Croazia: l’industria dello zucchero schiacciata dal mercato globale
Era la coltura principale del nord della Croazia ma la barbabietola da zucchero non rende più abbastanza: l’abolizione delle quote europee nella produzione di zucchero ha favorito un innalzamento della produzione mondiale ed un costante abbassamento del suo prezzo. In primavera ha dovuto chiudere lo zuccherificio di Virovitica
(Originalmente pubblicato da Deutsche Welle, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e Obc Transeuropa)
La Hrvatska Industrija Šećera (HIŠ, Industria zuccheriera croata), creata lo scorso dicembre dalla fusione di tre raffinerie di zucchero croate ha deciso questa primavera di chiudere uno dei suoi stabilimenti, il più moderno: la Viro di Virovitica, nel nord del paese, al confine con l’Ungheria. Ormai si produrrà zucchero a partire dalla barbabietola solo a Županja e a Osijek, nella Slavonia orientale.
Marijan Puškarić, di Gradina, ha trascorso tutta la sua vita lavorativa nello stabilimento della Viro. Dopo 33 anni di servizio, ha dovuto lasciare la fabbrica, come 119 dei suoi colleghi. "È stato il mio primo lavoro e pensavo di restare lì fino alla fine", afferma. Ora, a pochi anni dal pensionamento, deve trovare un nuovo lavoro. “È dura. Ho passato i miei anni migliori lì. È successo tutto all’improvviso, non ce lo aspettavamo. Per quarant’anni lo zuccherificio è stata la ricchezza di Virovitica, ha sfamato tante famiglie e ne siamo orgogliosi. Ora, invece di festeggiare il suo compleanno, ci troviamo a piangere la sua chiusura ”, osserva Marijan Puškarić con tristezza.
La fine delle quote
La chiusura dello stabilimento di Virovitica non è però caduto dal cielo. Nell’ambito di riforme realizzate negli ultimi 15 anni sono stati 89 gli zuccherifici chiusi nell’Unione europea. E durante la ristrutturazione dell’industria dello zucchero nei "vecchi" membri dell’UE, tra il 1991 e il 2006, erano stati 123 gli stabilimenti ad aver chiuso.
“Il regime delle quote di produzione dello zucchero è durato esattamente 50 anni. La sua rimozione nel 2017 ha portato a un aumento senza precedenti della produzione annuale, soprattutto tra le più grandi aziende dell’UE, uno dei cui obiettivi, sebbene mai esplicitamente riconosciuto, era l’eliminazione dei piccoli produttori. Un’altra circostanza sfavorevole è la produzione record in India, Thailandia e Australia, che alimenta un surplus mondiale. La combinazione di questi due fattori ha causato un drastico calo dei prezzi sul mercato europeo. A dicembre 2017, il prezzo medio era di 400 euro per tonnellata, il più basso dalla metà del 2006. Il calo è proseguito fino a gennaio 2019, dopodiché si è assistito a una leggera e lenta ripresa. Tuttavia, anche il prezzo medio registrato a marzo (375 euro a tonnellata), non consente alla maggior parte degli zuccherifici europei di raggiungere il punto di pareggio di bilancio”, spiega Miroslav Božić, consigliere della direzione di HIŠ, e uno dei più esperti conoscitori del mercato croato.
Naturalmente di conseguenza è anche diminuito il prezzo della barbabietola da zucchero, costringendo sempre più agricoltori ad abbandonare questa coltura. Ivan Helt coltiva barbabietole a Slatina dal 1985, ma quest’anno, il 2020, potrebbe essere l’ultimo. "L’ho coltivata tutta la vita e ho sviluppato una vera e propria passione per la barbabietola da zucchero: è la regina dei raccolti. Ma ora i prezzi sono scesi così tanto che non è più redditizia”, sottolinea.
Salvare la produzione nazionale
Grazie agli aiuti dell’Unione europea agli agricoltori sotto forma di pagamenti diretti e nuovi aiuti nazionali, i redditi dei produttori di barbabietola da zucchero croati sono per ora al sicuro, così come quelli dei loro omologhi in Romania e in una certa misura in Slovacchia, Spagna e Ungheria. Tuttavia, i terreni dedicati alla barbabietola quest’anno in Croazia, poco più di 10.400 ettari, sono al punto più basso da dieci anni.
"Sembra paradossale, ma il livello eccezionalmente alto dei prezzi base in Croazia, il più alto nell’Unione europea, scoraggia gli agricoltori dal rimanere o iniziare a produrre colture esigenti come la barbabietola da zucchero", afferma Miroslav Božić.
Tugomir Majdak, viceministro presso il ministero per l’Agricoltura, resta ottimista sul futuro della produzione di barbabietola da zucchero in Croazia. “Ci auguriamo che i produttori persistano, senza dover diversificare la loro attività. Ci auguriamo che i due zuccherifici rimasti possano supportare anche i produttori locali. Insieme all’industria e agli agricoltori croati dello zucchero, ci sforzeremo di formulare una risposta efficace alle sfide che l’industria deve affrontare nell’Unione europea e in tutto il mondo. La soluzione sta nelle nicchie, ovvero la produzione di zucchero biologico che sta crescendo nel mondo. Il nostro obiettivo è mantenere la produzione attuale, se non aumentarla".
“L’industria dello zucchero croata deve continuare a ridurre il divario con i migliori produttori europei, soprattutto in termini di resa media nella coltivazione di barbabietole e resa zuccherina della barbabietola. Abbiamo ottimi esempi di singoli produttori, ma è necessario che questi risultati divengano la norma. Solo una tale produzione può garantire la sopravvivenza dell’industria dello zucchero in Croazia ", afferma Miroslav Božić.
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