Croazia: i laghi di Plitvice, declassati dall’Unesco?
È uno dei luoghi naturali più preziosi della Croazia. Ciononostante è altamente inquinato a causa di malagestione e speculazione edilizia. Un punto sul Parco naturale dei laghi di Plitvice
(Pubblicato originariamente su Lika Club e integrato con pubblicazioni WWF, selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans )
Il parco nazionale dei laghi di Plitvice è uno dei luoghi più visitati della Croazia. Ma il suo livello di inquinamento è allarmante. Se niente al riguardo verrà fatto, l’Unesco minaccia di espellerli dalla lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità.
A denunciare la situazione è stato Branimir Bunjac, deputato di Živi zid . I laghi, un insieme di 16 bacini collegati da 92 cascate o piccoli torrenti sono minacciati dall’inquinamento direttamente collegato ad un piano di sviluppo territoriale approvato nel 2014 dall’amministrazione locale a guida HDZ. Il piano ha permesso l’edificazione di nuovi edifici nel cuore del parco.
“Da allora sono stati concessi almeno 50 concessioni edilizie rilasciate, soprattutto, a magnati collegabili all’élite al potere. Individui a cui l’ambiente importa poco e che inquinano i laghi con le loro acque di scarto, le canalizzazioni e i pesticidi”, ha dichiarato Bunjac presentando un’analisi della qualità delle acque realizzata dall’Istituto croato per la salute pubblica.
Da quest’ultimo emergono dati allarmanti:
• L’acqua della cascata principale contiene 131mg/L di acque nere, benché non dovrebbe contenerne affatto;
• Le acque di superficie dei torrenti contengono 380 mg/L di acque nere e 10mg/L di batteri Escherichia coli;
• Le acque dei laghi contengono 840 volte in più detergenti di quanto permesso dalla legge;
• I laghi contengono 780 mg/L di acque nere quando il limite sarebbe fissato a 35 mg/L.
• I laghi contengono 3552 mg/L di sostanze chimiche, pesticidi, insetticidi ed erbicidi nonostante un limite autorizzato di 2 mg/L.
• Le acque del lago – con questi dati – non solo non sono potabili ma non vi ci si dovrebbero nemmeno risciacquare le mani;
Una situazione che rischia di costare caro al parco dei laghi di Plitvice e al loro inserimento tra i Patrimoni mondiali dell’Unesco. Lo ha annunciato recentemente l’Unesco, che aveva inviato una propria missione nel gennaio scorso in Croazia, ed era stata colpita dal livello di inquinamento e dalla passività a proposito mostrata dalle autorità croate.
Dalla visita della delegazione Unesco niente però è cambiato. Al contrario, nuovi permessi urbanistici sono stati rilasciati a favore, tra gli altri, dell’ex ministro per l’Ambiente e l’energia Slaven Dobrović. Da qui il monito dell’Unesco sulla possibile espulsione dalla lista dei patrimoni sotto tutela.
“La più preziosa perla naturale della Croazia è in pericolo” ha dichiarato Irma Popović, di WWF Adria “l’incontrollato crescendo di turisti e una serie di irresponsabili progetti edilizi stanno mettendo in pericolo l’unicità della natura e delle acque di Plitvice. Non possiamo permetterci di perdere quest’icona della natura croata e i molti posti di lavoro locali che dipendono da essa”.
Il WWF ha invitato il ministero per la Programmazione urbanistica ad iniziare a collaborare con quello per la Protezione ambientale e l’Energia per evitare, insieme, la distruzione dei laghi. Ha inoltre invitato il governo a lavorare assieme alle comunità locali per una comune – e sostenibile – gestione del parco.
Dal canto suo Branimir Bunjac denuncia che il destino che sta toccando a Plitvice rischia di essere quello di altre risorse naturali croate a seguito dell’approvazione della riforma della legge sulla gestione delle acque in Croazia, avvenuta l’8 dicembre scorso.
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