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Croazia: annullata la condanna, Sanader libero

Annullata la condanna in primo grado per corruzione a carico dell’ex premier croato Ivo Sanader. Libertà su cauzione e si riparte col processo da capo. Il tutto alla vigilia delle politiche dell’8 novembre

06/10/2015, Drago Hedl - Osijek

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L’Alta corte croata ha annullato la sentenza di primo grado di condanna a nove anni di reclusione a carico dell’ex premier croato Ivo Sanader, emessa all’inizio di marzo dello scorso anno dal Tribunale della contea di Zagabria. Sanader in settimana lascerà il carcere e attenderà in libertà l’avvio di un nuovo processo.

L’Alta corte ha riscontrato che il tribunale di primo grado ha commesso “gravi violazioni del diritto ad un equo processo garantito dalla costituzione e dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”.

Il “processo del secolo”, così è stato definito dai media croati, in cui l’ex premier Sanader è stato accusato di associazione per delinquere e di aver sottratto circa 70 milioni di kune (9,2 milioni di euro) dalle casse e dalle aziende dello stato, dovrà ripartire da zero.

Si tratta già della seconda sentenza di condanna a carico di Sanader annullata. La Corte costituzionale, lo scorso luglio, ha infatti annullato la sentenza di secondo grado ad otto anni e mezzo di reclusione per l’ex premier croato, in cui veniva condannato per aver ricevuto una tangente di 10 milioni di euro dalla compagnia petrolifera ungherese MOL per far sì che quest’ultima, benché non fosse in possesso di più del 50% delle azioni dell’Industria petrolifera croata (INA), ne ottenesse i diritti di amministrazione. Anche questo processo contro Sanader si dovrà rifare ripartendo dal primo grado.

Opinione pubblica sotto shock

L’annullamento della sentenza contro Ivo Sanader ha suscitato shock e incredulità presso l’opinione pubblica croata: la Croazia, a seguito di quest’ennesimo annullamento da parte della magistratura, ha definitivamente perso la battaglia contro la corruzione? Riusciranno mai i tribunali croati a condannare persone del calibro di quelle coinvolte nel “caso Sanader”?

Queste domande vengono poste non solo relativamente a questo caso specifico, ma anche per altri reati di corruzione, come quelli di cui sono accusati il sindaco di Zagabria Milan Bandić, oppure l’eminenza grigia del calcio croato, il direttore esecutivo della NK Dinamo, Zdravko Mamić. Questi ultimi ora sono in libertà in attesa di processo, perché così ha deciso il tribunale, dietro il versamento di un’ingente cauzione (che evidentemente non è stato un problema per loro pagare). L’opinione pubblica croata si chiede ora quale giudice li condannerà, quando è sicuro che questi pesci grossi, proprio come Sanader, saranno in seguito messi nuovamente in libertà dall’Alta corte o dalla Corte costituzionale?

Alcuni analisti, come l’editorialista del settimanale Telegram, hanno scritto persino che – dopo le due sentenze annullate contro Ivo Sanader – la criminalità organizzata in Croazia si è trasferita nei tribunali, commento che si può sentire frequentemente anche tra i comuni cittadini che si lamentano del fatto che in Croazia si condannino solo i ladruncoli.

Lo stato di salute della magistratura croata è del resto uno degli ambiti in cui più si è faticato nei test per stabilire se la Croazia era pronta per entrare nell’Unione europea, e il capitolo 23 (magistratura e diritti fondamentali) durante i negoziati di adesione veniva spesso menzionato e definito un cancro del sistema. Quando alla fine, dopo le doglie dei negoziati, la Croazia ha finalmente concluso il suo percorso con Bruxelles e quando il paese oltre due anni fa, il 1° luglio 2013, è diventato membro a pieno titolo dell’Unione europea, c’era chi faceva notare che la magistratura non era stata esaminata con la dovuta attenzione.

Terzo potere

Visto come sono andate le cose, sembra proprio che avessero ragione. Ma a differenza di quel periodo, quando l’Unione poteva ancora influire per migliorare la condizione della magistratura, oggi, con la Croazia già membro del club di Bruxelles, questo non è più possibile. Vantandosi di aver passato il test con l’UE, gli alti funzionari della giustizia interpretano ogni critica che viene loro rivolta come un attacco all’indipendenza della magistratura. E sembra che nessuno possa toccarli.

Ora però l’annullamento delle due sentenze di condanna a carico di Sanader sembrano aver sconvolto l’opinione pubblica al punto tale che vi potrebbero essere conseguenze e in molti si chiedono se la corruzione non si sia infilata sino nei palazzi delle più alte istituzioni della giustizia quali l’Alta corte e la Corte costituzionale.

L’ex presidente dell’Alta corte della Croazia, Krunislav Olujić, è uno dei rari ex funzionari giudiziari di alto livello che ha valutato criticamente le condizioni in cui versa la magistratura croata. “I giudici si sono atteggiati non come uno dei tre poteri, ma proprio come un terzo governo, e quindi vige un atteggiamento servile nei confronti dei poteri esecutivo e legislativo. Durante la metà degli anni Novanta è stata spezzata la spina dorsale del potere giudiziario, e al posto della magistratura croata si è creata una magistratura a piacimento del partito di governo di allora, l’HDZ”, afferma Olujić per il quotidiano di Fiume Novi list.

“Non c’è più alcuna volontà politica di fare i conti con la corruzione, e questa mancanza di volontà riguarda soprattutto il potere esecutivo. Ora ci si aspetta un cambio di governo e quindi anche i giudici si adattano, sentono il richiamo delle ‘trombe vittoriose di Karamarko’”, ha aggiunto l’ex presidente dell’Alta corte.

Krunislav Olujić ha sottolineato anche il fatto che l’Alta corte annullando la sentenza contro Ivo Sanader, allo stesso tempo ha alleggerito la posizione del suo ex partito, l’Unione democratica croata (HDZ), coinvolta anch’essa nel processo perché una parte del denaro proveniente dalle casse dello stato era finito nelle casse del partito.

Elezioni in vista

Dal momento che la Croazia si avvicina alle elezioni politiche – fissate per l’8 novembre prossimo – e che, stando ai recenti sondaggi, l’HDZ è in vantaggio rispetto alla coalizione di centro-sinistra attualmente al governo, molti, come l’ex presidente dell’Alta corte, ritengono che con quella decisione i giudici abbiano cercato di ingraziarsi il probabile futuro premier, cioè il leader dell’HDZ Tomislav Karamarko.

Karamarko del resto ha già sfruttato a suo vantaggio quanto accaduto, per ottenere dei vantaggi elettorali. Anche se l’Alta corte non ha assolto dalle accuse né Sanader né l’HDZ, ma ha solo chiesto che venga rifatto il processo, il capo dell’HDZ ha dichiarato che ora la macchia sul suo partito è stata lavata.

Tra l’altro alle elezioni potrà candidarsi anche Ivo Sanader. La Corte costituzionale, infatti, a fine settembre – nella valutazione della costituzionalità della nuova legge elettorale – ha annullato il divieto di candidare persone che sono state condannate per reati di abuso di ufficio e di potere (reati per cui l’ex premier è sotto processo), così Sanader, se lo vuole, può partecipare alla campagna elettorale.

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