraio, quando alcune studentesse del terzo anno del Ginnasio XI di Zagabria hanno accusato uno choc mentre guardavano il filmato durante l’ora di religione. Atterriti da una scena del filmato, che descrive alla lettera l’aborto mostrando un recipiente pieno di sangue e residui fetali, diversi studenti hanno chiesto di lasciare l’aula, ma l’insegnante di religione non glielo ha permesso. Quando sono tornati a casa, si sono lamentati del fatto con i genitori, che il giorno dopo hanno contattato il preside della scuola.

L’insegnante di religione, tuttavia, non stava facendo niente di insolito. La proiezione del filmato americano, prodotto venti anni fa, il cui motto è la prevenzione dell’aborto, è stata approvata dalla Conferenza Episcopale Croata, e di seguito anche dal Ministero dell’Istruzione. Il tutto è avvenuto durante il mandato del governo precedente, guidato dalla coalizione di centro sinistra del primo ministro Ivica Racan, al potere fino alla fine del 2003.
"Il filmato parla di cose che vengono rappresentate fedelmente. Le scene sono brutali, ma tale è lo stesso atto dell’aborto. Ritengo che questo possa influenzare i ragazzi più di storie vuote che in ogni caso non comprenderebbero – dichiara Nevenka Loncaric, consulente per l’insegnamento della religione presso il Ministero dell’Istruzione.

Il Ministro, Dragan Primorac, ha tuttavia raccomandato alle scuole di interrompere le proiezioni del controverso filmato fino ad ulteriore comunicazione.
"Questa è la dimostrazione migliore del fatto che è necessario rivedere i programmi di tutte le materie insegnate nelle scuole – ha affermato Primorac."

Una nota psicologa di Zagabria, Mirjana Krizmanic, ha dichiarato al settimanale "Feral Tribune" che il filmato sull’aborto è una dimostrazione del potere della Chiesa: "Mostrare questo filmato agli studenti delle superiori è una azione particolarmente dannosa, che dimostra una orrenda insensibilità nei confronti dei ragazzi. La Chiesa ha il diritto di sostenere che l’aborto è immorale, ma perché ha deciso di rappresentare alla lettera solo questo particolare peccato mortale? Perché non lo stupro, ad esempio? Che relazione c’è tra l’insegnamento della religione e il mostrare ai ragazzi immagini di organi fatti a pezzi? – chiede la Krizmanic."
Una inchiesta condotta dal quotidiano "Jutarnji List", mostra che solo il 6% degli studenti delle scuole superiori ritiene che l’aborto sia un omicidio, e solo l’1% delle studentesse afferma che non abortirebbero se rimanessero incinte alla loro età.

Una famosa giornalista di Zagabria, Sanja Modric, ritiene che la Chiesa Cattolica Croata voglia fare da arbitro su tutte le questioni importanti. Secondo lei, la Chiesa si oppone fortemente allo stesso modo ai matrimoni dello stesso sesso, e ha insistito sulla proibizione del lavoro domenicale nei grandi magazzini fino a quando il Parlamento non è stato spinto a prendere questa decisione. La Chiesa si oppone altresì con fermezza ad un programma del Ministero della Sanità che ha condotto una campagna per l’utilizzo dei profilattici per prevenire la diffusione del virus da Hiv.
Jelena Lovric, opinionista del settimanale di Zagabria "Globus", ritiene che il problema non stia nel fatto che la Chiesa cerchi di imporre le proprie convinzioni su una larga parte della popolazione, ma piuttosto nel suo tentativo di organizzare la società secondo le proprie credenze. "Quello che rende il problema ancora più grande – dice la Lovric – è il fatto che praticamente nessuno osi contraddire questioni problematiche sostenute dalla Chiesa, come ad esempio quella relativa all’uso dei profilattici."

La Chiesa distribuisce volantini con slogans quali "Non con le spirali", "Non con le pillole", "Non con i preservativi", "Non con la inseminazione artificiale" nelle sale di attesa di molti ospedali pubblici della Croazia. Alcuni alti funzionari ecclesiastici, come il vescovo Valter Zupan, non solo si oppongono ad ogni tipo di contraccezione, ma affermano che alcuni tipi di metodi protettivi, come i profilattici, addirittura "aumentino la incidenza dell’Hiv" perché incrementano la promiscuità, e non offrono una sufficiente protezione contro l’Aids.
Quando diversi giornalisti hanno avvisato che si trattava di un controsenso, la Chiesa ha reagito con durezza. Il Cardinale Josip Bozanic è calato con furia nella disputa contro i media, definendo i giornalisti dei mercenari, persone senza alcuna morale e gruppi che conducono campagne per gli interessi personali di qualcun altro.

D’altro canto, nel corso di una visita in una scuola secondaria, Bozanic ha mostrato tolleranza nelle sue risposte agli studenti che chiedevano la sua opinione sugli scandali di pedofilia nella Chiesa Cattolica: "Anche gli uomini di Chiesa non sono degli angeli – ha dichiarato il Vescovo, aggiungendo che casi come quelli erano sfruttati dai media per compromettere la Chiesa. Non siamo ciechi al punto da non vedere che si tratta di propaganda dettata da altri motivi – ha detto Bozanic."
La proiezione del filmato sull’aborto durante le lezioni di religione, che ha così diviso la opinione pubblica croata, così come la campagna condotta dalla Chiesa per combattere l’utilizzo dei profilattici, ha rinfocolato la polemica sul ruolo della Chiesa nella società croata. Questo genere di discussioni sono solitamente condotte dai media e da circoli di intellettuali indipendenti, mentre gran parte del pubblico – compresa la maggior parte dei politici – non vuole entrare in tali polemiche. Consapevoli dell’influenza e del potere della Chiesa, i politici preferiscono evitare eventuali conflitti.

Vedi anche:

La Chiesa croata vieta il lavoro domenicale

Josip Bozanic, il nuovo cardinale della Chiesa croata

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